Gianmaria Tammaro per Dagospia
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Colpo di fulmine: “Avevo letto la prima versione della sceneggiatura di Extravergine, e l’idea di base mi è piaciuta subito. Mi divertiva raccontare questo soggetto anacronistico, Dafne, una ragazza, una giornalista, un’anima vintage che si muove nella Milano del 2019, una città che va veloce e che sta al passo con i tempi. E mi divertiva il fatto di raccontare una persona con un segreto come il suo: essere vergine a trent’anni”.
Lodovica Comello, cantante, presentatrice e attrice, è la protagonista della nuova comedy di Fox Italia prodotta con Publispei e in onda da mercoledì 9 ottobre su FoxLife. Ammette: “Rimanere vergini a trent’anni è una cosa difficile, ma non impossibile; so che ci sono dei rari esemplari di donne che conservano la loro verginità”.
In Extravergine, Dafne è una giornalista. E all’inizio si occupa di libri. E la sua rubrica non va benissimo.
“Il suo capo le dice: non sei tu, sono i libri”.
Siamo messi veramente così male, secondo lei?
“Sto per dire un’ovvietà, ma è una cosa che riscontro anche in me stessa: circondati come siamo da mille cose, mille social, mille spunti, incapaci di trovare il tempo per riflettere su noi stessi e per tranquillizzarci, diventa sempre più difficile ritagliarsi un momento per leggere”.
I tempi sono cambiati?
“La lettura, come il sesso tra l’altro, è una di quelle cose che una volta si facevano con più cura”.
Com’è stato lavorare a una serie come Extravergine, tutta sul sesso?
“Ha creato degli scompensi nella mia famiglia. I miei nonni non sapevano ancora molte cose su di me. Ma a me no, a me divertiva veramente tanto. La mia esperienza recitativa si è concentrata soprattutto su Violetta, e trattavo tutt’altro. Poi ho recitato in un paio di film, ma erano ruoli molto positivi, mai spinti, mai eccessivi”.
Il personaggio di Dafne è diverso.
“Mi diverto a parlare di sesso; e mi diverte chi parla di sesso. E mi diverte farlo in Italia, dove nessuno l’aveva mai fatto in modo così originale. Sono incuriosita dalla reazione del pubblico”.
Di sesso si parla pochissimo. Perché?
“È ancora un po’ sconveniente; è uno di quegli argomenti che ci imbarazzano, ma è anche uno dei pochi in grado di catturare immediatamente la nostra attenzione. Siamo ipocriti. Ed Extravergine è interessante anche per questo: sdogana uno dei più grandi tabù della nostra società”.
Ovvero?
“La libertà di una donna di vivere la propria sessualità in modo trasparente. Con normalità. Come lo fa qualsiasi uomo”.
Che cosa ha imparato sul set di Extravergine?
“Sono entrata in contatto con sex toys di ogni forma e dimensione, e di intensità di vibrazione. E con bambolotti che non avevo mai visto da vicino”.
Parlare così tanto di sesso le dà fastidio?
“In realtà mi fa ridere. All’improvviso, dopo aver girato una serie sul sesso, sono diventata agli occhi delle persone un’esperta. E ora mi ritrovo a parlare solo di questo. Insomma: se avete problemi o dubbi, chiedete a Lodovica”.
Chi è Lodovica?
“Sono una ragazza normale, in realtà. Ho avuto le mie esperienze, e di uomini, ecco, ne ho avuti anche pochi”.
Crede che il pubblico di Violetta la seguirà anche in quest’avventura?
“Secondo me sì, se con Violetta erano bambini, ora sono diciottenni e sono pronti per certe cose. Qualcuno me lo sono portato dietro, e mi diverte questa cosa di essere cresciuta insieme a loro: di averli accolti in fasce e di accompagnarli oltre la pubertà”.
Extravergine a parte, sta lavorando anche alla nuova stagione di Italia’s got talent.
