IL DIVANO DEI GIUSTI - STASERA CHE VEDIAMO, FRA OMICRON-5, GUERRA, CALDO E SICCITÀ? IO PUNTEREI SU “L’ULTIMA DONNA” CON GÉRARD DEPARDIEU E ORNELLA MUTI GIOVANI E BELLISSIMI - AVETE ANCHE "HYSTERIA”, DI TANYA WEXLERM SULLA SCOPERTA DEL VIBRATORE COME CURA PER NON FAR DIVENTARE ISTERICHE LE DONNE DI INIZIO SECOLO - NELLA NOTTE PASSANO CAPOLAVORI COME “ZANDALEE”, EROTICO DI SAM PILLSBURY CON LA BELLISSIMA ERIKA ANDERSON E NICHOLAS CAGE COL PIZZO SU 7GOLD ALLE 23:30… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

l ultima donna 23 l ultima donna 23

E allora stasera che vediamo, fra Omicron-5, guerra, caldo e siccità? Beh. Io punterei su un film che non vedo, anzi vediamo, da parecchi anni, personalmente da quando uscì nel lontano 1975, “L’ultima donna” di Marco Ferreri, scritto assieme a Rafael Azcona e Dante Matelli, prodotto da Edmondo Amati della Fida con Gérard Depardieu e Ornella Muti giovani e bellissimi, Michel Piccoli, Renato Salvatori, Nathalie Baye, Giuliana Calandra. Lo trovate stanotte alle 2, 20 su Rete 4 infarcito di spot.

 

l ultima donna 19 l ultima donna 19

Assieme a “Ultimo tango a Parigi” di Bertolucci e a “L’impero dei sensi” di Oshima chiude, o magari apre, un discorso su come vedevamo il sesso e i rapporti tra maschio e femmina nei primi anni ’70. Cioè, preciso, su come i registi maschi vedevano i rapporti tra i sessi, prima della valanga femminista che molto, se non tutto, cambiò. Tutti e tre i film hanno finali, diciamo, tragici e definitivi che si concludono con la morte del maschio e della virilità, che allora era un tema diffuso.

 

un americano a parigi 2 un americano a parigi 2

Vorrei tanto rivedere anche “Ciao, maschio”, che Ferreri girò subito dopo in America, sempre con Depardieu. Purtroppo su Iris, alla stessa ora, passa un classico che vedo spesso e sempre con estremo piacere, che dice altre cose magari sul rapporto dei sessi, “Un americano a Parigi”, capolavoro di Vincente Minnelli con i meravigliosi Gene Kelly e Leslie Caron, che ballano sulle note di Gershwin, mentre Oscar Levant suona il piano.

Lo sperone nudo Lo sperone nudo

Difficile trovare qualcosa di altrettanto perfetto, magari sempre su Iris, ma alle 23, 20, “Lo sperone nudo”, forse il western più bello di Anthony Mann con James Stewart che deve risolvere una situazione complessa fatta di geometrie, tradimenti, obliquità. Pochissimi attori, oltre a Stewart che indossa qui il suo cappello di sempre e cavalca il suo cavallo di sempre, e ha pure il favoloso doppiaggio di Gualtiero De Angelis, Robert Ryan, Janet Leigh e Millard Mitchell, che fa il vecchio e morì poco dopo a 50 anni. Scritto da Sam Rolfe e

 

Lo sperone nudo Lo sperone nudo

Harold Jack Bloom, che vennero anche candidati all’Oscar. James Stewart, che mai come in questo film je rode e si carica negativamente fino a esplodere, ha il favoloso cappello da cowboy che indossa in ogni film e cavalca Pie, la sua cavalla preferita, che cavalcherà fino alla sua morte in ben 17 western. Attenti, invece, al suo giacchetto, troppo moderno, infatti è del 1953 mentre il film è ambientato nel 1868. Leggo anche che lo “Sperone nudo” è in realtà la roccia dove si svolge il finalone del film, dalle parti di Durango, in Colorado. Lo vengo a sapere solo ora, dopo settant’anni…

 

Passaggio di notte Passaggio di notte

Ritrovate James Stewart e la sua cavalla Pie anche in “Passaggio di notte” di James Neilson, su Iris alle 21, un film pensato e offerto a Anthony Mann, che però lo rifiutò perché non gli sembrava scritto così bene, malgrado fosse scritto da Borden Chase, e pensava che Stewart e il co-protagonista Audie Murphy, come suo fratello cattivo “Utica Kid” non fossero credibili. Non aveva tutti i torti, ma Stewart, offeso, non gli parlò mai più. E il film andò malissimo, perché Neilson non era Mann e Audie Murphy, l’attore preferito da Ciro Ippolito, ma cane tremendo anche se soldato più decorato d’America, non funzionava.

 

Passaggio di notte Passaggio di notte

Lo so. A noi, da ragazzini, ovviamente un po’ piaceva lo stesso, c’erano anche Dan Duryea e Jack Elam… Lo vidi credo a Trapani nei primi anni ’60, dove avevano trasferito mio padre, ma notai, o forse l’ho notato dopo anche se allora ero attentissimo a queste cose, che il film non aveva la stessa cura dei film di Mann nella costruzione visiva dell’inquadratura, anche William Daniels era un grande direttore della fotografia, specializzato nel Cinemascope.

immaturi immaturi

In prima serata in chiaro cosa altro abbiamo? Un film con Raoul Bova c’è? Certo che c’è. E’ “Immaturi” di Paolo Genovese, con Bova, Barbora Bobulova, Giulia Michelini, Luca e Paolo, Luisa Ranieri, Cine 34 alle 21. Funzionò benissimo e, devo dire, si vedeva con piacere. Genovese nello stesso anno girò questo e “La banda dei Babbo Natale” diventando un regista di punta della commedia più redditizia. Su Canale 20 alle 21, 05 avete il sequel “300: L’Alba di un impero” di Noam Murro con Sullivan Pleton,, Eva Green, Lena Headey, Rodrigo Santoro.

