IL DIVANO DEI GIUSTI - LA BUONA NOTIZIA È CHE LE SALE RIAPRONO IL 26 APRILE. LA CATTIVA NOTIZIA È CHE RIAPRONO PER VEDERE COSA? DUBITO PROPRIO CHE SI VEDRANNO I FILM MESSI IN NAFTALINA DAL 2020, ALMENO LE PRIME SETTIMANE. DEL RESTO OGGI, PER VEDERE UN FILM DA OSCAR, COME “JUDAS AND THE BLACK MESSIAH” DI SHARA KING, SU AMAZON DEVI SPENDERE 14 EURO SOLO PER IL NOLEGGIO. CHE NON È POCO. SARÀ SEMPRE MEGLIO DI ASPETTARE LA PROGRAMMAZIONE DE “IL SERGENTE ROMPIGLIONI” O DI “ELEVEN DAYS, ELEVEN NIGHTS 2”, SOFT DI JOE D’AMATO …

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Marco Giusti per Dagospia

 

judas and the black messiah judas and the black messiah

La buona notizia è che le sale riaprono il 26 aprile. La cattiva notizia è che riaprono per vedere cosa? Dubito proprio che si vedranno i film messi in naftalina dal 2020, almeno le prime settimane… Non vedremo certo né “Diabolik” dei Manetti né “Freaks Out” di Mainetti o “Tre piani” di Moretti. Ben che ci vada arriverà “Godzilla vs Kong” o “Nomadland”. Del resto oggi, per vedere un film da Oscar, come “Judas and the Black Messiah” di Shara King, su Amazon devi spendere 14 euro solo per il noleggio. Che non è poco. Sarà sempre meglio, lo so, di aspettare la programmazione de “Il sergente Rompiglioni” con Franco Franchi su rete 4 alle 3, 10 di notte (ma vuoi mettere il piacere di rivedere Rompiglioni a ore assurde…) o di “Eleven Days, Eleven Nights 2”, soft di Joe D’Amato finto americano su Cine 34 alle 4, 20.

 

eleven days, eleven nights 2 4 eleven days, eleven nights 2 4

Lo streaming di questo fine settimane ci porta pochissime novità, la nuova serie Netflix per teenagers “Love and Monsters”, ad esempio. O il fantascientifico di nessun appel su Amazon “Cosmic Sin” di Edward Drake con Bruce Willis. Sembra tremendo, vero? Ci aspettiamo di più, ovvio, su Amazon da “Locked Down” di Doug Liman con Anne Hathaway e Chiwetel Ejiofor, buon regista, buon cast, tema attualissimo, anche se la storia, con la coppia scoppiata che si chiude per la pandemia somiglia un po’ a quella di “Lockdown all’italiana” di Enrico Vanzina. (Enrico, fai il sequel, ti prego… che ne so “Lockdown all’italiana al tempo di Draghi”). E poi, siamo davvero sicuri di voler vedere adesso un po’ di quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo?

 

il rapporto pelican il rapporto pelican

Il piccolo boom di Lol insegna. Vogliamo evadere, almeno con la testa, dal lockdown. Detto questo, alle 21 su Cine 34 fanno “Si può fare amigo!” di Maurizio Lucidi con Bud Spencer, Renato cestié, Jack Palance, Dany Saval, girato subito dopo il primo Trinità. Quando lo vedemmo in sala non capimmo perché Bud non avesse girato subito il sequel con Terence Hill e uscisse invece con questo film. C’è una spiegazione.

 

the wife the wife

Il film, secondo Ernesto Gastaldi, che ne scrisse il soggetto, mentre la sceneggiatura è del grande Rafael Azcona, nacque come ricompensa del “furto” di una sua sceneggiatura da parte di Enzo Barboni, regista di Trinità, al produttore Alfonso Sansone.

 

Questo avrebbe raccontato un soggetto di Gastaldi a Barboni, che l’avrebbe usato senza chiedere nessun permesso come base per “Lo chiamavano Trinità” pensando che la Sacrosiap era fallita. A questo punto, per non arrivare agli avvocati, Bud Spencer si era prestato a interpretare gratis un film per la produzione di Sansone. E questo aveva richiamato proprio Gastaldi, che non aveva neppure visto Lo chiamavano Trinità e non sapeva nulla del furto. Gastaldi sostiene di aver scritto il soggetto di “Si può fare amigo!” in tre ore, pressato da Sansone che aveva appena chiuso l’accordo con Barboni e Spencer per non passare alla via degli avvocati. Possibile? Penso di sì. Il film, malgrado la sceneggiatura strafirmata, la fotografia di Aldo Tonti, la presenza di Jack Palance, ma anche di Luciano Catenacci e Dalila Di Lazzaro, è un bel po’ noioso.

neverland neverland

 

Più divertente “Matrix Revolutions” dei Wachowski, canale 20 alle 21, 05, anche se dubito di ricordarmi qualcosa riguardo a storia o scene celebri. Sono ottimi thriller da rivedere anche “Il rapporto Pelican” di Alan J. Pakula con Julia Roberts, Denzel Washington, Sam Shepard, John Heard, Iris alle 21, e il più visto e rivisto “Il socio” diretto da Sidney Pollack con Tom Cruise, Gene Hackman, Jeanne Tripplehorn, La7 alle 21, 15. Faticosetto invece “Neverland” di Marc Forster con Johhy Depp nei panni di J.M.Barrie, lo scrittore di Peter Pan, Paramount alle 21, 10, anche se ci sono grandi nomi, Kate Winslet, Dustin Hoffman, Julie Christie.

