facci travaglio

DITE A TRAVAGLIO CHE LE LISTE DI PROSCRIZIONE LE HANNO INVENTATE I GRILLINI - ORA "IL FATTO" SI SCANDALIZZA PER L'ELENCO DEI PRESUNTI PUTINIANI PUBBLICATO DAL "CORRIERE", MA FACCI RICORDA: "LORO SONO I NUMERI UNO, PARLIAMO DEI MITICI AUTORI DEI TOMI 'ONOREVOLI WANTED', 'SE LI CONOSCI LI EVITI', 'COLTI SUL FATTO' E 'BUGIARDI SENZA GLORIA', MA SOPRATTUTTO NARRIAMO LE GESTA DEI GRANDI ISPIRATORI (E RILANCIATORI) DELLA NONDIMENO MITICA 'LISTA NERA DEL M5S' (I GRILLINI) CHE DALL'ESTATE 2014 METTEVA ALLA BERLINA 'IL GIORNALISTA DEL GIORNO'…"

Filippo Facci per “Libero Quotidiano

 

FILIPPO FACCI

«Semel in anno licet insanire», una volta all'anno è lecito impazzire ma forse un anno è poco, facciamo dieci - e però accade che Libero e Il Fatto stiano curiosamente convergendo sull'indegnità delle «liste di proscrizione dei putiniani» pubblicate dal Corriere, ossia quelle in cui un titolo di via Solferino aveva usato per definire «Influencer o opinionisti: ecco i putiniani d'Italia» con tanto di foto segnaletiche e dossieraggi vari, tutto materiale raccolto non è chiaro ancora da chi, visto che i servizi segreti hanno lasciato il Corriere con il cerino in mano.

 

monica guerzoni fiorenza sarzanini foto di bacco

Non è neanche la prima volta che due estremi come Libero e Il Fatto inavvertitamente si toccano: i primi di marzo avevano pure convenuto nel condannare con altrettanta decisione le prime listarelle di proscrizione del nientino giornalistico chiamasi Gianni Riotta, ancora più ignobili e scadenti perché dentro ci aveva infilato praticamente chiunque gli stesse sulle balle.

 

MARCO TRAVAGLIO

Ma qui siamo alla serie B, mentre le due paginone color bile (erano verdine) del Corriere della Sera dovrebbero essere la serie A del giornalismo, e invece le colleghe Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini - piena solidarietà di categoria da parte nostra - hanno pestato una memorabile velina senza neppure sapere chi fosse il velinaro. A Libero non piace. Al Fatto neppure.

 

LISTE D'AUTORE

Ciò posto, possiamo anche chiudere in cordialità e gaiezza la fase delle fellatio tra Libero e Il Fatto, essendosi instaurato un clima di equa e tonificante lealtà atta a creare un clima sereno e distensivo che riconosca interamente il merito altrui. Il quale, nel caso, è questo: sono più bravi loro.

 

peter gomez foto di bacco

Nell'individuazione, ideazione, classificazione e uso reale delle liste di proscrizione loro sono i numeri uno, assieme ai loro sponsorizzati grillini: anche se l'esperienza dei vari Marco Travaglio e Peter Gomez e Gianni Barbacetto poggia su scuole di formazione che sfiorano addirittura la Prima Repubblica, anzi, sono degli autentici veterani - medagliati al disvalore - che hanno fatto evidentemente scuola.

 

Parliamo dei mitici autori dei tomi Onorevoli wanted, Se li conosci li eviti, Colti sul fatto e Bugiardi senza gloria, ma soprattutto narriamo le gesta dei grandi ispiratori (e rilanciatori) della nondimeno mitica «Lista nera del M5S» (i grillini) che dall'estate 2014 metteva alla berlina «il giornalista del giorno» segnalato come nemico pubblico del Cremlino di Sant'Ilario, Genova.

 

gianni barbacetto se la ride dopo lo shut up di gianni riotta

Il «Premio Stercorario» (definizione di cui lo scrivente rivendica la primogenitura a proposito di un collega, correva l'anno 2008) riportava al portale di Beppe Grillo e ai voti confluiti sui peggiori dei peggiori.

 

Al primo posto c'era Giuliano Ferrara, direttore del Foglio, che pure non era stato per niente severo nei suoi giudizi: «Grillo è violento come il capo della tifoseria camorrista del Napoli. È intriso di sporcizia morale. È un putrido e turpiloquente tribuno del nulla, perché non ha un programma, non ha un progetto, ha consiglieri ridicoli a partire dalla capigliatura e che hanno un'idea della realtà connaturale solo a certi dementi teorizzatori del governo mondiale. Grillo è il male assoluto».

 

giuliano ferrara foto di bacco (3)

Una critica accorata, dunque, dopodiché, nell'elenco, seguivano la firma del Corriere Pierluigi Battista, poi lo scrittore-autore e notoriamente modesto Corrado Augias, poi il solito Alessandro Sallusti che s'infila sempre da tutte le parti, e che mosse una critica politica giudicata non costruttiva: «Grillo non è un interlocutore politico, è uno stronzo».

 

ALESSANDRO SALLUSTI

Il Fatto seguiva e alimentava la classifica anche contro Gad Lerner, Massimo Gramellini, addirittura Carlo De Benedetti oltre a Maria Novella Oppo dell'Unità ed Ezio Mauro quando era direttore di Repubblica.

 

pierluigi battista foto di bacco

EMINENZE GRIGIE

Sì, certo, lo sappiamo che non sono liste dei servizi segreti, del Copasir e dintorni: sono legittime (nel senso: non costituiscono reato) ma fanno schifo uguale, perché puntano il dito di una maggioranza verso un singolo.

 

E mica ci son state solo quelle. Ancora nel 2014 il signor Rocco Casalino fece sapere a Nicola Porro (che allora conduceva Virus su Raidue) che nessun grillino sarebbe intervenuto in trasmissione se ci fosse stato lo scrivente come previsto.

 

giuseppe conte e rocco casalino

E andò così: io andai, loro disertarono. Porro si rivolse al presidente della Commissione di Vigilanza Rai, che però era un certo Roberto Fico del Movimento 5 Stelle.

 

Analogo veto lamentò anche Gaia Tortora su La7 nel programma Omnibus, c'era una vera e propria lista che riguardava anche Vittorio Sgarbi, Alessandro Sallusti (sempre lui), Claudia Fusani a sempre nuovi entrati. Va ricordato che all'epoca, questi qui, quelli delle liste, erano al governo.

 

scontro fra gaia tortora e barbara lezzi 4

Intanto le eminenze grigie (di capelli, ormai) continuavano a compilare sul Fatto le loro severe liste di «indegni» già condannati (in giudicato) o non condannati (non in giudicato) o anche solo rinviati a giudizio o anche solo indagati o anche assolti che però furono «coinvolti» nell'inchiesta X (seguivano estratti di qualche sentenza) che però nell'insieme erano gli «impresentabili», ecco. E va detto: nel fare e quindi riconoscere certe liste i numeri uno sono loro. Il podio è cosa loro e la loro consulenza ci è preziosa.

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...