2024divano2302

IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA? MI SEMBRA CHE CI SIA UNA BUONA SCELTA. IN PRIMA SERATA TROVATE L’OTTIMO MA TRISTISSIMO “THE FATHER", IL CACIARONE MA SIMPATICO “C’ERA UNA VOLTA IL CRIMINE” E IL COMMOVENTE “FORREST GUMP” - ANDREBBE ASSOLUTAMENTE VISTO O REGISTRATO ANCHE IL PICCANTINO “PARIS PIGALLE”, SUL MONDO DEL CINEMA PORNO PARIGINO ANNI ’80 - IN SECONDA SERATA MI BUTTEREI SU "C’ERA UN CINESE IN COMA”, MA OCCHIO A “LA SIGNORA GIOCA BENE A SCOPA” FILM SORPRENDENTE E CON UNA EDWIGE SPETTACOLARE… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

the father

Che vediamo stasera? Mi sembra che stasera ci sia una buona scelta. Su Rai Tre alle 21, 20 trovate l’ottimo ma tristissimo “The Father – Nulla è come sembra”, scritto e diretto dal drammaturgo Florian Zeller con Anthony Hopkins che vinse l’Oscar a 83 anni nel ruolo di un malato di Alzheimer curato dalla figlia, Olivia Colman, che cerca come può di stargli dietro. Tutto è visto, però, non dall’ottica della figlia, ma da quello che lo spettatore vede seguendo la contorta e malata memoria del padre. Vinse anche un secondo oscar per la sceneggiatura non originale.

 

c era una volta il crimine

Il primo e il migliore dei film teatrali di Zeller che lo avrebbe girato in inglese solo con Hopkins. A teatro, in Francia, nel 212, i protagonisti erano stati Robert Hirsch e Isabelle Gélinas, mentre nella versione americana del 2016 furono Frank Langella e Kathryn Erbe. Su Rai Due alle 21, 20 trovate invece “C’era una volta il crimine”, terzo di una saga ideata e diretta da Massimiliano Bruno che era pure iniziata bene con “Non ci resta che il crimine” e si era poi arenata causa pandemia col mai visto in sala “Ritorno al crimine”.

 

c era una volta il crimine 11

Nella gag più riuscita del film, caciarone ma anche simpatico, gli eroi protagonisti della storia, cioè Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi e Giampaolo Morelli, prigionieri dei partigiani pensano di liberarsi con un’azione di forza ma si fermano di fronte al capo della pattuglia, Sandro Pertini, interpretato da Rolando Ravello con pipa e parrucchino. “A Pertini nun je potemo menà”, fa Giallini, “fosse stato Cossiga, ancora ancora…”. E’ una delle battute migliori di un film che sembra più scritto dai suoi attori lì per lì che da ben quattro sceneggiatori, e dove Alessandro Aronadio e Andrea Bassi prendono il posto dei primissimi soggettisti, Menotti e Guaglianone.

c era una volta il crimine 2

Un film sui viaggi nel tempo che inizia con un “Ando’ sta ’sto portale?” detta da Edoardo Leo come Renatino della Banda della Magliana e chiude con una Ilenia Pastorelli dai capelli rossi, armata, che fa il suo ingresso in scena in una finta spiaggia napoletana del 1943 piena di nazisti con un mitico “A coatti!!” mentre spara e esplode l’inno della Roma. Il succo di tutta la storia si dovrebbe reggere sul megafurto della Gioconda (“Pijamose sta Gioconda!”) da un castello nella Francia occupata dai tedeschi, scena che non vediamo per mancanza di soldi e che viene risolta con quattro simpatiche vignette alla Diabolik.

c era una volta il crimine 14

 

Alla ricerca di un portale che li riporti al 2022, i tre protagonisti, passano per Camogli, dove vive Carolina Crescentini, nonna di Giallini (mah!) e attraversano l’Italia fino a Napoli l’8 settembre incontrando di tutto, da Pertini al Duce, interpretato da Duccio Camerini in canotta simil Kurtz Il tutto è annacquato da canzoncine, da una fin troppo esibita “Faccetta nera” a “Lili Marleen” eseguita da Tosca alla divertente “Voglio vivere così” del Maestro D’Anzi che portò al successo Ferruccio Tagliavini nel 1942, cioè l’anno prima nell’omonimo film canterino di Mario Mattoli.

