2021divanogiusti2801

IL DIVANO DEI GIUSTI – SERATA PIENA DI SORPRESE, VI AVVERTO. C’È DI TUTTO, DA “TOUT VA BIEN” DI JEAN-LUC GODARD CON JANE FONDA AL MITICO MEZZO-HARD “LA DONNA LUPO” DI AURELIO GRIMALDI CON LOREDANA CANNATA SCATENATISSIMA E NUDISSIMA, DAL MEGAFLOP “JOAN LUI” DI CELENTANO IN PRIMA SERATA AL DAL BIOPIC SU ELTON JOHN “ROCKETMAN” – VIDEO

 

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

jane fonda tout va bien

Serata piena di sorprese, vi avverto. C’è di tutto, da “Tout va bien” di Jean-Luc Godard con Jane Fonda e Yves Montand al mitico mezzo-hard “La donna lupo” di Aurelio Grimaldi con Loredana Cannata scatenatissima e nudissima, dal megaflop “Joan Lui” di Celentano in prima serata al rarissimo primo film di Sam Peckinpah “La morte cavalca a Rio Bravo”, dal biopic su Elton John “Rocketman” di Dexter Fletcher con Taron Egerton al mai visto “Zan re della giungla” di Manuel Cano con Steve Hawkes e Kitty Swan. Andiamo per ordine.

 

Ovvio che “Rocketman”, Canale 5 alle 21, 20, ottimo biopic su Elton John diretto da Dexter Fletcher, che già aveva finito e montato  “Bohemian Rhapsody” quando il regista ufficiale Bryan Singer aveva scapocciato, vincerà la serata tra i film in chiaro. Controllato dallo stesso Elton John, interpretato da Taron Egerton, ne è però un ritratto preciso, soprattutto nella ricostruzione della nascita delle canzoni.

 

rocketman 9

Ovvio pure che il film più stracult delle 21 non può che essere il trash-cult-kolossal e totale disastro “Joan Lui”, Cine 34 alle 21, scritto, diretto e interpretato da un Adriano Celentano che si sente Kubrick. Un film sul ritorno di Cristo ai giorni nostri.

 

Uscito per il Natale ’85 che vene così accolto dalla critica: “Non è solo un film, è un’ira di Dio” (Sauro Borelli), “Se lui è Dio, niente da dire. Ma come uomo e come cineasta non è così che si salverà l’anima” (Alberto Farassino), “Pensieri di Frate Indovino ricicciati intorno al biliardo di via Gluck” (Michele Serra).

adriano celentano joan lui 2

 

Venti miliardi di lire buttati dalla finestra per un film che voleva fare da anni. In cambio il vecchio e furbo Mario Cecchi Gori gli chiese altri due film tranquilli da attore, “Lui è peggio di me”, da filmare prima, e “Il burbero”, da girare dopo. Entrano nell’impresa un malcapitato produttore tedesco e Berlusconi. Ingenuotto.

 

Scoppia l’inferno già in fase di riprese. Con la data prevista del 25 dicembre, Cecchi Gori toglie di mano ii rulli del premontato a Celentano e li fa stampare in stabilimenti diversi. Tre elicotteri e quattro aerei portano il film in tutta Italia. Ma il film è in sala. Io c’ero. Al primo spettacolo. Presente. Tre ore di film con sbalzi di colore, tagli maldestri.

 

Il legale di Celentano tuona contro la produzione che ha deturpato l’opera d’arte (disse proprio opera d’arte). Cecchi Gori ha già preparato una versione più corta, due ore, così cambia le pizze da tre ore e mette questa. Ovunque, tranne che a Roma, a quel che mi ricordo. Scoperto il trucco, Celentano giura che non farà mai “Il burbero” e chiede il sequestro del film.

 

 

loredana cannata la donna lupo

Ma il sequestro è inutile perché il film va così male che i cinema lo stanno smontando. Non si sa bene quanto abbia incassato. Si parla anche di flop pilotato. Ma il film è indifendibile. Quindi un capolavoro stracult. Si va da Claudia Mori nuda sotto un ruscello, agli apostoli comici Gian e Mirko Setaro dei Tretté che chiudono ogni scena.

