IL DIVANO DEI GIUSTI - SU CIELO ALLE 21,15 LE STORIE ZOZZETTE DEL SOFT PORNO “CASA DI PIACERE” DI BRUNO GABURRO CON VALENTINE DEMY E LA SEMPRE STREPITOSA NIEVES NAVARRO – FERMI TUTTI! SU 7GOLD ALLE 23,30 PASSA LA COMMEDIA “DUE CUORI, UNA CAPPELLA” DI MAURIZIO LUCIDI CON RENATO POZZETTO, AGOSTINA BELLI E LA GRANDE GIUSI RASPANI DANDOLO - MA IL VERO FILM DELLA NOTTE DA RECUPERARE È SU ITALIA 1 ALLE 4,20, “ZORA LA VAMPIRA” DI MANETTI BROS, PRODOTTO E INTERPRETATO DA CARLO VERDONE – VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

E stasera che ci vediamo? In chiaro in prima serata vedo che è pieno di buoni film. Magari un po’ visti, certo… Si va da un capolavoro che non ci stanca mai come “Intrigo internazionale” di Alfred Hitchcock con Cary Grant, Eva Marie Saint, James Mason, Leo G. Carroll, Iris alle 21, al superclassico “Il socio” di Sydney Pollack con Tom Cruise, Gene Hackman, Jeanne Tripplehorn, Holly Hunter, Hal Holbrook, Gary Busey, Tv8 alle 21, 30.

 

Da un action diretto e interpretato da Steven Seagal, “Sfida tra i ghiacci”, Canale 20 alle 21, 05 con fior di attori, Michael Caine, Joan Chen, John C. McGinley, al bellissimo thriller non politico di Spike Lee “Inside Man” con Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster, Rete 4 alle 21, 25. Personalmente avevo trovato ottima anche l’opera prima di Marco D’Amore regista, oltre che interprete, ”L’immortale”, che potete vedere su Cine 34 alle 21, che fu un vero e proprio colpo di scena rispetto alla serie “Gomorra”.

 

 

Un film, natalizio, costruito per spiegare al pubblico che Ciro non era affatto morto quando lo avevamo visto colpito al cuore – bang! bang! - proprio da Genny e poi gettato a mare come un sacco. Invece grazie al fatto che il proiettile si è fermato a un centimetro dal cuore, pensa un po’, non solo non è morto, ma lo ritroviamo protagonista di questo film tutto suo.

casa di piacere casa di piacere

 

Ricco di un cast di napoletani bravi più o meno sconosciuti, Giuseppe Aiello, Salvatore D'Onofrio, Giovanni Vastarella, a parte l’apparizione di Nello Mascia come Don Aniello, e del russo Aleksey Guskov (Il concerto, Le confessioni) come terribile boss russo, più che uno spin-off, è un film che sembra costruito, esattamente come certe puntate della serie, con due storie che vanno in parallelo e devono scavare più a fondo nel personaggio di Ciro Di Marzio. Da una parte c’è il Ciro bambino, che cresce come piccolo mariuolo di una baby-gang nella Napoli meroliana e maradoniana del dopo-terremoto del 1980, da un’altra la storia di quel che sta accadendo a Ciro Di Marzio che Genny pensa ancora morto. E invece non lo è.

 

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Altro film da vedere, ma non così fortunato è “Sole”, Rai Movie alle 21, 10, opera prima di Carlo Sironi, figlio di Alberto, storico regista di Montalbano, con Sandra Drzymalska, Claudio Segaluscio, Bruno Buzzi, Barbara Ronchi e il povero Vitaliano Trevisan. Storia d’amore di due disperati, una ragazza polacca incinta che sa che non potrà tenere il suo bambino e un ragazzo scombinato che passa il tempo giocando a videopoker. Venne presentato a Venezia, a Orizzonti nel 2019. Un po’ triste, ma non male.

 

 

 

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Su Rai Storia alle 21, 10, trovate “A cavallo della tigre” di Luigi Comencini con Nino Manfredi, Mario Adorf, Gian Maria Volonté, Valeria Moriconi, che possiamo definire una dark-comedy all’italiana, perché è troppo triste e tragico per essere una commedia, ma ha un cast tecnico e artistico da commedia. Prodotto da una cooperativa composta da Age, Scarpelli, Alfredo Bini, Mario Monicelli e dallo stesso Comencini, fu il tentativo, non riuscito perché il film fu un flop, di uscire dall’Italia da commedia del miracolo economico e dei film da ridere e mostrare degli aspetti più tristi e reali.