 

forrest gump

Non credo che possa attirare molto lo spettatore italiano medio il legal drama “Zona d’ombra” di Peter Landesman con Will Smith, Gugu Mbatha-Raw, Alec Baldwin, David Morse, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Tv2000 alle 20, 55, dove il dottor Bennett Ogalu combatte l'encefalopatia traumatica cronica che prende a molti giocatori di rugby americano e questo lo mette contro i padroni delle grandi società. Tutti conosciamo invece “Forrest Gump” di Robert Zemeckis con Tom Hanks, Robin Wright Penn, Gary Sinise, Sally Field, Mykelti Williamson, Iris alle 21, un film che ancora oggi può farci commuovere.

 

ACQUA E SAPONE 6

E’ una commedia delicata, che ci porta un Verdone diverso dal solito “Acqua e sapone” con Natasha Hovey, Florinda Bolkan, Glenn Saxon, Christian de Sica, Jimmy il fenomeno, Isaac George, Fabrizio Bracconeri nel ruolo della sua vita, e ovviamente la mitica Sora Lella, Cine 34 alle 21. Non funzionò troppo invece l’ultimo Terminator, cioè “Terminator: Genisys” diretto da Alan Taylor con Arnold Schwarzenegger, Emilia Clarke, Jai Courtney, Jason Clarke, Byung-hun Lee, Canale 20 alle 21, 05. Critiche pesantissime (“Sembra “Gianni e Pinotti incontrano Terminator” – “Sinceramente inguardabile”), malgrado Alan Taylor sia un buon regista, uno che aveva iniziato con “Gli abiti nuovi dell’imperatore” e ha poi proseguito con grandi serie internazionali come “Games of Throne” e “Blue Eyes Samurai”.

morgan freeman, alan arkin, michael caine, e john ortiz in insospettabili sospetti

Su Canale 27 alle 21, 10 trovate “Insospettabili sospetti”, commedia-con-colpo diretta in maniera “moderna” ma un po’ loffia da Zach Braff su un buon copione di Theodore Melfi, acclamato regista di Il diritto di contare, è il remake addolcito del ben più duro e riuscito Going in Style, da noi si chiamava Vivere alla grande, scritto e diretto nel 1979 da Martin Brest con tre star dello spettacolo americano come Art Carney, George Burns e Lee Strasberg. Stavolta i tre vecchietti Joe, Willie e Albert, sono interpretati da Michael Caine, Morgan Freeman e Alan Arkin.

 

insospettabili sospetti 4

Anche loro decidono di andarsene con classe e, visto che non hanno nulla da perdere, rapinano una banca, ma non si mettono le maschere da Groucho Marx per rapinare la banca, che nel vecchio film era una trovata riuscita perché vedere George Burns col volto di Groucho valeva già il prezzo del biglietto, ma quelle del Rat Pack, cioè Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr. Non solo. L’azione non si sposta più da New York a Las Vegas, la regia non ha più nulla della New Hollywood anni ’70, e l’idea è di farne un film di vecchi ma decisamente meno triste e duro dell’originale, anche se non possiamo non notare la scarsa mobilità della mano sinistra di Morgan Freeman.

 

morgan freeman, alan arkin, e michael caine in insospettabili sospetti

Albert, il grande Alan Arkin, ha qui addirittura una fidanzata, una Ann-Margret ancora in forma (sonolontani i tempi che Dino Risi e Vittorio Gassman se la contendevano sul set de Il tigre…), al punto che fanno pure sesso e si esibiscono in un numerino cantato niente male, mentre tra gli amici vecchietti del trio compare un Christopher Lloyd svitato ma molto divertente. Mettiamoci anche un Matt Dillon poliziotto che indaga sulla rapina. E un’America trumpiana che non sembra molto più allegra di quella  della fine degli anni ’70.