 

Gli attori sono abbandonati a se stessi, alla brava Marthe Keller che non capisce dove si trova si unisce una scatenata Rita Rusic fresca di “Attila” che sculetta nella scena del Tempio sicura di essere Tina Turner. I balletti, che vedono in prima fila un giovane Lucio Presta, sono uno spreco di soldi, il ruolo del diavolo, offerto a Dario Argento, è interpretato da Hal Yamanuchi.

psycho

 

Sarà l’ultimo film di Celentano da regista. Fra le alternative della prima serata l’ottimo “Tango & Cash” di Andrej Konchalovsij con Stallone e Kurt Russell in coppia, ma c’è anche Jack Palance, Iris alle 21, il giallo d’autore “The Captive-Scomparsa” di Atom Egoyan con Ryan Reynolds e Rosario Dawson, e il recentissimo “operazione finale” di Chris Weitz con Oscar Isaac, Mèlanie Laurent, Greta Scacchi e Ben Kingsley, Rai Tre alle 21, 20.

joan lui

 

In seconda serata potete scegliere tra il raro primo film di Sam Peckinpah, “La morte cavalca a Rio Bravo”, 7Gold alle 23, 45, con Brian Keith, Maureen O’Hara, Syteve Cochran e Strother Martin, e “La donna lupo” di Aurelio Grimaldi con Loredana Cannata nel ruolo della donna lupo, Cielo 23, 05.

 

tout va bien

Il primo era un film complesso da produrre, perché ha una storia molto particolare, con un gruppo di ex soldati che scortano una donna, Maureen O’Hara, e la bara del figlio morto, ucciso da uno di loro per sbaglio, in territorio Apache dove lei lo vuole seppellire. Maureen O’Hara si trovò malissimo sul set con un Peckinpah maleducatissimo.

 

Quanto a “la donna lupo” ricordo il favoloso manifesto con il sedere della protagonista in primo piano, la promessa di una mezza fellatio hard (c’era quando l’ho visto) che dovrebbe fare a Arturo Paglia, oggi produttore, ma soprattutto il ritorno del porno di provincia anche se intellettualizzato dalla regia di Grimaldi. Il giorno della prima, alla fine di agosto, a Roma, in una sala caldissima senza aria condizionata, solo vecchi signori maschi.

zan re della giungla 2

 

Ti davano anche il gadget della spilletta, che ho regalato anni dopo alla Cannata. L’idea del film è quella della donna liberata, la Simona della Cannata, allora giovane siciliana con quasi nessuna esperienza di cinema, che la notte fa cosa vuole come un maschio. Così rimorchia Arturo Paglia, poi Pascal Persiano che la bacia proprio lì.

 

Poi ci sono quattro militari napoletani a Palermo che fanno uno spogliarello. Poi arriva il serpente Gianduia per la scena clou del film con la protagonista. Non vado oltre. Da vedere assolutamente. La Cannata ce la metteva tutta. Gianduia un po’ meno.

 

tout va bien 2

Nella notte, a parte un gradito ritorno del capolavoro di Alfred Hitchcock “Psycho”, Rete 4 alle 00, 50, la replica immediata di “La vera storia della Monaca di Monza” di Bruno Mattei con Zora Kerowa, Cielo 1, 50, bisogna aspettare fino alle 3 e oltre per qualcosa di davvero difficile da trovare. Spunta fuori un rarissimo poliziesco francese su Rai Movie alle 3, 20, “Regolamento di conti”/”Le hommes” di Daniel Vigne con megacast, Michel Constantin, Marcel Bozzufi, Angelo infanti e Henry Silvia. Minchia…

 

tout va bien

E alle 4,55 su Iris arriva Godard con “Crepa padrone, tutto va bene”/”Tout va bien”, con Jane Fonda, Yves Montand e Vittorio Caprioli. La copia italiana, ricordo, non è affatto quello che voleva Godard, e non so cosa vedrete stanotte. Ma certo, anche doppiato, è una rarità.

 

Chiudo con il mai visto “Zan il re della giungla” di Manuel Cano con Steven Hawke, Kitty Swan e Jesus Puente, un sotto tarzan spagnolo penso trashissimo del 1969. Che sarebbe trascurabile sel set del secondo Zan diretto sempre da Cano con lo stesso cast, non si fossero ustionati terribilmente sia Steven Hawke, che si chiamava in realtà Steve Sipek, un attore croato che già aveva fatto degli erotici con Joe Sarno, sia l’adorabile, Kitty Swan, bellissima ragazza danese che si chiama in realtà Kirsten Svanholm.

 

la morte cavalca a rio bravo

Vennero salvati dalla morte da un leone addestrato, certo Sansone. Così Steven Hawke divenne un animalaro e mise in piedi pure una sorta di zoo in Florida.  Mentre Kitty Swan, stellina della scena del cinema stracult degli anni’ 60, esiste pure un carosello con lei girato e interpretato addirittura da Orson Welles, si ritirò per sempre dal cinema. Si era sposata, aveva fatto dei figli. Ogni tanto la sentivo.

la donna lupo 2la donna lupo rocketman 6zan re della giungla rocketman 8loredana cannata la donna lupo 1adriano celentano joan lui 1tout va bien psycho 2la vera storia della monaca di monza adriano celentano joan lui la morte cavalca a rio bravo 1la vera storia della monaca di monza 2la vera storia della monaca di monzaadriano celentano joan luitout va bien 1

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...