 

Manfredi e i suoi soci sono degli evasi che a Civitavecchia cercano di trovare un passaggio in nave per andarsene dall’Italia. Nel ricordo di allora ricordo che rimasi turbato nel vedere attori così popolari, Manfredi, in ruoli così tragici. Dovrebbe essere piuttosto divertente, Canale 27 alle 21, 10, la stramba commedia “Un amore all’altezza” di Laurent Tirard con Jean Dujardin molto, ma molto basso, innamorato della bella Virginie Efira, per lui troppo alta. Ci sono anche Cédric Kahn, Stéphanie Papanian, César Domboy. Commedia bizzarra.

 

 

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Su Mediaset Extra alle 21, 15 sapete esattamente quel che state vedendo con la commedia tv vanziniana “Un maresciallo in gondola” con Ezio Greggio, Victoria Silvstedt, Sandro Ghiani, Philippe Leroy. Sapete quel che state vedendo anche col soft-porno di Cielo alle 21, 15, “Casa di piacere” di Alex Damiano, alias Bruno Gaburro con Valentine Demy, alias Marisa Parra, Alex Freyberger, Alessandro Scotti, David D'Ingeo e la sempre strepitosa Nieves Navarro.

 

Dopo averci dato capolavori come “Malombra” e “Penombra”, Gaburro regista e Pino Buricchi produttore, assoldano come protagonista Valentine Demy, visto che la loro star, Paola Senatore, è agli arresti domiciliari. Siamo nell’Italia degli anni ’40 (ma la guerra? Il fascismo?) con la Demy ricca vedova viziosa che si trascina a casa tre ragazzi che ha raccattato per strada. Lei inizia a raccontare vecchie storie zozzette di bordello ricche di flashback. Poi arriva l’antiquario Maurice Poli e i tre devono sloggiare.

 

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La battuta migliore la dice l’antiquario di fronte a una colonna a torciglione piazzata nella camera da letto della Demy: “Strane queste colonne finto-corinzie…”. Esisterà in versione hard? Non ho mai visto e sarei molto interessato a vederlo, il Peter Pan riletto da Joe Wright, “Pan – Viaggio sull’isola che non c’è”, Italia 1 alle 21, 20 con il piccolo Levi Miller come Peter, Hugh Jackman come Barbanera , Garrett Hedlund come Hook, Rooney Mara come Tiger Lily, Amanda Seyfried come la mamma di Peter e Cara Delevingne come le tre sirene. Solo recensioni negative. La più divertente: “Torna Steven Spielberg con Hook, tutto è perdonato!”.

 

 

Non deve essere un capolavoro nemmeno “Dreamer” di John Gatins con Kurt Russell, Dakota Fanning, Kris Kristofferson, Elisabeth Shue, David Morse, Tv2000 alle 21,20, dove un cavallo da corsa, certo Soñador, con una gamba spezzata, invece di essere abbattuto, è curato da un padre e da una figlia cavallari. Lo curano così bene che tornerà a correre.

 

Magari su Rai Premium alle 21,20 siete interessati al biopic “Enrico Piaggio. Un sogno italiano” diretto da Umberto Marino con Alessio Boni, Enrica Pintore, Violante Placido. Mi sembra più stravagante, come scelta, quella del film di Rai 4 alle 21,20, un prison movie anglo-franco-thai, “Una preghiera prima dell’alba” di Jean-Stéphane Sauvaire con Joe Cole, Vithaya Pansringarm, Pornchanok Mabklang. E’ la vera storia di Billy Moore, giovane pugile inglese, che si ritrova schiaffato per tre anni nelle prigioni tailandesi. Lì diventa un campione di Muay Thai, la lotta tailandese. Joe Cole è il nuovo Harry Palmer della serie tv di Sky.

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Passiamo alla seconda serata. Trovate “Tutto il mio folle amore” di  Gabriele Salvatores con Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono, Giulio Pranno, Daniel Vivian, Rai Movie alle 23, una commedia al gusto delle canzone di Domenico Modugno che ha avuto un certo successo.

 

Anche se Modugno la fa da padrone fin dal titolo del film, e Claudio Santamaria interpreta appunto il “Modugno della Dalmazia”, cantante un po’ cialtrone specializzato nel repertorio di Modugno, la canzone fondamentale del film è invece la bella “Vincent” di Don McLean, che il pubblico televisivo ricorderà come sigla di un celebre sceneggiato anni ’70, Lungo il fiume e sull’acqua”. E, forse per un problema generazionale, “Vincent”, se la senti, non te la levi facilmente dalla testa. Vincent è anche il nome del ragazzo sedicenne e problematico, interpretato dalla new entry Giulio Pranno, figlio di Elena, Valeria Golino in versione coi ricci, e di Willi, appunto Santamaria.

