“IL DIRETTORE” FLEBUCCIO DI BISIGNANI – A MAGGIO ESCE IL NUOVO LIBRO TUTTO DEDICATO A SMONTARE IL “TRADITORE” DE BORTOLI

Bisi ha rivelato di aver favorito i rapporti tra il direttore del Corriere e Geronzi, per ottenere il secondo incarico al Corriere - “L’enfasi con cui il Corriere ha seguito la vicenda P4 ha qualche nesso con la mancata diffusione e trascrizione delle conversazioni tra me e De Bortoli”…

Condividi questo articolo


Valeria Pacelli per il "Fatto quotidiano"

Una spy story ambientata nella redazione di un quotidiano nel Sudamerica. Luigi Bisignani, da qualche giorno agli arresti domiciliari per false fatture, si reinventa romanziere. E lo fa nel suo prossimo libro, pubblicato per Chiare-lettere, che verrà presentato - secondo le prime indiscrezioni - nel giorno dell'inaugurazione del Salone del Libro il prossimo 8 maggio.

BISIGNANIBISIGNANI

Il direttore, questo il titolo della terza spy story, che segue Il sigillo della porpora scritta nel 1998, e Nostra signora del Kgb del 1992, entrambi pubblicati da Rusconi. Il riferimento sarà proprio a Ferruccio de Bortoli, dal 2009 direttore del Corriere della Sera per la seconda volta. La redazione avrà sede in Sudamerica, metafora di quella che è via Solferino a Milano.

Ed è qui che avverranno incontri, conferenze, strette di mano con chi rappresenta la finanza, il mondo dell'imprenditoria e della politica. Il racconto inizia quando una chiavetta usb viene recapitata nella sede del giornale. Si tratta di un tesoretto per i giornalisti con informazioni molto delicate e compromettenti non solo per le persone coinvolte, ma anche per le firme del quotidiano.

Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri. Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.

E così si alternano nel romanzo una serie di personaggi come Diego Della Valle e Cesare Geronzi, che ovviamente non sono chiamati con il loro vero nome, come gli altri protagonisti reali. Sicuramente il faccendiere conta di mandare messaggi, tramite il libro. Chi doveva capire ha già capito. Di sicuro in queste settimane Bisignani è stato trattato con una maggiore discrezione rispetto a un anno fa quando era intervistato da tutti come opinionista politico.

Alla notizia dell'arresto ai domiciliari per false fatture, sono state riservate poche righe, non solo dal Corriere della Sera, ma anche da tutti gli altri quotidiani, a eccezione de La Stampa. Che il faccendiere abbia dei rancori nei confronti di De Bortoli era già chiaro dal best-seller L'uomo che sussurrava ai potenti, (Chiarelettere) dove Bisignani risponde alle domande del giornalista Paolo Madron.

WALTER VELTRONI E MASSIMO DALEMA jpegWALTER VELTRONI E MASSIMO DALEMA jpeg

Il faccendiere spiega di aver favorito i rapporti tra il direttore del Corriere e il banchiere Cesare Geronzi, ma non con Massimo D'Alema "visto che i due si detestavano cordialmente". Nella stessa intervista racconta gli incontri tra lui e De Bortoli che a Roma avvenivano nel suo ufficio a Piazza Mignanelli, a Milano al Westin Palace. I rapporti tra i due si sarebbero raffreddati quando è scoppiato nell'estate del 2011 lo scandalo sulla P4, inchiesta della Procura di Napoli che è costata a Bisignani un patteggiamento a un anno e sette mesi di reclusione.

SEDE CORRIERE DELLA SERASEDE CORRIERE DELLA SERA

Forse Bisignani, credendosi forte di un rapporto con il direttore, si aspettava un trattamento diverso dal quotidiano di via Solferino : "Spesso Ferruccio mi interpellava via sms per la conferma di una notizia, di una nomina o del varo di un provvedimento". E poi fa riferimento ad alcune intercettazioni con De Bortoli mai pubblicate: "L'enfasi con cui il Corriere ha seguito la vicenda P4 ha qualche nesso con la mancata diffusione e trascrizione delle conversazioni tra me e De Bortoli".

madron e bisignani a capalbio librimadron e bisignani a capalbio libri

A distanza di un anno dalla pubblicazione de L'uomo che sussurrava ai potenti, Bisignani ritorna. Forse con un asso nella manica o solo con qualche cattiveria come quando a Madron descriveva De Bortoli così: "Dotato di una camaleontica capacità di infilarsi tra le pieghe del tuo discorso (..) Un democristiano con i democristiani, giustizialista con i giustizialisti, statalista o liberista a seconda di chi ha davanti". Ma il direttore del Corriere non sembra preoccupato, alle prese con problemi più concreti come la rissa tra i suoi azionisti, John Elkann e Diego Della Valle.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VANNACCI, MA LI MORTACCI! - È BUFERA NELLA LEGA PER LE CONTINUE MINCHIATE DEL GENERALE AL CONTRARIO, CHE LA DISPERAZIONE DI SALVINI HA CANDIDATO ALLE EUROPEE. OGGI L’INCURSORE PARACADUTATO È ARRIVATO A PROPORRE LE CLASSI SEPARATI PER I DISABILI (FREGANDOSENE CHE IL MINISTRO DELLA DISABILITÀ È LEGHISTA). UNA PROPOSTA TALMENTE ALLUCINANTE DA FAR SBIANCARE PURE CEI E FDI. MA IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE: I LEGHISTI SONO INFATTI CONVINTI CHE UNA VOLTA ELETTO… - ANCHE QUEL SEMOLINO DI GIANCARLO GIORGETTI PRENDE POSIZIONE: "VANNACCI NON È DELLA LEGA. NON CONDIVIDO LE SUE AFFERMAZIONI"

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...