 

diabolik diabolik

Per i fan di Silvano Agosti, che già festeggiano per il salvataggio in extremis da parte di BNP del suo storico cineclub, l’Azzurro Scipioni, consiglio “Uova di garofano” dello stesso Agosti, con Federico Zanola, Elisa Murolo, Lou Castel e Alain Cuny, Rai Storia alle 21, 10. Alla fine, che ci piaccia o meno, Agosti è rimasto intatto nella sua idea di fare cinema. Rai Movie alle 21 lancia il notevole “The Wife” di Bjorn Runge, con Glenn Close nei panni della moglie dello scrittore che sta per vincere il Nobel che è in realtà la vera artefice di tutti i suoi romanzi. Costruito come una commedia dalla sceneggiatrice Jane Anderson, che è la vera anima del film, offre una grande occasione ai suoi due protagonisti, soprattutto a Glenn Close, ma devo dire che funziona anche nella sua totale antipatia lo scrittore pomposo e fanatico dipinto da Jonathan Pryce coi mille vezzi del romanziere di successo.

matrix revolutions 2 matrix revolutions 2

 

Non solo. Perché è vero che è “lei”, la moglie, a scrivere, ma è “lui”, coi suoi tradimenti e il suo carattere narcisista, a vivere la vita descritta nei romanzi firmati John Castleman, romanzi che la moglie scrive nel più totale segreto e nella più totale lontananza dalla sua vita, e allora la cosa si complica. E capiamo che siamo su un livello più alto di un banale film a effetto con la svolta femminista.

 

eleven days, eleven nights 2 eleven days, eleven nights 2

Decisamente stracult la lettura di Sade da parte di Aurelio Grimaldi, “L’educazione sentimentale di Eugénie”, Cielo alle 21, 20, che ha avuto una vita migliore in tv che in sala quando uscì, coi nudi di Sara Sartini e Antonella Salvucci in grande spolvero. Tutto girato in digitale quando ancora non si faceva. Segnatevi invece, perché non passa davvero da tanto tempo, “Terzo grado” di Sidney Lumet con Nick Nolte, Timothy Hutton, Armand Assant e Luis Guzman, La7 a mezzanotte, gran bel film diretto da un maestro del genere sulla corruzione della polizia di New York, con un incastro che parte dall’omicidio di un portoricano da parte del violento Nick Nolte. Così così “La duchessa” di Saul Dibb con Keira Knightley, Ralph Fiennes e Dominic Cooper, Rai Movie alle 22, 55. Sembra sia bruttissimo, invece, “Blood and Chocolate – La caccia al licantropo è aperta” di Katja Von Garnier, Rai Movie alle 00, 50, dove il lupo mannaro è la bella Agnes Bruckner, che si è innamorata del maschio umano Hugh Dancy, scatenando le ire del capobranco Olivier Martinez. Il resto ve lo vedete voi.

cosmic sin cosmic sin

 

Avviso che su Iris alle 2, 25 passa addirittura “Effetto notte” di François Truffaut con Truffaut stesso, Jacqueline Bisset, Valentina Cortese, Nike Arrighi. Film sul cinema, all’epoca lo abbiamo adorato tutti. Non ho mai visto, invece, e mi incuriosiva molto, l’esotico erotico con molte pretese “Sole nudo”, il film brasiliano di Tonino Cervi, Cine 34 alle 2, 50, con la bellissima (allora) e nudissima (allora) Tania Alves che usciva da film e serie importanti, che fa perdere la testa a David Brandon in quel di Rio, mentre a Paolo Bonacelli spetta il ruolo di parlatore. Era una specie di film autobiografico anni ’80 per Tonino Cervi, che poi ritornò a Roma per girare “L’avaro” con Alberto Sordi. Rai tre lancia due film italiani da recuperare, il documentario su un sopravvissuto dai lager, “Dal ritorno” di Giovanni Cioni all’1, 30 e “Il risoluto” di Giovanni Donfrancesco a seguire.

 

nomadland nomadland

Nella inutile che vi dica come brilla la stella de “Il sergente Rompiglioni”, Rete 4 alle 3, 10, diretto da Giuliano Biagetti che, per la vergogna, si cambiò il nome in Pier Giorgio Ferretti. Ciccio ricordava che subì una terribile umiliazione da Franco su questo film. Durante una telefonata il produttore, Leo Cevenini, gli disse fra le lacrime “che Franchi si era opposto alla mia partecipazione al film. Il ruolo del colonnello, destinato a me, venne affidato a Mario Carotenuto. Ma non è tutto. Per aggravare le cose, venne scritturato un attore alto e magro, Gino Pagnani, al quale fu chiesto di farsi crescere i baffi. La sua immagine apparve sui manifesti pubblicitari come una inutile imitazione di Ingrassia”. Francesca Romana Coluzzi fa la fidanzata di Franco.

il sergente rompiglioni il sergente rompiglioni

 

“Dopo il successo di Venga a prendere il caffè… da noi, incontrai Franco che mi disse: ‘Cara Francesca, peccato che ora sei in serie A, perché ci sarebbe questo ruolo della fidanzata di Rompiglioni che ti calzerebbe a pennello…’. Non ci pensai due volte: d’accordo con la produzione, di nascosto da Franco, mi presentai la mattina dopo in scena come la sua fidanzata, facendogli una sorpresa incredibile”. La critica lo massacra: “Esempio di quelle farse militari che sarebbe bene mettere in congedo illimitato”, “L’unica speranza è che questo pubblico non ci sia più”, “Dialoghi dementi a base di insistite iterazioni onomatopeiche ‘sorreggono’ una sceneggiatura senza situazioni e una interpretazione a base di gesti scomposti e di tic esasperati”. Ottimo.

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