 

tutto il mio folle amore tutto il mio folle amore

Solo che Willi questo Vincent, che prese il nome proprio dalla canzone, non l’ha mai visto, perché invece di affrontare il ruolo di padre, sedici anni prima scappò poco eroicamente. Così il ragazzo, con tutti i suoi problemi, l’ha cresciuto la mamma con un altro uomo, Mario, Diego Abatantuono, buffo editore che legge continuamente libri di giovani autori che non gli piacciono e che riesce a avere un ottimo rapporto col ragazzo anche nei suoi momenti peggiori. La visita improvvisa di Willi nella casa del ragazzo, lo spinge a scappare di nascosto col padre naturale. Così parte un road movie alla Salvatores con la coppia padre-figlio formata dal cantante Willi e dal figlio pazzarello in Croazia e Dalmazia, e la coppia mamma-secondo padre all’inseguimento. Nessuno è cattivo. Certo.

 

 

Per i fan del cinema nero e violento di Fernando Di Leo propongo, su Cine 34 alle 23, “I padroni della città”, tra i preferiti di Tarantino, con Jack Palance, Al Cliver, Harry Baer, Gisela Hahn, Edmund Purdom, Vittorio Caprioli. Segna anche l’incontro tra Di leo e il mondo fassbinderiano, essendo il film scritto in parte da Peter Berling e interpretato da Harry Baer, nella parte di un bulletto romano. “Invece della grande delinquenza, “ raccontò Di Leo, “in quel film trattai la piccola delinquenza, con un pizzico di assoluzione, di simpatia: spesso in quel milieu tragedia e farsa si mescolano”.

 

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Su 7Gold alle 23, 30 passa la commedia “Due cuori, una cappella” di Maurizio Lucidi con Renato Pozzetto, Agostina Belli, Aldo Maccione, Leopoldo Trieste e la grande Giusi Raspani Dandolo. Su Italia 1 alle 23, 30 trovate “Un ponte per Terabithia” di Gabor Csupo con Josh Hutcherson, AnnaSophia Robb, Robert Patrick, Zooey Deschanel.

 

Assoluta rarità, su Mediaset Extra a mezzanotte in pnto, il film tv di  Pier Francesco Pingitore “Ladri si nasce” con Pippo Franco, Serena Grandi, Eva Grimaldi, Leo Gullotta, Oreste Lionello, Daniele Formica. Mai visto. Confesso. Non ho mai visto neanche il thriller “Blood Father” di Jean-François Richet, Rete 4 alle 00, 05, con Mel Gibson, Diego Luna, Erin Moriarty, William H. Macy, Elisabeth Röhm. E’ un po’ terribile, ma piuttosto divertente, invece, “Anaconda” di Luis Llosa, Tv8 alle 00, 15, con una bonissima Jennifer Lopez, Ice Cube, Jon Voight, Eric Stoltz, Jonathan Hyde. La5 alle 0, 35 presenta “Fatal Memories” di Farhad Mann con Italia Ricci, Magda Apanowicz, Kevin McNulty, Zak Santiago, Shauna Johannesen,

 

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Su Rai Movie alle 0, 45 attenzione a “L’estate del mio primo bacio”, opera prima di Carlo Virzì, fratello di Paolo, tratto dal primo romanzo di Teresa Ciabatti, “Adelmo torna da me” (Einaudi) che venne bollato come terribile alla sua uscita, riscritto per il cinema dai fratelli Virzi, Francesco Bruni e dalla stessa Ciabatti. Interpreti furono Gabriella Belisario, Laura Morante, Neri Marcoré, Regina Orioli, Raffaella Lebboroni, Andrea Renzi. Storia dei primi amori di una ragazzina in vacanza tra Orbetello e Porto Santo Stefano, non funzionò per niente neanche in versione cinematografica, ma né il film né il libro erano poi così male.

 

Certo, gli amori di Gabriella Belisario non possono competere con quelli della Malena di Monica Bellucci in “Malena” di Giuseppe Tornatore, Cine 34 all’1, 05, film che ha sempre il suo pubblico di maschi arrapati. Come da copione. Più sconosciuto è invece, Rai Movie alle 2,15, “Una carriera a tutti I costi” di Steve Conrad con Seann William Scott, John C. Reilly, Fred Armisen, Jenna Fischer.