 

sono affari di famiglia

 E’ una commedia-con-colpo anche “Sono affari di famiglia” tardo film del prolifico Sidney Lumet con un trio eccellente di protagonisti, Sean Connery il nonno, Dustin Hoffman il padre, Matthew Broderick il figlio e nipote, che devono fare un colpo grosso, Rai Movie alle 21, 10. Sembra che il metodo di Lumet fosse quello di una lunga, lenta, minuziosa preparazione e poi di una regia piuttosto rapida. Hoffman e Connery ricordavano che girare con lui era come volare su un jet sapendo che hai un pilota al comando con ani e anni di volo.

 

tutto puo' succedere

Su La5 alle 21, 10 avete un’altra commedia fortunata, “Tutto può succedere” diretta da Nancy Meyers con Jack Nicholson, Diane Keaton, Frances McDormand, Keanu Reeves, Amanda Peet, Jon Favreau. Nicholson è uno vecchio scapolo femminaro che si fidanza solo con donne più giovani di trent’anni rispetto a lui. Passa il weekend in casa della famiglia della fidanzata, Amanda Peet, sconvolgendo la mamma di lei, Diane Keaton, con le sue battute da vecchio maschio. Ma quando gli piglia un coccolone e rimane con lei, capisce che funziona meglio con le ragazze della sua età. Frances McDormad fa la sorella della Keaton.

paris pigalle

 

Andrebbe assolutamente visto o registrato il piccantino “Paris Pigalle”, un film sul mondo del cinema porno parigino nei primi anni ’80, lo stesso periodo di Rocco Siffredi e Moana, diretto da Cédric Anger con Guillaume Canet e Gilles Lellouche (con basettoni) che fanno i poliziotti infiltrati a a Pigalle, Camille Razat, Joséphine de La Baume, Xavier Beauvois, Lucie Debay.

c'era un cinese in coma

Passiamo alla seconda serata con il thriller islandese del 2023 “Operation Napoleon” di Óskar Thór Axelsson con Vivian Olafsdottir, Jack Fox, Iain Glen, Wotan Wilke Möhring, Ólafur Darri Ólafsson, Rai4 alle 22, 55. Sembra sia una palla micidiale. Meglio buttarsi sulla commedia di Carlo Verdone “C’era un cinese in coma” con Beppe Fiorello, Marit Nissen, Anna Safroncik, Nanni Tamma, Lucio Caizzi. Carlo è un talent scout di serie Z e scopre nell’autista Beppe Fiorello un talento di comico. Film molto avanti sui tempi che non venne apprezzato come avrebbe dovuto quando uscì, magari perché con un sottofondo un po’ triste. La parte dei comici che lavorano con Verdone è spettacolare. C’è anche una giovanissima Elisabetta Gregoraci.

 

la signora gioca bene a scopa 2

 Rai Movie alle 23, 10 ripropone “La mosca” di David Cronenberg con Jeff Goldblum, Geena Davis. Iris alle 23, 50 invece si butta con lo “Psycho” di Gus Van Sant con Vince Vaughn, Anne Heche, Viggo Mortensen, William H. Macy, ricostruito frame by frame da quello di Hitchcock, ma con delle piccole varianti interessanti. RaiTre Fuori orario propone all’1, 25 il lungo documentario (218’) “Heimat ist ein Raum aus Zeit – Heimat è uno spazio nel tempo” di Thomas Heise sulla sua famiglia e la Germania. Certo, non avrà lo stesso pubblico di “La signora gioca bene a scopa” di Giuliano Carnimeo con Carlo Giuffrè, Edwige Fenech, Didi Perego, Franca Valeri, Oreste Lionello, Cine 34 all’1, 25, film per certio versi sorprendente e con una Edwige spettacolare.

 

raquel welch john richardson un milione di anni fa

Iris all’1, 55 presenta “Il tempo delle mele 3” di Claude Pinoteau con Sophie Marceau, Vincent Lindon, Elena Pompei, Robert Attias. Chissà che fine ha fatto la nostra Elena Pompei? Lotta tra Alba Parietti nuda in “Il macellaio” di Aurelio Grimaldi, Cine 34 alle 2, 55, visto, rivisto e ri-viv-visto, e Raquel Welch in versione cavernicola che sconvolse molti ragazzi nei primi anni’60 con “Un milione di anni fa” di Don Chaffey con John Richardson, Robert Brown, Percy Herbert, Rai 4 alle 3. Lo aspettai non sapete quanto e impazzii sia per Raquel Welch che per gli effetti speciali di Ray Harryhausen.

