IL DIVANO DEI GIUSTI - STASERA, POPOLO DI VACCINATI OVER 60 E 70, IL VOSTRO FILM NON PUÒ CHE ESSERE IL FRESCO DI DAVID “LONTANO LONTANO” DI GIANNI DI GREGORIO, DELIZIOSA COMMEDIA TRASTEVERINA CHE, A DIFFERENZA DEI FILM DI TANTI GENIALI AUTORI NOSTRANI EGORIFERITI, SI VEDE CON GRANDE PIACERE – IN PRIMA SERATA CINE 34 VI PROPONE UNA DOSE DI COMMEDIA SEXY CON RENZO MONTAGNANI AL GRIDO DI “SARÒ UN IPERSENSIBILE, MA QUANDO VEDO UN CULO MI SENTO MALE!”. ALLE 21 PASSA “LA MOGLIE VERGINE”, ALLE 23 PARTE INVECE IL GIÀ VISTO “MIA MOGLIE TORNA A SCUOLA” – VIDEO

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Il divano dei giusti 14 maggio

Marco Giusti per Dagospia

lontano lontano 2 lontano lontano 2

 

Stasera, popolo di vaccinati over 60 e 70, il vostro film non può che essere su Rai Tre alle 21, 20 il fresco di David (miglior sceneggiatura non originale) “Lontano lontano” di Gianni Di Gregorio, deliziosa commedia trasteverina che vede protagonisti tre amici di bevute, lo stesso Di Gregorio, Giorgio Colangeli e il povero Ennio Fantastichini, questo è il suo ultimo film, che cercano, come tanti hanno già fatto, di partire dall’Italia per vivere meglio in paesi come il Portogallo coi pochi soldi della pensione.

ava gardner la maja desnuda ava gardner la maja desnuda

 

L’ho visto ieri sera su RaiPlay non sapendo che lo facevano anche stasera su Rai Tre.

 

Meglio così. Me lo ero perso e avevo fatto male, perché il film, assolutamente senza pretese, a differenza di quelli di tanti geniali autori nostrani egoriferiti, si vede con grande piacere e malgrado il tema e l’età dei protagonisti è così allegro e pieno di vita che non posso non consigliarlo.

 

Ci sono anche apparizioni di Roberto Herlitzka, Galatea Ranzi e Daphne Scoccia, ma tutto ruota attorno ai tre attori protagonisti.

 

Su Amazon vedo che hanno aggiunto un polpettone al tempo molto pubblicizzato, “La maja desnuda” diretto da Henry Koster con Ava Gardner, che a Roma negli anni’50 fece perdere la testa a tutti, e uno sballatissimo Anthony Franciosa come Goya.

 

nel segno di roma 1 nel segno di roma 1

 

Su Rai Play vi consiglio caldamente invece “Nel segno di Roma”, firmato da Guido Brignone, ma realizzato in realtà da Riccardo Freda per le scene di battaglia e da un giovane Michelangelo Antonioni per le scene di interno e di ballo. E celebre fu il suo scazzo alla De Paolis sulla Tiburtina con la bellissima Chelo Alonso, appena arrivata in Italia, che chiuse lo scontro graffiandogli il viso con le lunghe unghie.

 

Vi consiglio di recuperare su RaiPlay anche “I Tartari”, peplum kolossal con Orson Welles come il capo tartaro Burundai, che si scontra col capo vichingo Victor Mature. Welles lo aveva fatto solo per dare una mano al suo amico Emimmo Salvi, che venne fatto fuori però quando nel film entrarono Franco Cristaldi e Nello Santi e la regia passò a Richard Thorpe.

 

orson welles i tartari 2 orson welles i tartari 2

Ma la cosa più comica è che Victor Mature soffriva la presenza di Welles e per sembrare più alto di lui, racconta Welles a Peter Bogdanovich, si era fatto rialzare enormemente i suoi sandali, al punto che “sembrava una ragazza carioca in reggipetto durante il carnevale”.

 

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E non aveva capito che nelle scene fra loro due, Welles stava seduto sul trono, in alto, e lui stava in basso. Il principe Tasca, organizzatore e amico di Welles la racconta in maniera diversa. Cioè che Welles, da vecchia volpe, in quella scena a due si era fermato su un gradino più alto in modo da dominare sempre Victore Mature, che era impazzito di gelosia.

la moglie vergine la moglie vergine

 

Detto questo, visto che il coprifuoco rimane, stasera in prima serata Cine 34 vi propone una doppia dose di commedia sexy con Renzo Montagnani al grido di “Sarò un ipersensibile, ma quando vedo un culo mi sento male!”. Alle 21 passa “La moglie vergine” di Marino Girolami con Edwige Fenech e Carrol Baker, Ray Lovelock e Montagnani. La storia vede un matrimonio non consumato fra Valentina, Edwige, e il baldo Giovanni, Ray Lovelock.

 

edwige fenech renzo montagnani la moglie vergine edwige fenech renzo montagnani la moglie vergine

Lui sembra soffrire di impotenza momentanea. In famiglia, tutti dicono la loro, dalla mamma della ragazza, Carroll Baker, allo zio Federico, Renzo Montagnani, che fa subito al ragazzo la prova della cameriera, Gabriella Giorgelli, spedendo Giovanni fra le braccia della ragazza disponibile. Con scarsa riuscita.

 

Alla fine toccherà proprio alla suocera provvedere a risolvere l’impotenza del genero, mentre Edwige si consola con un campeggiatore nudista francese.

 

Per l'occasione, visto che il film è girato a Bergamo e dintorni, addirittura Enzo Jannacci e Beppe Viola riscrivono tutti i dialoghi in lombardo.

 

 

Alle 23 parte invece il già visto “Mia moglie torna a scuola” di Giuliano Carnimeo con Renzo Montagnani e Carmen Russo.  Tra le altre scelte delle 21 vedo su Iris la versione del 2005 di Wolfgang Petersen del “Poseidon” con Kurt Russell, Josh Lucas, Richard Dreyfuss. TV2000 lancia invece l’ottimo “Tucker” di Francis Ford Coppola con Jeff Bridges, Joan Allen, Martin Landau e Frederic Forrest. Non il film che ci saremmo aspettati da Coppola, ma un biopic molto solido.

 

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Attenti che su Canale 20 alle 21 nel bruttissimo fumettone “Doom” di Andrzej Bartkowiak a fianco di Dwayne Johnson trovare la sofisticatissima Rosamund Pike. Mai visto, ahimé. Rai Movie recupera una love story tra l’americana Hillary Swank e l’irlandese Gerard Butler, “P.S. I Love you” di Richard Lagravanese.

 

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Per i fan di Bruce Lee torna su Rai 4 alle 21, 20 “Il furore della Cina colpisce ancora” di Lo Wei. Per quelli dei revenge movie con Liam Neeson il superclassico “Io vi troverò” di Pierre Morel, Italia 1. In seconda serata c’è pochino, a parte il notevole buddy-buddy di Richard Donner “Assassins” con Stallone e Banderas, Iris alle 23, 10.

 

il furore della cina colpisce ancora il furore della cina colpisce ancora

Nella notte non so se se è più stracult su Rai Tre all’1, 10 il violentissimo e criticatissimo “Pietà” del coreano Kim Ki Duk, scomparso l’anno scorso a 59 anni di Covid in Lettonia, dove aveva pensato di vivere, o su Cine 34 alle 00, 40 il rarissimo decamerotico “Le amorose notti di Alì Babà” diretto da Luigi Latino De Marchi con Krista Nell, Ivana Novak.

 

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Ricordo come reagirono i poveri critici al Lido di Venezia nel 2012 di fronte al suo “Pietà”, che vinse il Leone d’Oro contro il favorito “The Master” di Paul Thomas Anderson. Il film andava avanti a martellate e coltellate su gambe e piedi, e già dal titolo e dal bellissimo manifesto cercava di rimandarci al capolavoro di Michelangelo.

 

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La pietà a cui rimandava il film era quella che avrebbe dovuto mostrare Dio nei confronti di una società e di una umanità distrutta dal capitalismo e dall’inutile sogno di poter rimediare a tutto solo col denaro. Violentissimo, impiccagioni, amputazioni, stupri, al punto che dopo mezzora molti scappavano dalla sala.

 

 

 

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Il tutto ambientato in uno dei quartieri più degradati di Seoul, l’impronunciabile Cheonggyecheon, che era poi il quartiere dove era cresciuto il regista, che stava per essere assorbito dai ricchi centri commerciali della città.

 

Quanto a “Le amorose notti di Alì Babà” non so proprio in quanti lo abbiano visto. La storia vede il padre di Alì Babà che cerca di convincere il figlio a odiare le donne come fa lui. Si fa aiutare nella sua opera da un professore tedesco, certo Freuch.

beffe, licenze et amori proibiti del decameron segreto beffe, licenze et amori proibiti del decameron segreto

 

Le cose non vanno però per il verso giusto. Il professor Freuch viene circuito da un omosessuale, mentre il padre del ragazzo, grazie a un filtro magico, si scatena dietro a ogni donna che vede.

 

Diretto dall’ignoto e già anziano Luigi Latini de Marchi, vi compare però un king of Z movies come Piero Regnoli come attore nelle vesti del califfo. Magari ha diretto lui il film. E, essendo una coproduzione con la Francia, più che possibile che esista una versione hard. Magari con insert successivi. L’aiuto regista, Yves Pringet, ricorda Davide Pulici su Nocturno, bazzicava i set di Max Pecas.

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Se volete proseguire sullo stesso genere, subito dopo, Cine 34 alle 4, 30, propone anche “Beffe, licenze et amori proibiti del Decameron segreto”, curioso decamerone, il terzo prodotto da Carlo Infascelli e scritto dal fedele Antonio Racioppi, e il primo e unico diretto, con pseudonimo, da Giuseppe Vari, un regista più attivo nel western. Coprodotto con la Francia, ambientato in quel di San Gimignano, vede un buon cast di bellezze italiane e di comici, capitanati da Dado Crostarosa come Cecco Angiolieri, il napoletano Giacomo Rizzo, con apparizioni di Josiane Tanzilli, la Volpina di Amarcord e il grosso Renzo Rinaldi, poi Babbo Natale per gli spot Bistefani.

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Per Davide Pulici, Nocturno: «non è che esistano moltissime ragioni per spendere un’ora e mezza della propria vita sul film. A parte il nudo dolce e impudico dei seni perfetti di Claudia Bianchi, la sola scena degna di nota è quella in cui Dado Crostarosa, che è un Cecco Angiolieri molto credibile, corteggia madonna Patrizia Viotti declamandole i suoi celebri versi: La stremità mi richer per figliuolo, ed i’ l’appello ben per madre mia; e’ingenerato fu dal fitto duolo, e la mia balia fu malinconia…».

 

anna magnani mamma roma anna magnani mamma roma

Nella notte passa anche un capolavoro come “Mamma Roma” di Pier Paolo Pasolini con Anna Magnani, Cine 34 alle 2, un lontano spionistico americano che ricordo con qualche piacere, “Spie oltre il fronte” di Harry Keller, regista di western, con Anthony Franciosa, Anjanette Comer, Guy Stockwell, Irisi all’1, 45. Passa anche il mai visto, assolutamente da registrare, “Anema e core” di Mario Mattoli con Ferruccio Tagliavini, la strepitosa coppia comica Billi e Riva, un giovane Nino Manfredi, Rai Movie alle 5.

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