umberto eco

ECO-GRAFIA DI UN SUCCESSO: DA ARISTOTELE A ZAGOR, PASSANDO PER LA PARODIA DI DRIVE IN. FENOMENOLOGIA DE “IL NOME DELLA ROSA”, A 40 ANNI DALLA PUBBLICAZIONE DEL ROMANZO, IL PIÙ FORMIDABILE ESEMPIO DI PRODOTTO CULTURALE POSTMODERNO - UN LIBRO INDIGESTO, MA CHE COME OGNI VERO CAPOLAVORO DIGERISCE TUTTO. "ALIMENTARE, ADSO: ALIMENTARE..."

Luigi Mascheroni per il Giornale

UMBERTO ECO

 

Ma poi: qual è il nome della sensuale ragazza del villaggio, l'unico amore terreno del giovane Adso da Melk? È l'ultimo ricordo del Narratore (un Narratore omodiegetico e onnisciente, perché stiamo parlando di un romanzo, è vero, ma scritto da un semiologo), prima dell'esametro che chiude il libro: «Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus».

 

 

Il nome della rosa.

«Rosa fresca aulentissima». La Candida Rosa nel Paradiso dantesco. Il Roman de la Rose. La Guerra delle Due Rose tra i Lancaster e gli York. La rosa rossa e la rosa bianca. Il contrasto fra la rosa selvatica e la rosa coltivata nel celebre sonetto di Shakespeare. La Rosa dei venti, la Rosa d'Oro, la rosa araldica, il mistero della rosa, la rosa simbolo della castità femminile, «Rosa è una rosa è una rosa è una rosa»...

 

La rosa di Umberto Eco ha quarant'anni, e non appassisce. Uscito nel 1980, il romanzo fu subito un caso giornalistico - un Professore, anzi il Professore, Semiologo, e Medievista!, del Dams!, che si mette a giocare coi segni e con i generi, e col Medioevo, un giallo sì, ma d'Autore, il manoscritto ritrovato, «l'erudizione enciclopedica», i livelli di lettura, le sottigliezze della Filosofia e il trionfo della Bugia, la cultura Alta che flirta con la cultura Bassa, un libro scritto per il lettore forte ma che appaga anche il lettore debole, e addirittura il non lettore, Lector in fabula... - poi divenne un caso editoriale, un successo strepitoso di pubblico e sostanzialmente di critica (anche se Vittorio Messori gli fece le pulci e Cesare Cavalleri lo stroncò), il premio Strega nel 1981, le furbissime Postille del 1983 («Dopo la glossa arriva il nesso», Geno Pampaloni dixit),

umberto eco

 

edizioni su edizioni, da bestseller a longseller, traduzioni in 60 Paesi, il film-thriller diretto da Jean-Jacques Annaud nell'86 con il sex symbol Sean Connery, l'onore di essere inserito da Le Monde nel 1999 tra «I 100 libri del secolo» e nel 2009 nella lista dei «1000 romanzi che ognuno dovrebbe leggere» del Guardian, una misteriosa edizione pirata in arabo che lo stesso Eco intravide al Cairo (titolo: Sesso in convento, o qualcosa del genere...) e che il «cacciatore di libri» Simone Berni insegue da anni (intanto presto farà uscire un'edizione «concettuale» per i 40 anni in sole 40 copie, peraltro illeggibili...), ma ci sono anche traduzioni in cinese e edizioni vietnamite con in copertina i volti di Connery e Christian Slater, alla fine oltre 50 milioni di copie vendute nel mondo (o 55, o 60, o più?), di cui 7 milioni in Italia, e poi la miniserie tv targata Rai del 2019 con John Turturro e Rupert Everett... Fenomenologia della Rosa.

umberto eco

 

Una abbazia benedettina, anno Domini 1327. Una comunità di monaci sconvolta da una serie di delitti. Un frate sherlockiano che indaga i misteri di una biblioteca inaccessibile. Il sangue sulla neve. Il monaco cieco Jorge-Borges, il Labirinto, il gioco delle citazioni (più ne cogli, più sei colto), le molteplici piste di lettura: critico-letteraria, semiotico-testuale, teologica, sociologica, storica... L'inquisizione, le eresie, Aristotele, la filosofia del linguaggio, tutti i nomi della Rosa. «Penitenziagite!».

