IL DIVANO DEI GIUSTI - IN ITALIA, DIETRO A “NO TIME TO DIE”, C’È “LA SCUOLA CATTOLICA”. NON SO SE DA LUNEDÌ, CON LE CAPIENZE DELLE SALE AL 100% LE COSE ANDRANNO COME ANDAVANO UNA VOLTA. LA SALA PIENA POTREBBE FAR FUNZIONARE UN FILM MOLTO ATTESO COME “FREAKS OUT” – STANOTTE UN CLASSICO DELLA COMMEDIA SEXY, “LA MOGLIE VERGINE” CON RENZO MONTAGNANI CHE INSEGNA AL NIPOTE RAY LOVELOCK COME RISOLVERE UN PROBLEMA DI IMPOTENZA CON LA MOGLIE EDWIGE FENECH. UNA VERSIONE PIENA DI TAGLI, ALTRO CHE IL DIVIETO AI 18 ANNI DE “LA SCUOLA CATTOLICA”

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Marco Giusti per Dagospia

 

daniel craig no time to die daniel craig no time to die

 Mentre in America ci si aspetta da “No Time to Die”, al suo primo giorno di uscita un incasso un incasso nel weekend tra i 60 e i 70 milioni di dollari, nell’anteprima americana giovedì ha già fatto 6,3 milioni, e mentre “Titane” di Julia Ducornau, forte di un’uscita in Francia da 2, 3 milioni di dollari, è buon sesto nella classifica americana ieri con 61 mila dollari, in Italia, dietro a “No Time To Die”, ieri a 270 mila euro con un totale di 3,9 milione, “La scuola cattolica” di Stefano Mordini, forte della bandiera Warner Bros, vietato o meno, è secondo, scavalcando “Dune”, con 87 mila euro e un totale di 160 mila euro.

 

james bond 007 no time to die 2 james bond 007 no time to die 2

Non è male, leggo, rispetto agli incassi dei film italiani, mentre “Tre piani”di Nanno Moretti è quinto con 36 mila euro (e un totale di 1,4 milioni), “Il materiale emotivo” di Sergio Castellitto è sesto con 32 mila euro, “Con tutto il cuore” di Vincenzo Salemme settimo con 28 mila euro. Se volete che dica che qualcosa si muove nel box office italiano, lo dico, ma non so davvero se da lunedì, con le capienze delle sale al 100% le cose andranno come andavano una volta. Una volta quando, puoi? La crisi delle sale era cominciata ben prima dell’arrivo della pandemia.

 

no time to die 2 no time to die 2

La sala piena potrebbe far funzionare un film molto atteso dal pubblico italiano più giovane come “Freaks Out” di Gabriele Mainetti, snobbato dalla critica internazionale a Venezia, ma filmone con effetti speciali e un bel po’ di ironia, in uscita il 28 ottobre, e quindi preciso per gli incassi delle feste dei morti, come “Halloween Kills”, che uscirà da noi la settimana prima, il 21 ottobre. “Freaks Out”, mi ha detto lo stesso Mainetti, è già stato venduto in Giappone e in Francia, dove dovrebbe andare bene, visto che ha non poche affinità con “Titane” e altri film darkettoni intelligenti, ma difficilmente arriverà in Russia e in Cina e in America, chissà?

 

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Stasera, se non siete impegnati con le due serie del momento, “Squid Game”, che è piaciuta anche a Dago, e “Midnight Mass”, favole horror sulla realtà di tutti i giorni, in chiaro ci sarebbe “Agente 007 – Thunderball: operazione tuono” di Terence Young, Rete 4 alle 21,25, quarto Bond, 140 milioni di biglietti venduti!, con Sean Connery, con Adolfo celi come cattivo brasiliano e le bellissime Claudine Auger come Domino, vestita solo in bianco e nero, Luciana Paluzzi e Martine Beswick. Lo ricordo con grande piacere, anche le scene subacquee con gli squali erano favolose. Inoltre Terence Young era uno che viveva sugli yacht, che invitava lì attori e amici, era sia Bond che il cattivo Largo. Questo fu il suo grande ritorno nella serie, ma anche il suo ultimo Bond. Per l’occasione 007 non fuma e beve non il vodka martini, ma un Don Perignon 55, mentre torna a guidare la Aston Martin DB5.

