marinella soldi e carlo fuortes

FORZA, CI SONO CULI DA LECCARE: IN RAI È COMINCIATO IL RIPOSIZIONAMENTO! - IN CASO DI VITTORIA DI MELONI E SALVINI, FUORTES E MARINELLA SOLDI POSSONO SLOGGIARE - IN SALITA LE QUOTAZIONI DI GIAMPAOLO ROSSI, SANGIULIANO, GIORGINO E DIACO - SUI GENERI, CRESCONO ANGELO MELLONE, VICE DIRETTORE DEL DAY TIME, PAOLO CORSINI, VICE DIRETTORE DEGLI APPROFONDIMENTI, ROBERTO SERGIO, DIRETTORE DI RADIO RAI, IL CAPO DEL PERSONALE FELICE VENTURA CHE ERA IN USCITA E CHE ORA È IN PIENA RIMONTA - IL BORSINO

Michela Tamburrino per “la Stampa”

 

SILVIO BERLUSCONI - GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI

Gira una freddura nei corridoi bollenti della Rai, oramai non c'è direttore, impiegato, giornalista che non cerchi affannosamente nel passato della sua famiglia l'esistenza di un gerarca fascista, foss' anche di secondo o terzo livello. Chiusa l'era Draghi, elezioni a settembre con una affatto remota possibilità che a vincere sia la coalizione di centrodestra che vede zarina incontrastata Giorgia Meloni, ecco che si contano eventuali morti, feriti, resuscitati. In Rai lo sport più amato e da sempre il più praticato è proprio quello del totogradimento rispetto ai politici ai tempi chiamata lottizzazione.

marinella soldi carlo fuortes foto di bacco (1)

 

L'istantanea della nomenklatura in Rai a tutt' oggi rivela l'assoluta trazione Draghiana. Il presidente del Consiglio volle Carlo Fuortes (per poi rimpiangere amaramente la sua scelta) come ad a viale Mazzini. E lo volle al posto della renziana Marinella Soldi, grande esperta di televisione alla quale andò la presidenza, prestigio con minor potere. Troppo facile dire oggi che la loro avventura Rai finisce qui, chiunque si dovesse aggiudicare la vittoria alle urne di settembre.

GIAMPAOLO ROSSI

 

Ma di loro oramai in Rai già non si parla più: sono storia. Ora il pallino del sali/scendi lo ha stretto nelle sue capaci mani Giampaolo Rossi, sconosciuto ai più. Eppure è stato membro del cda, non rinnovato questa volta ma soprattutto è il «gran consigliori» di Giorgia Meloni per quanto riguarda le faccende di viale Mazzini. E in questo campo non ha rivali. Non Igor De Blasio scelto dalla Lega o, peggio, Simona Agnes, messa in cda da Forza Italia che può vantare un gran cognome.

gennaro sangiuliano foto di bacco (3)

 

Rossi è scaltro, esperto e soprattutto conosce uomini e mezzi come pochi altri.

Per quanto riguarda il toto gradimento dell'ipotetico scenario a venire, bisogna distinguere tra generi, ossia le ex reti divise per settori e le testate. Per quanto riguarda queste ultime, le più appetite, cresce in modo esponenziale Gennaro Sangiuliano, fino a un mese fa salutato da pochi intimi, direttore del Tg2 da tempo immemore. Ottimi rapporti con Giorgia Meloni, ottimi rapporti con Matteo Salvini che gli presentò anche un libro in piena era leghista.

 

monica maggioni

Ed è assolutamente certo che Sangiuliano a questo punto sarà pronto a chiedere di più. Ecco che il suo destino potrebbe segnare le sorti di Monica Maggioni direttore del Tg1. Maggioni è sempre stata una gran professionista di indole trasversale. All'epoca della suo avvento come presidente Rai nel 2015, si prese serenamente i voti di Forza Italia perché la destra al contrario del Pd, al dunque, l'ha sempre sostenuta. Anche se ora è fortemente attaccata dalla Lega che in commissione di Vigilanza punta il dito sugli ascolti deludenti del Tg1.

 

francesco giorgino 5

Ma il Tg1 è la testata ammiraglia e ci sta che Meloni la voglia per se stessa. Oppure potrebbe pensarla di fino (dice colui che la conosce bene) e scontentando Sangiuliano potrebbe decidere di lasciarla lì in quota competenza per dare uno schiaffo morale. Tanto al direttore del Tg2 potrebbe andare un incarico di maggior responsabilità all'interno di una azienda che conosce bene, oppure un incarico di governo come ipotizzato da Ignazio La Russa nel corso di un colloquio domenicale con Lucia Annunziata.

 

mario orfeo

Se così dovesse essere, Mario Orfeo se ne resterebbe sereno al Tg3, che è appannaggio dell'opposizione. Se invece Sangiuliano la dovesse spuntare, nonostante le accuse dell'Usigrai, il sindacato Rai che ha presentato un esposto contro il direttore che non garantirebbe la «necessaria autonomia e indipendenza», si aprirebbe il problema della quota rosa. Vale a dire che tre uomini nelle tre testate principali non possono sedere, allora il Tg2 potrebbe andare a una donna, Grazia Graziadei, attuale vicedirettore del Tg1 in quota Lega. Cresce Nicola Rao vice direttore del Tg1 e forse Francesco Giorgino potrebbe consumare la sua vendetta dopo l'invito ad abbandonare il Tg1 della sera è così riprenderselo dalla poltrona più ambita.

GRAZIA GRAZIADEI

 

Dovrebbero non aver problemi Andrea Vianello - testata Rai Giornale Radio e Radio Uno - e Antonio Preziosi di Rai Parlamento. Anche Alessandra De Stefano di Rai sport non dovrebbe subire contraccolpi. Per quanto riguarda i generi, crescono Angelo Mellone, vice direttore del Day Time, Paolo Corsini, vice direttore degli Approfondimenti, Roberto Sergio, direttore di Radio Rai, il capo del personale Felice Ventura che era in uscita e che ora è in piena rimonta.

 

susanna lemma federica cappelletti antonio preziosi foto di bacco

Saldissima è Elena Capparelli, direttore di Raiplay, molto legata a Giampaolo Rossi, zoppica Stefano Coletta che, sì ha aperto a conduttori cari alle destre, ma ha creato un canale, Rai2, arcobaleno, che certo non può piacere alla destra più oltranzista. Scende moltissimo Silvia Calandrelli, direttore di Rai Cultura, legatissima all'ad Fuortes, Simona Sala al Day Time, Mariapia Ammirati RaiFiction. Ma anche Antonio Di Bella all'Approfondimento, settore che certo i nuovi arrivati vorranno controllare.

 

francesca romana ceci andrea vianello foto di bacco

Perché proprio per quanto riguarda i tanto vituperati talk show un riequilibrio si renderà necessario. I talk andranno riformulati a destra e forse qualche conduttore arriverà più forte di prima, come Pierluigi Diaco o come Nunzia De Girolamo, un miracolo di larghe intese, che sotto lo stesso tetto accontenta destra e sinistra.

roberto sergio

stefano coletta foto di baccoPIERLUIGI DIACO 1antonio di bella foto di baccoelena capparelli

Ultimi Dagoreport

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...