 

1327, il fatto. 1980, il romanzo. 2020, l'anniversario. Auguri. A quarant'anni dalla prima edizione del Nome della rosa - e decine e decine di riedizioni e ristampe, da Bompiani a La nave di Teseo - oggi arriva la versione arricchita da un'appendice inedita con i disegni e gli appunti preparatori dell'autore. «Per raccontare bisogna anzitutto costruirsi un mondo il più possibile ammobiliato sino agli ultimi particolari», spiegò Eco qualche anno dopo lo strepitoso successo del romanzo. Ed ecco come costruì il suo mondo. I disegni e le annotazioni manoscritte di Eco testimoniano il minuzioso lavoro preparatorio prima della stesura del romanzo. Così ora potremo sfogliare i bozzetti con la fisionomia dei principali protagonisti: chieriche, barbe e pappagorgia («Se posso guardali in faccia, so quali parole mettere loro in bocca», diceva l'Autore).

 

UMBERTO ECO

 Poi piante di abbazie, castelli, labirinti, «in una piena immersione nella cultura anche materiale del Medioevo», spiega Mario Andreose (grande studioso e grande amico di Umberto Eco) nella nota alla nuova edizione del romanzo per La nave di Teseo, la casa editrice che il Professore contribuì a fondare (ah, la copertina fa il verso a quella di Salvatore Gregorietti della prima edizione).

 

Il gruppo di disegni fu eseguito da Eco tra il 1976 e il '77, prima di mettere mano alla scrittura del racconto nel 1978. Eco chiamava quegli schizzi «l'arredo prima della scrittura», con cui lui si immaginava i personaggi, l'abbazia e la sua biblioteca...

Appunti, schemi, mappe, disegni... Codici. Segni. Semiotica. «Un romanzo - afferma Guglielmo da Baskerville - non è nient'altro che una macchina per generare interpretazioni».

 

UMBERTO ECO

Il nome della rosa - cultura alta, cultura bassa e cultura convergente - è una straordinaria macchina narrativa che ha generato una miriade di prodotti culturali transmediali: non solo film e serie tv, ma videogiochi (Murder in the Abbey), fumetti (la disneyana Il Nome della Mimosa, ma anche Zagor), giochi da tavolo, documentari, adattamenti radiofonici, versioni teatrali (quella di Stefano Massini), audiolibri (voce di Moni Ovadia)... Semiotica&Business. E poi canzoni, omaggi, tributi, citazioni - «Il nome della cosa» - e parodie (indimenticabile quella di Drive In, stagione 1987-88, con Gianfranco D'Angelo e Ezio Greggio, battuta stracult: «Fratelli, questo è Guglielmo da Baskerville con il suo aiutante...», e i monaci: «...'Azzo!»). Ecografia di un successo.

 

UMBERTO ECO TRA I LIBRI

Il nome della rosa è stato, per l'Italia, e diventando famoso nel mondo, il più formidabile esempio di prodotto culturale postmoderno - qualsiasi sia il significato del termine - capace di mettere in comunicazione, per dirla in modo alto, o di frullare, per dirla in modo basso, Tommaso d'Aquino e James Bond, Conan Doyle e James Joyce, Ubertino da Casale e Francesco Salvi, Spider Man e Aristotele, il Kitsch e la biblioteca di Babele, Elisabetta Sgarbi e la Santa Inquisizione.

umberto eco

 

Vendutissimo, amatissimo, citatissimo, Il nome della rosa è un libro indigesto, ma che come ogni vero capolavoro digerisce tutto. «Alimentare, Adso: alimentare».

UMBERTO ECO 1il nome della rosa 6il nome della rosa 7il nome della rosa 1il nome della rosa 2il nome della rosa 3il nome della rosa 4il nome della rosa 5il nome della rosa 8il nome della rosa 9Il Nome della Rosa - Turturroil nome della rosa1il nome della rosail nome della rosaUMBERTO ECO TRA I LIBRI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?