per un dollaro a tucson si muore

Mi ha detto Ursula Andress che fu lei, la prima scelta per il film, a indicare Raquel come sostituta. La vera sorpresa arriva su Rete 4 alle 3, 05 con lo stracultissimo “Per un dollaro a Tucson si muore” di Cesare Canevari con Ronny de Marc, Benny Reeves alias Benito Stefanelli, Gisèle Sandré, Mary Grace Manes. Risotto western, visto che si tratta di un western prodotto in quel di Lombardia e girato in Jugoslavia con attori locali e un vero, ma sconosciuto, americano. Circolato pochissimo. La storia vede un gruppo di banditi aspettare a Tucson la diligenza con un carico d’oro. Intanto si danno alla pazza gioia.

 

per un dollaro a tucson si muore

Canevari ha ricordato a più riprese che il regista, certo Pasquale Vincenzo Oscar De Fina, noto anche come O. V. De Fina, giornalista e regista (Whisky a mezzogiorno, Sexy ad alta tensione, L’immensità, ecc.), a un certo punto se ne andò, “perché non era stato pagato quanto aveva pattuito”, così si fece avanti lui stesso che del film era solo il produttore. Poi si fece male il protagonista, al punto che gira la maggior parte delle riprese ingessato. Canevari ricordava anche che girò quasi tutto il film in campo lungo, come fosse stato teatro. E non lo aiutò molto l’operatore, visto che per non sbagliare usò “un solo obiettivo da 32 appiattendo così le immagini”. Il risultato finale è un mezzo disastro, “troppi intoppi, troppe grane”.

nestore, l’ultima corsa

 

“Quando rividi il film al montaggio mi resi conto di quale cagata avessi fatto”.  Dopo le 4 è guerra tra due film con Alberto Sordi, il terribile “Nestore l’ultima corsa”, Cine 34 alle 4, 15, e “Una parigina a Roma”, diretto da Erich Kobler con Erwin Strahl, Anna Maria Ferrero, Barbara Laage, Alberto Sordi, Rete 4 alle 4, 35. Chiudo col terribile e un po’ fascistone “Il mercante di pietre” di Renzo Martinelli con Harvey Keitel, Jane March, Jordi Mollà, F. Murray Abraham, Iris alle 5, 05.

c'era un cinese in coma 4una parigina a roma c'era un cinese in coma 3il mercante di pietre alberto sordi nestore, l'ultima corsail macellaioraquel welch un milione di anni fa 1raquel welch un milione di anni fa 2per un dollaro a tucson si muore raquel welch un milione di anni fa 3raquel welch un milione di anni fa anthony hopkins the father il tempo delle mele 3 la mosca david cronenbergheimat e uno spazio nel tempoil macellaio 1il macellaio 2il macellaio 3heimatt e' uno spazio nel tempo 4heimatt e' uno spazio nel tempo 3c’era un cinese in coma 2anthony hopkins in the father 9alba parietti il macellaio

 

nestore. l’ultima corsa 4 il tempo delle mele 3il tempo delle mele 3la signora gioca bene a scopa 9la signora gioca bene a scopa 5la signora gioca bene a scopa?la signora gioca bene a scopa 4psycho di gus van santpsycho di gus van sant 2c'era un cinese in coma 2anthony hopkins in the father 19anthony hopkins in the father 18c era una volta il crimine 15INSOSPETTABILI SOSPETTIinsospettabili sospetti 6insospettabili sospettic era una volta il crimine 3c era una volta il crimine 10terminator genisysforrest gump e bubba terminator genisys. emilia clarke terminator genesys c era una volta il crimine 12c era una volta il crimine 1zona d'ombrac era una volta il crimine 13forrest gump 1acqua e sapone 3acqua e saponeacqua e sapone 1ACQUA E SAPONEACQUA E SAPONE 2the father operation napoleonil mercante di pietre 1

 

alberto sordi nestore, l’ultima corsa 2tutto puo' succedere 2INSOSPETTABILI SOSPETTIterminator genisys

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…