 

Come rubare un milione di dollari e vivere felici Come rubare un milione di dollari e vivere felici

Punterei piuttosto su “Come rubare un milione di dollari e vivere felici” di William Wyler con Audrey Hepburn vestita da Givenchy, Peter O’Toole, Eli Wallach, Charles Boyer, Hugh Griffith e un bel po’ di attori francesi da produzione americana, Dalio, Moustache, Fernand Gravey, Tv2000 alle 21, 10. Una commedia con furto deliziosa dove quel che conta è il funzionamento della coppia di protagonisti, così pieni di grazia. Ci colpì molto nell’estate del 1965 (o 66?).

 

Come rubare un milione di dollari e vivere felici Come rubare un milione di dollari e vivere felici

Wyler aveva scelto per la parte di Eli Wallach il più giusto Walter Matthau, che chiese troppo, 200 mila dollari. Così fece il contratto a George C. Scott. Che durò un giorno sul set, con grande dispiacere di Audrey Hepburn. Wyler aveva già problemi con due forti bevitori come Peter O’Toole e Hugh Griffith, che circolava nudo nell’hotel George V a Parigi con il cartello “non disturbare” attaccato al pisello, e non ne voleva aggiungere un terzo. Così chiamò il più sobrio Eli Wallach.

 

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“Beautiful Boy” di Felix van Groeningen con Steve Carell e Timothée Chalamet, Rai Movie alle 21, 10, è un duro film sul caso del rapporto fra un padre colto, intelligente, illuminato, e un figlio tossico che non smetterà mai. Anche i radical-chic piangono. Il padre, Steve Carell, è un giornalista affermato di “Rolling Stones” e “The New York Times” che vive a San Francisco, la madre bionda, Amy Ryan, vive a Los Angeles in una villa con piscina. C' è anche una matrigna simpatica, Maura Tierney, che ha sfornato due fratellini biondi.

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A scuola il ragazzo va benissimo, tutti i college lo vogliono, ma lui si fa dalla mattina alla sera di qualsiasi droga trovi, dalla cocaina al Crystal Meth, e non riesce proprio a smettere. Eppure il padre lo ha cresciuto bene, pieno di amore e di rispetto, gli ha pure fatto sentire i dischi di John Zorn. E i fratellini biondi sono un amore. E lui, come spiega il titolo, è un beautiful boy adorato da tutti.

 

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Ma si fa di pere senza interruzione sognando Bukoswki al ritmo di una colonna sonora ultratossica e magistrale che va dai Nirvana ai Sigur Ros, dai Massive Attack a Tim Buckley. Inutilmente il padre cerca di capire dove ha sbagliato. Magari è troppo radical chic, è un po’ soffocante. Magari il divorzio non è stato vissuto bene dal ragazzo. Ma lui non riesce a uscirne. E magari l’idea che viene fuori è che l’educazione dei genitori, scarsa, alta, media, non conta niente rispetto al precipitare nella droga.

 

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Su Cielo alle 21, 15 avete “Hysteria” di Tanya Wexler con Maggie Gyllenhaal, Hugh Dancy, Felicity Jones, Rupert Everett sulla scoperta del vibratore come cura per non far diventare isteriche le donne di inizio secolo. Su Canale Nove alle 21, 25 avete anche “Notte prima degli esami” di Fausto Brizzi con Cristiana Capotondi, Nicolas Vaporidis, Giorgio Faletti, Sarah Maestri, Elena Bouryka, ormai un classico. Su Rai Uno un lacrimoso film per famiglie, “Papà per amore” di Noémie Saglio con Vincent Dedienné, Camelia Jordana. Preferibile, in seconda serata, “La famiglie Bélier” di Eric Lartigau con Karin Viard, François Damiens, la storia della ragazzina “sana” in una famiglia dove sono tutti sordi che fece una fortuna in patria e diventato remake americano, “Coda”, vincerà pur l’Oscar.

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Occhio al primo episodio di “It” di Andrew Muschietti con Bill Skarsgaard, Frinn Wolfhard, Nicholas Hamilton, Italia 1 alle 23, 20. Cine 34 alle 23, 25 ci regala “Il Gaucho” di Dino Risi con Vittorio Gassman che finisce in Argentina. Grandi apparizioni di Amedeo Nazzari e di Nino Manfredi. Non ebbe la fortuna di “Il sorpasso”, ma andrebbe sicuramente rivisto. E’ su questo set, in mezzo alla pampa, che Risi e Gassman fecero uno scherzo a Vittorio Cecchi gori, lasciandolo solo, addormentato, in mezzo al nulla. Bei tempi.

 

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Nella notte passano capolavori come “Zandalee” erotico di Sam Pillsbury con la bellissima Erika Anderson e Nicholas Cage col pizzo, “Pierino medico della Saub” di Giuliano Carnimeo con Alvaro Vitali, Mario Carotenuto, Mario Feliciani, Cine 34 all’1, 30. Chiudo col rarissimo “La donna è una cosa meravigliosa” di Mauro Bolognini con Vittorio Caprioli, Sandra Milo, Cine 34 alle 3 e su l’avventuroso “La via del rhum” di Robert Enrico con Lino Ventura, Sandra Milo, Clive Revill, Jess Hahn, traffico di rhum tra Cuba e il Texas, Iris alle 4, 45. Buona notte.

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