johnny depp in minamata 1

IL DIVANO DEI GIUSTI - IN TV, IERI, SU SKY, HO VISTO CON MOLTO PIACERE “IL CASO MINAMATA”, CON UN JOHNNY DEPP BARBUTO E INVECCHIATO, CHE FA IL VECCHIO FOTOGRAFO GENIALE E UBRIACONE DI “LIFE”. TRISTE PENSARE NON TANTO AL DECLINO DI DEPP CHE FU UNO DEGLI UOMINI PIÙ BELLI DEL MONDO E CHE NON TROVA QUI UNA REDENZIONE, QUANTO AL DISASTRO ANCHE DI GRANDI GIORNALI COME “LIFE”, CHE CHIUDERÀ NON MOLTO TEMPO DOPO. IL FILM NON È MALE - IN CHIARO, STASERA, AVETE UN BEL PO’ DI FILM DI LINA WERTMULLER DA STUDIARE...

Marco Giusti per Dagospia

 

Con altri 652 mila euro di incasso, e un totale di 1,5 milioni, “Dune” di Denis Villeneuve sta conquistando il pubblico, vaccinato e mascherinato italiano. Lo insegue il campione della Disney “Shangh-chi e la leggenda dei dieci anelli”, ieri a 141 mila, ma con un totale di 3,2, “Qui rido io” di Mario Martone, ieri a 108 mila euro, con un totale di 642 mila euro.

 

 

“Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto” è finito quarto, con un totale di 2,5 che non mi sembra proprio un gran successo. Altri non successi del cinema italiano sono il film giovanile “Ancora più bello”, nono posto ieri con 32 mila euro, e sembra che abbiano pronto anche una terza avventura, ahimé, e “Il silenzio grande” di Alessandro Gassman con Massimiliano Gallo e Marina Confalone, tratto dalla commedia di Maurizio Di Gennaro, ieri a 20 mila euro, assurdamente fatto uscire contro un altro film teatrale napoletano come quello di Martone.

 

johnny depp in minamata

In tv, ieri, su Sky, ho visto con molto piacere “Il caso Minamata”, serissimo film di Andrew Levitas, con un Johnny Depp barbuto e invecchiato, che fa il vecchio fotografo geniale e ubriacone di “Life”. Certo Eugene Smith. Nei primi anni ’70, pur non rinunciando al vizio della bottiglia, Smith convince il suo direttore, un grande Bill Nighy, a mandarlo in Giappone per un grande servizio sui danni degli scarichi tossici di una fabbrica dentro un fiume che ha massacrato le famiglie del paesino di pescatori di Minamata.

 

johnny depp in minamata 8

Mangiando il pesce tossico i bambini e i loro genitori si ammalano inesorabilmente e il loro cervello si dissolve. Smith, con l’aiuto di una ragazza giapponese che diventerà poi sua moglie, Minami Hinase, riesce a documentare la storia e “Life” la pubblicherà. Triste pensare non tanto al declino di Johnny Depp che fu uno degli uomini più belli del mondo e che non trova qui una redenzione, quanto al disastro anche di grandi giornali come “Life”, che chiuderà non molto tempo dopo. Il film non è male.

 

johnny depp in minamata 7

In chiaro, stasera, avete un bel po’ di film di Lina Wertmuller da studiare. Si va da “Travolti dal destino…” con Giannini e la Melato che si menano e che si amano, Cine 34 alle 21, a “Film d’amore e d’anarchia” con Giannini anarchico pazzo e pieno di lentiggini che vuole uccidere Mussolini e si chiude in una casa di poiacere con Melato, Lina Polito, Pina Cei e un grande Eros Pagni come poliziotto fascista.

 

C’è ovviamente “Mimì metallurgico”, Cine 34 all’1,50, davvero un po’ tardino, mentre il più raro, e forse quello che rivedrei, mi sembra “Sabato, domenica e venerdì”, tratto dalla comemdia di Eduardo, con Sophia Loren, Luca De Filippo, Alessandra Mussolini, Enzo Cannavale. Leggo che esiste anche una versione tv da 200’.

