chiara valerio

DAGOREPORT – PER VINCERE IL PREMIO STREGA 2024 CI VUOLE “L’ETÀ FRAGILE” DI UNA DONNA EINAUDIANA, DONATELLA DI PIETRANTONIO: STORIA DI UNA FAMIGLIA ABRUZZESE SOSPESA NEL SEGRETO DEL TRAUMA, IDEALE PER LE PROF DI LICEO CHE VOGLIONO SENTIRSI AL DI SOPRA DELLA MEDIA BECERA DEL PAESE - FA ABBASTANZA INTELLÒ PER ESSERE CITATO IN QUALCHE SERATA IN TERRAZZA, CON COMMENTI TIPO “STRAZIANTE” E “BELLISSIMO”, IL LIBRO DI CHIARA VALERIO, LA SCHLEIN DELLA LETTERATURA SENZA LETTERE, EREDE DEI VESTITI DELLA QUEER MURGIA CHE SEMBRA NATA PER FARE DEL NIENTE UNA SUPERCAZZOLA…

DAGOREPORT

Chiara Valerio, Paolo Di Paolo, Donatella Di Pietrantonio, Tommaso Giartosio, Raffaella Romagnolo, Dario Voltolini

Più che una cinquina della tombola sembra un rosario: di Pietrantonio ora pro nobis, di Paolo ora pro nobis, (di) Valerio ora pro nobis… Il fatto che tutti ‘sti scrittori non hanno un cognome, ma un patronimico, mi dà da pensare: lo usavano le comunità ebraiche e i figli di un padre del quale non si conosceva la provenienza.

 

Nessuno che si chiami Rossi, Grassi o Tagliapietra, cognomi talmente poco chic da sembrare leghisti. Del resto, i precedenti facevano di cognome Veronesi, Trevi, Giordano: insomma, dimmi il tuo cognome (nome proprio o di città) e ti dico se puoi partecipare allo Strega.

 

Per il resto basta che sia Einaudi, l’allora casa di Leone Ginzburg ecc. ecc.

Le carriere (non) si discutono: uno come Paolo Di Paolo è da un ventennio, specie a Roma, talmente engagé nelle pr letterarie che lo scrivere è quasi una conseguenza dell’essere in presenza.

 

i libri finalisti del premio strega 2024

Iniziò con il fare il cantore della Maraini (un così bel ragazzo) poi è diventato il chierichetto di tutte le Messe in canto e di queste, lo Strega, è il pontificale. Di Pietrantonio è così profilata nell’egemonia culturale della sinistra che ha dovuto solo attendere che prima vincesse il suo amico Trevi con un romanzo che era, in parte, già stato pubblicato: ora è il suo turno.

 

elly schlein chiara valerio

Ma è Chiara Valerio, la Schlein della letteratura senza lettere (lei ha fatto studi scientifici e ci tiene che si sappia), l’erede dei vestiti della queer Murgia, il vero mistero.

 

A vederla così sembra Franco Battiato, che pure si perdeva i discorsi che portavano in traiettorie impercettibili. Ma lei è vanitas vanitatis già all’origine, come titola un suo libro sembra nata “a complicare le cose”, a fare del niente una supercazzola: i tulipani al posto delle mimose, la noia come esperienza formativa, lo “slittamento semantico” del governo, bisogna superare la distinzione tra maschi e femmine, “ci piace giocare, non solo a Nomi Cose e Città, ma giocare in senso anche più lato, mettere in relazione e attendere l’inaspettato”.

 

Come una donna intelligente come la signora Bassetti, vedova di Cesare De Michelis, abbia potuto affidare a questa ragazzotta di Scauri così tanto potere nella casa venezianissima editrice Marsilio è un mistero.

Donatella Di Pietrantonio vince il Premio Strega Giovani 2024 con 'L'eta fragile'

 

Come il ministro Sangiuliano, abbiamo sfogliato i libri. I due migliori che erano stati selezionati, “Adelaida” di Bravi e “Nella stanza dell’imperatore” della giovane Sonia Aggio in versione bizantinista non sono arrivati in cinquina. Sarebbe stato davvero troppo premiare un bel libro di gente che non c’entra nulla con il circolino.

 

Per vincere ci vuole una psico-lamentazione di una donna di sinistra einaudiana e “L’età fragile” della Di Pietrantonio - storia di una famiglia abruzzese sospesa nel segreto del trauma - fa abbastanza intellò per essere il prossimo vincitore e citato in qualche serata in terrazza con commenti tipo “straziante”, “bellissimo”, “mi ha colpito la scrittura” e affermazioni del genere.

dario voltolini, raffaella romagnolo, donatella di pietrantonio, chiara veleria, tommaso giartosio e paolo di paolo

 

Ideale per le prof di liceo che vogliono sentirsi al di sopra la media becera del Paese. Su “Chi dice e chi tace” della, o meglio, di Valerio ha già scritto la Mancuso: «C’è un delitto che scopre “l’evanescenza dell’identità” e la tante facce della violenza “senza riuscire a contarle” », precisa la scrittrice-matematica. Una spiegazione che manifesta una certa confusione. Gli altri non hanno chances.

 

Allora, poiché la vera Letteratura sta sempre dalla parte di chi perde, consigliamo il libro di Bravi che racconta una biografia vera e straziante di una donna italo-argentina, vissuta tra Recanati e Buenos Aires dove perde i due figli come desaparecidos sotto Videla, resta con il nipotino, lo deve salvare e… alla fine della vita diventa artista locale nella piazza del Sabato del villaggio. Anche Bravi mi sembra di sinistra ma, forse, non è abbastanza queer, Lgbt+, femminista, amichettista per bere l’amaro calice.

chiara valeriodonatella di pietrantoniodonatella di pietrantonio cover

 

chiara valerio

 

paolo di paolo

michela murgia chiara valerioMICHELA MURGIA CHIARA VALERIO alessandro giammei

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO