chiara ferragni fedez uffizi

DONNE DI POCA FEDEZ - CHIARA FERRAGNI NON COMMENTA (E FA BENE) LA POLEMICUCCIA SULLA VISITA AGLI UFFIZI CHE HA FATTO AUMENTARE FOLLOWER E VISITATORI DEL MUSEO FIORENTINO - PURTROPPO PERÒ TOCCA SORBIRCI IL SUO MARITINO CHE "ARGOMENTA BENISSIMO" (CON DUE "MA CHE CAZZO" OGNI 15 SECONDI) E IL DIRETTORE EIKE SCHMIDT, CIOÈ DUE UOMINI CHE CIANCIANO DI PREGIUDIZI, METOO E SESSISMO. AUGURI!

 

 

 

Articolo di Simonetta Sciandivasci per “il Foglio” - da “Anteprima. La spremuta di giornali di Giorgio dell’Arti”

 

Chiara Ferragni al MarTa con Eva Degl'Innocenti e Maria Grazia Chiuri

L’altro pomeriggio Chiara Ferragni lo ha rifatto. È entrata in un museo italiano, il MarTa (Museo archeologico di Taranto) e si è fotografata davanti a un’anfora panatenaica.

 

Vestiva Dior, era incollanata col nome del figlio, e alla sua sinistra c’erano la direttrice del museo, Eva Degl’Innocenti, e alla sua destra la direttrice creativa di Dior, Maria Grazia Chiuri.

 

Ha fatto un paio di stories a qualche bel monile magnogreco di cui quel museo è ricco ed è ripartita verso “una nuova location”.

 

Tre giorni fa, certi idioti d’oggi intellettuali di domani si sono indignati perché sul profilo Instagram degli Uffizi è comparso un selfie di CF davanti alla Nascita di Venere di Sandro Botticelli, sotto al quale si leggeva un brillo parallelo tra Chiara e Simonetta Vespucci, la venerata modella di SB.

 

chiara ferragni agli uffizi 3

Ragioni dell’indignazione, che non ha spostato di una virgola i piani di CF (siamo mica in America, dove se qualche stronzo scrive su Twitter che tu non puoi fare la parte di una trans in un film perché sei eterosessuale e chissenefrega dei tuoi Oscar, tu rinunci al film): mercificazione e degradazione dell’arte, svendita capitalista, lesa sacralità.

 

Non si ricordavano così tanti intellettuali agitati da quando Tremonti disse che con la cultura non si mangia – quando però arriva qualcuno che alla cultura potrebbe dar da mangiare è nostro costume riconoscere in lui o lei un Falstaff da distruggere.

 

Ferragni gestisce le indignazioni meglio di chiunque altro: non si scusa mai, talvolta fa un gesto riparatore, tal altra se la ride.

chiara ferragni agli uffizi 2

 

Il numero degli indignati, nel caso Uffizi, è statoassai minore di quello degli entusiasti, molti dei quali hanno trovato interessante quel poster alle sue spalle, con quella signora cicciottella che surfa su un conchiglione, ma che figata, proviamo a farlo anche noi su TikTok.

 

Nonostante questo, intuendo la figuraccia che avrebbe fatto fare ai suoi contestatori, ha deciso far intervenire “il mio maritino stupendo”, ritenendolo titolato perché “lui argomenta benissimo” (due “ma che cazzo” in ogni Instagram story – una Instagram story dura 15 secondi).

 

Fedez, dopo aver specificato che lui ha alle spalle “studi in storia dell’arte”, ha spiegato che sua moglie non era lì a fare spionaggio industriale, né a svergognare l’istituzione museale italiana: era lì a fare un servizio fotografico per Vogue, naturalmente in partnership con un ente benefico, e si è fatta una foto come una turista qualsiasi.

CHIARA FERRAGNI EIKE SCHMIDT

 

Una foto che al museo che l’ha pubblicata è valsa migliaia di hashtag e cuoricini che aumentano gli zeri delle fatture.

 

In chiusura dell’encomio, Fedez ha fatto notare che nessuno ha trovato da ridire sull’ultimo video di Mahmood, che è girato nel museo egizio e che quindi come al solito il problema è l’odio che suscita lei, qualsiasi cosa faccia.

 

Il direttore degli Uffizi ha fatto presente che Ferragni ha portato sul profilo del museo mille mila individui che altrimenti non ci sarebbero capitati neppure se fosse stato assicurato loro che guardare per tre minuti un dipinto di Leonardo li avrebbe insigniti del diritto al buono pasto per tutta la vita.

meme su chiara ferragni agli uffizi

 

 Dopodiché ha scelto la via metooista e ha detto che la sommossa contro Chiara è stata aizzata dal sessismo.

 

Schermare un’accusa, un rimprovero, un’obiezione dicendosi vittima di pregiudizio (dici che non so lavorare perché sono donna) è la peggiore delle abitudini che stiamo avallando, ci porterà prima o poi a dare un ministero a un cane per risarcirlo di tutti i cani che abbiamo trattato da cani, sottovalutandone il potenziale in quanto cani.

 

FEDEZ E LA LINGUA DELLA FERRAGNI

Saremo ragionevoli quando non trasformeremo i criteri di discriminazione in criteri di promozione, e liberi quando diremo a un cretino che è cretino senza offendergli la carta d’identità.

chiara ferragni agli uffizichiara ferragnie e fedez 1chiara ferragni fedezchiara ferragni fedez

chiara ferragni agli uffizi 1chiara ferragni agli uffizi 4chiara ferragni agli uffizi 5

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)