 

 

Alle 21 e dintorni posso consigliarvi il buon film di spie un po’ old fashioned “Allied” di Robert Zemeckis, Iris alle 21, con Brad Pitt, Marion Cotillard, Jared Harris, o la buffa commedia di Gianni De Gregorio, “Lontano lontano”, Rai Movie alle 21, 05, che segue un gruppo di sessantenni che decidono di partire da Roma inseguendo i paradisi fiscali senza tasse, e intanto parlano, girano, bevono.

 

 

morto stalin se ne fa un altro 1

Con Ennio Fantastichini e Giorgio Colangeli come degni soci del protagonista Gianni Di Gregorio. Molto carino. Rai Stalin si lancia alle 21,10 su “Morto Stalin se ne fa un altro”, strepitosa commedia nera dell’italo-inglese Armando Iannucci sulla morte di Stalin e come venne costruito il dopo-stalin dai dirigenti del partito. Cast meraviglioso con Michael Palin, Steve Buscemi, Simon Russell Beale, Jeffrey Tambor. Assolutamente da vedere. Vietato in Russia.

 

Su Cielo alle 21,15 torna il capolavoro di Jane Campion, “Lezioni di piano” con Holly Hunter che insegna a suonare il piano a Harvey Keitel, Anna Paquin e un cattivissimo Sam Neil, grande film romantico.

 

 

Vinse la Palma d’Oro a Cannes e l’Oscar per la non protagonista, la bambina Anna Paquim. Italia 1 presenta alle 21, 20 “Attacco al potere 2” con Gerard Butler e Anne Heche, Canale Nove alle 21,25 invece presenta il bellissimo “Flight” di Robert Zemeckis con Denzel Washington che salva crew e passeggeri di un aeroplano in avaria dopo essersi sniffato la qualunque e volando a testa in giù. Poi dicono che le droghe fanno male…

 

RIDLEY SCOTT

Sarebbe da recuperare anche “Il genio della truffa”, buon film di Ridley Scott con Sam Rockwell, Rai Movie alle 22,50. In seconda serata la buona notizia è che torna Moana Pozzi nell’erotico letterario molto soft (ma non troppo) “Ecstasy” di Luca Ronchi, già assistente di Mario Schifano, con Rocco Siffredi, Virna Anderson e altre bellezze del tempo, Cielo alle 23,35.

 

Fra “Nemico pubblico” di Tony Scott con Will Smith, Gene Hackman e la stupenda Lisa Bonet, Nove alle 00,20, e il folle “Perdita Durango” di Alex De La Iglesia, Cielo all’1, tratto dal romanzo di Barry Gifford, spin off di “Cuore selvaggio”, con Rosie Perez, Javier Bardem bonissimo ma senza naso rifatto, James Gandolfini direi che il primo è sicuramente un gran bel film, il secondo è più stracult, pieno di eccessi di ogni tipo, ma alla fine più raro.

 

 

Dopo la mezzanotte fateci divertire. Seguendo il filone stracult stanotte ci sarebbero titoli come “I poliziotti di Miami” di Alfonso Brescia con Richard Roundtree e Harrison Muller, Italia 1 alle 3, o “Miami Golem” di Alberto De Martino con David Warbeck e John Ireland, Italia 1 alle 4,30 o “Acid-Delirio dei sensi” di Giuseppa Maria Scotese, tutto girato in America, rarissimo, costruito sugli effetti dell’LSD con riprese assurde del tempo, Cine 34 alle 4,30.

 

lindsay anderson e lorenza mazzetti

Con l’occasione la mia amica Silvia Corso andò in America e venne rapita dalla Factory di Andy Warhol. I bravi cinefili vecchio stile si vedranno però il ben più blasonato “Io sono un campione” di Lindsay Anderson che lanciò Richard Harris nei primi anni ’60, Rai Movie alle 2,35. Grande film, diretto inoltre da un critico, come era allora Lindsay Anderson. Poi dicono che i critici non servono a niente…

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”