“Abbiamo da poco concluso le riprese delle audizioni. E sono andate molto bene. Quest’anno la giuria ha avuto un nuovo acquisto, Joe Bastianich, ed eravamo tutti curiosi di vederlo all’opera. Non ha lanciato piatti, ma ha usato parole molto taglienti”.
Nel 2017 è stata a Sanremo.
“Cosa sta riesumando...”.
Sono passati solo due anni.
“Ma ero un’altra persona!”
È cambiata così tanto?
“Tantissimo. Con Extravergine, sa...”
Che esperienza è stata per lei?
“È stata un’esperienza bella e stressante come poche. Andare a Sanremo è come stare in una bolla. È un’occasione troppo surreale. L’emozione, lo stress, l’adrenalina. È uno sballottolamento totale, ma che alla fine ti porta una soddisfazione unica”.
Pronta a rifarlo?
“Se capita, perché no? Io non mi tiro indietro davanti a niente”.
Extravergine è una serie sul sesso, e l’abbiamo già detto; ma è una serie pure al femminile.
“E non solo per il cast, ma anche per tutto il team. A cominciare da Roberta Torre, la regista, che ha portato una visione straordinaria, e dalla nostra produttrice, Verdiana Bixio. Ciascuna di queste donne ha dato qualcosa alla serie”.
L’Italia è un paese maschilista?
“Forse sempre meno; se pensa ai paesi stranieri, sì, siamo ancora indietro. Soprattutto non siamo abituati alla donna che fa ridere, la donna irriverente, e i personaggi femminili forti sono ancora un po’ scomodi. Li guardiamo ancora con sospetto. All’estero questa cosa è stata abbastanza sdoganata. Le stand-up comedian donne sono parte della normalità”.
Le cose, diceva, stanno cambiando.
“Entrano in gioco tantissimi fattori. Tutto. Ma nel mondo stanno succedendo molte cose, e i punti di vista si stanno rovesciando, e noi donne stiamo facendo sentire la nostra voce. Non c’è più paura di esprimersi – non deve esserci”.
Forse torna tutto lì: al sesso. E al nostro rapporto con il sesso.
“Siamo frustrati, dice? È verissimo. Qualche tempo fa, mi sono imbattuta in questo articolo che diceva che i giovani d’oggi fanno sempre meno sesso. Stiamo andando sempre più alla deriva; siamo più individualisti. E aprirci fisicamente agli altri è sempre più scomodo, è sempre più strano. Ed è incredibile pensarlo”.
Il problema, forse, è come il sesso viene raccontato.
“Ma soprattutto come ci viene dipinto dalla tv e dai social, e dalle immagini che ci vengono continuamente proposte. Siamo abituati a vedere queste donne giunoniche, valchirie, invincibili, e questi uomini prestanti e aitanti. Non è concesso un margine di imperfezione e di debolezza. Dobbiamo essere tutti dei modelli perfetti. E poi ci ritroviamo a doverci confrontare con quest’idea, che non è vera”.
Effetti collaterali?
“Ci diciamo: rimango alla mia foto di Instagram, e almeno qui le persone non mi conoscono e non mi giudicano per quello che veramente sono”.
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Qual è la cosa più assurda che ha scoperto sul set di Extravergine?
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“Che i bambolotti pesano tantissimo. Ma una donna che ne deve maneggiare uno, dico io, come fa? Io non riuscivo ad alzarlo. Mi hanno dovuto dare delle dritte... Non è che abbia in programma di usarne uno, per carità. Però mi chiedo come facciano le persone. E poi sono costosi. Affittarne uno, per un giorno, costa 500€. E se lo vuoi comprare - nel caso fossi interessato - costa tra i 2000 e i 3000€”.
Potrebbe diventare testimonial.
“Potrei fare la venditrice porta-a-porta”.
Sia sincera: si arrabbia mai?
“Quando mi incazzo, mi incazzo veramente. E quando lo faccio, la gente se ne accorge, mi creda. Sono una di quelle che accumulano e accumulano, e accumulano ancora. E poi quando scoppiano fanno il disastro. Ma, giuro, ho molto autocontrollo”.
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