 

Su Rai Uno alle 21, 25 preparate i fazzoletti per il tristissimo “Stanlio e Olio” diretto da John S, Baird, che mette in scena, in maniera abbastanza fedele, la tarda tournée inglese del duo, già invecchiati e lontani dai loro grandi successi. Ma lo Stan Laurel di Steve Coogan e l’Oliver Hardy di John C.Reilly sono perfetti e riusciti. La tristezza riguarda un po’ l’operazione. Ma come film è più che godibile. Non male, ma già scordato nella mia scarsa memoria, è “Vice – L’uomo nell’ombra” di Adam McKay, Rai Tre alle 21, 45, dedicato alla figura oscura di Dick Cheneym interpretato da una star del calibro di Christian Bale. Non è facile fare un film su un personaggio politico quasi senza identità, che non parla quasi mai, ascolta solamente, potentissimo, ma indefinibile.

la scuola cattolica la scuola cattolica

 

Il film è un duro tentativo di dare vita a un uomo di potere così sfuggente legato alla profonda destra americana e alla politica che la rappresenta formando una catena che da Nixon, Reagan e i Bush arriva fino a Trump. Pieno di virtuosismi di regia, la storia che si ferma a metà film, proprio con tanto di titoli di coda, e poi riprende, con un narratore, Jesse Plemons, che non sapremo chi è e che ruolo ha nella vita di Cheney fino alla fine. Quello che risulta chiaro nel film, pieno di punti non definiti, è che la costruzione di Cheney come squalo politico deve tanto al suo mentore Donald Rumsfeld, interpretato qui da Steve Carell, quanto alla moglie Lynne, una strepitosa Amy Adams. E che la sua politica ultraconservatrice, che lo porterà a scatenare la guerra in Iraq come vice dell’imbelle George W. Bush, interpretato da Sam Rockwell, è fondato non solo sull’avidità delle industrie petrolifere americane, ma anche sulla malsana idea della famiglia americana che ci porterà dritti nelle fauci di Trump.

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Magari vi divertirete di più con “Paddington 2” di Paul King, sempre delizioso, con il cast del film precedente, Sally Hawkins, Jim Broadbent, ma anche Brendan Gleeson e Hugh Grant, Italia 1 alle 21, 20. O con l’horror-erotico d’epoca pieno di scene lesbo (ammesso che ci siano ancora) “Messe nere per le vergini svedese”, Cielo alle 21, 15, girato nel 1972 da Ray Austin con le sorelline sexy Ann e Vicki Michelle che vanno in un castello per un servizio di moda e si ritrovano in mezzo alle streghe. Ci sono anche Keith Buckley e Patricia Haines.

 

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Ci sarebbe anche, su Rai Storia alle 21, 10, “Rocco e i suoi fratelli”, capolavoro di Luchino Visconti con Alain Leon, Renato Salvatori, Annie Girardot, Roger Hanin, Katina Paxinou, grande bianco e nero di Giuseppe Rotunno, grande sceneggiatura di Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, Pasquale Festa Campanile. I fan di Terence Hill troveranno il loro eroe nel buffo “Lucky Luke – La mamma dei Dalton” di Richard Schlensinger con Nancy Morgan, Cine 34 alle 21. In seconda serata, è raro ma non meraviglioso, anzi, “I senza Dio”, western di Roberto Bianchi Montero con Antonio Sabato, Cielo alle 22, 20, Per fortuna ci sono Pilar Velásquez, come bella messicana nel suo primo ruolo di rilievo in un western, e Erika Blanc a rallegrare la situazione. “Pilar Velásquez”, ricorda Erika Blanc, “era di una bellezza incredibile. Per quanto riguarda me, siccome in Spagna avevo una buona notorietà credo che fossero stati gli spagnoli a chiedermi.