 

 

Mi rivedrei invece il fantasy tratto da Stephen King “Fenomeni paranormali incontrollabili” di Mark L. Lester, Iris alle 2, 15, con Drew Barrymore, George C. Scott, David Keith, Martin Sheen. Pochissimo noto, invece, Italia 1 alle 2, 40, “Aiuto vampire” di Paul Weitz con John C. Reilly, Josh Hutcherson, Chris Massoglia, Ken Watanabe, Jessica Carlson. Magari da vedere. Raro, ma terribile, Rete 4 alle 3,50, il mezzo storico mezzo erotico, ma soprattutto inguardabile, “Racconti romani di una ex-novizia” di  Pino Tosini con Karin Mayer, Gino Cervi, Francis Blanche, Luciana Turina, Tania Lopert, Céline Bessy.

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Ottimo filmone storico sentimentale, nel ricordo di allora, “Noi due senza domani” del non eccelso Pierre Granier-Deferre, Iris alle 3,55, grazie a due protagonisti come Jean-Louis Trintignant e Romy Schneider. Ci sono anche Nike Arrighi, Regine, Franco Mazzieri. Stracultissimo, su Cine 34 alle 4, 05 il “Gian Burrasca” romano e post-pierinesco di  Pier Francesco Pingitore con Alvaro Vitali, Mario Carotenuto, Marisa Merlini, Gigi Reder, Gisella Sofio, Enzo Robutti.

 

 

Ma il vero film della notte da recuperare è forse, Italia 1 alle 4, 20, “Zora la vampira” di Manetti Bros, primo film scritto e diretto dai Manetti bros, prodotto e interpretato da Carlo Verdone, con Toni Bertorelli come Dracula, Lele Vannoli come suo aiutante, Micaela Ramazzotti come Zora, G Max e Chef Ragoo, Ivo Garrani, Carlo Verdone come commissario, Sandro Ghiani come suo assistente, Valerio Mastandrea in un cameo incredibile, i Cor Veleno, Massimo Sarchielli, Patrizia Sacchi, Sélen, Turi. Cosa dire? Come scrissi sul librone di “Stracult”, Zora fu una grossa occasione persa non solo per i Manetti, ma per tutto il mondo dell’hip hop e dei videoclippari romani, e per la cultura popolare alternativa di inizio millennio. Esattamente come lo fu la puntata unica, televisiva, di “Orgoglio coatto” che con Verdone e Carlo Freccero mettemmo in piedi neanche un anno prima, lanciando Piotta, Lillo e Greg, il Cipolla.

 

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Perché il progetto di Zora aveva tutte le carte in regola per poter scuotere il nostro cinema così rigido con una dose di vitalità musicale che allora Roma possedeva. Carlo Verdone, al suo primo (e unico) film da produttore, non aveva sbagliato nell’intuire nei Manetti, come si è dimostrato negli anni successivi, qualcosa che mancava al nostro cinema. Il problema è che il film partiva benissimo, con tanto di situazioni da horror all’italiana, poi con una grandissima sequenza musicale che ci faceva sperare per un attimo che il film fosse un continuo balletto, un musical hip hop e poi si sedeva, si fermava, cercando di ripartire verso mille direzioni ma senza indovinarne davvero nessuna.

 

Alla fine gli errori di scrittura e di costruzione si notano tutti. Zora la vampira del titolo non c’è, diventerà vampira solo dopo due ore di film. Poi c’è un Dracula bravissimo, Toni Bertorelli, ma troppo drammatico e teatrale per un film così, più adatto a Bellocchio che a vedersela con Verdone.

 

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Il duo di rappettari romani, G Max e Chef Ragoo, che poi fecero con me la seconda edizione di Stracult (G Max anche la prima con Piotta), sembra per i troppi tagli, scompaiono dalla scena. Non hanno il peso da protagonisti che devono avere. Ivo Garrani, che prese un ruolo pensato per Tomas Milian, non può avere la stessa forza. Carlo Verdone come commissario Lombardi, invece, è favoloso, ma vorremmo vedere tutto un film suo. Violento, stupido, fascistello, con tanto di Ghiani come vice. Rimarrà un film manifesto di una Roma hip hop targata 2000 che già pochi anni dopo non sarà più la stessa e che, in parte, ritroveremo nelle prime edizioni di Stracult in tv. I Manetti troveranno, con molta fatica e dopo molti episodi di Ispettore Coliandro e Commissario Rex, la loro strada quasi vent’anni dopo. Ma se allora il film fosse stato il successo che non fu cosa sarebbe successo?

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