 

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Mi ricordo le notti folli che facevano io, lei e Paolo Gozlino a Madrid. Sabàto era molto simpatico, sempre in movimento alla ricerca di donne come i cani da caccia”.  Punterei ovviamente su due film che conosciamo tutti, credo, ma che si rivedono sempre con amore, “Mars Attacks”, di Tim Burton, Canale 20 alle 22, 45, folle film di invasione aliena con Jack Nicholson in doppio ruolo, Annette Bening, Danny De Vito, Martin Short, Michael J. Fox, Pam Grier, Jim Brown e Sylvia Sydney ancora arzilla sulla sedia a rotelle, e “Velluto blu” di David Lynch con Kyle McLachlan, Isabella Rossellini, Dennis Hopper cattivo che pippa etere, Laura Dern, Iris alle 23, 20. Nella notte arrivano anche proposte interessanti, il thriller diretto e interpretato da Joel Edgerton “Regali da uno sconosciuto”, Rai Uno all’1, 05, con Rebecca Hall e Jason Bateman, la commedia tutta girata a Baltimora “La verità è che non gli piaci abbastanza” di Ken Kwapis, Rai Movie all’1, 10, con Jennifer Aniston, Jennifer Connelly, Scarlett Johansson.

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Su Iris alle’1, 40 c’è un vecchio action con Brian Boswoth, “Forza d’urto 2” diretto da Philippe Mora, su Iris alle 3 una sorta di variazione sul cittadino che si fa giustizia da sé alla Bronson-Borghezio, “Philadelphia Security” di Lewis Teague con Tom Skerrit, Michael Sarrazin, Yaphet Kotto. Confesso che mi piacerebbe recuperarli. Su Rai Movie alle 3, 20 arriva un mélo napoletano tratto d aun libro famoso di Valeria Parrella, “Lo spazio bianco”, diretto da Francesca Comencini con Margherita Buy bravissima come mamma che ha avuto una figlia prematura e nell’attesa che la bambina si riprenda dalla terapia intensiva ha modo per rivedere in altro modo tutta la sua vita. Per i fan della Buy, leggo, ma non ci avevo fatto caso, che ha un nudo integrale che fece colpo. Alle 4 su Rete 4 arrivano un classico della commedia sexy, “La moglie vergine” di Marino Girolami con Renzo Montagnani che insegna al nipote Ray Lovelock come risolvere un problema di impotenza con la moglie Edwige Fenech.

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Non è finissimo, avverto. Raro, ma presentato in una versione piena di tagli di censura, altro che il dvieto ai 18 anni de “La scuola cattolica”, arriva alle 4, 45 su Iris il “Satyricon” di Gian Luigi Polidoro scritto da Rodolfo Sonego e prodotto da Alfredo Bini che ebbe l’ardire di uscire prima del “Satyricon” di Fellini. E mal gliene incolse… Incredibilmente traspare nei personaggi del film, però, una sessualità molto spinta e molto realistica verso ogni tipo di ragazzino che ancora oggi, malgrado i tagli, ci spiega perché i censori lo presero di mira e processarono attori, regista e produttori.

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Protagonisti sono Don Backy e Franco Fabrizi, la bellissima Tina Aumont è Circe, mentre Ugo Tognazzi è Trimalcione. Il film, «ancor più sbrindellato di quanto avessi proposto io», spiegò Sonego a Tatti sanguineti, «uscì sei mesi prima di quello di Fellini. Incassò 270 milioni in soli tre giorni riuscendo quasi a rientrare nei costi. La guerra legale fra Rizzoli e gli avvocati degli americani che avevano i diritti mondiali del film di Fellini fu spietata. Dopo tre settimane il nostro film, già denunciato per oscenità e sequestrato per pornografia, si beccò addirittura un’accusa di pedofilia.

 

Sbucò un testimone a dichiarare che aveva visto Franco Fabrizi importunare un bambino. Poi gli americani diedero 300 mila dollari sull’unghia a Rizzoli e chiusero il negativo del film in un frigorifero di Los Angeles». Al di là del racconto di Sonego, è vero che il film rimase bloccato un anno. E il bambino del racconto è in realtà il minore Francesco Pau, di 14 anni, nei panni di Gitone, che viene adescato dall’Ascilto di Franco Fabrizi. Più o meno come da copione, però. Il processo, però, stroncò la carriera di Franco Fabrizi «attore ambiguo e capovolto a cui si sarebbe potuta tagliare la battuta più censurata dal copione: Ma non vedi che è frocio?».

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Tutto si chiude alle 5 su Rai Movie con un film di Edoardo Winspeare presentato nel 2014 al Festival di Berlino e girato a Giuliano di Lecce, vicino a Leuca, “In grazia di Dio”. Protagonista è la stessa moglie del registi e non attori locali. Da vedere assolutamente, anche perché a Giuliano di Lecce ci passo le vacanze. Buona notte.

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