clint eastwood

FRESH & CLINT - A 90 ANNI L'ETERNO CLINT EASTWOOD SFIDA UN'ALTRA VOLTA IL POLITICAMENTE CORRETTO E DIRIGE “CRY MACHO” TRA LE PROTESTE DEI RADICAL CHIC – PERCHÉ QUEL RICHIAMO ALLA “MASCOLINITÀ TOSSICA” NEL TITOLO? LE FEMMINISTE USA SPARANO ALZO ZERO E LO DEFINISCONO “MACHO GERIATRICO” - SARÀ L'ULTIMO FILM EASTWOODIANO? E CHI LO SA... – VIDEO

 

Cinzia Romani per “il Giornale”

 

clint eastwood gli spietati 1

Gode i favori del tempo, Clint Eastwood, che a novant' anni e con una carriera lunga sei decadi, ha appena finito di girare il suo ultimo film, Cry Macho. Nonostante il cinema mondiale sia in ginocchio, a causa della pandemia, l'«ispettore Callaghan» ha tirato dritto con la sua Malpaso Production, consegnando alla Warner una storia di formazione, che già dal titolo («Grida forte come un macho») fa capire l' atmosfera di tale film drammatico, sceneggiato da Nick Schenk, l' autore di Gran Torino (2008), uno dei titoli più belli di Clint.

 

clint eastwood gunny

Di fatto, il pistolero di ghiaccio è il regista, produttore e attore più anziano della scena cinematografica, anche perché gira i suoi film in gran velocità, dirigendo gli attori come fossero cavalli da far rientrare al più presto nella stalla. «A voce bassa bassa, Eastwood dice: Azione!. E invece di taglia, dice ce n' è abbastanza!. E tu ti senti un cavallo, che deve rientrare subito nella sua stalla», ha raccontato il premio Oscar Tom Hanks.

 

clint eastwood 2

La rapidità con cui chiude i suoi progetti è l' interessante marchio di fabbrica di Eastwood, che fin qui ha collezionato cinque Premi Oscar, sette nominations da Mystic River a Lettere da Iwo Jima e American Sniper e incassi comunque notevoli. Non a caso la Warner, sua partner produttiva, adesso gli dedica un cofanetto che racchiude i suoi 63 film, dal 1958 al 2019. Sul box contenitore, c' è lui col ciuffo, la cravatta e la sua fida Magnum, pronta a sparare un colpo.

clint eastwood

 

Ma si sbagliano, e di grosso, i suoi detrattori «leftist», che notano soltanto il lato decisionista e autoritario nella filmografia di Clint, definito addirittura «macho geriatrico» dalle femministe americane. Una smentita alla sua fama di giustiziere razzista, per esempio, proviene da Gran Torino, ai tempi annunciato come l' ultimo film di Eastwood, allora 79enne. Il protagonista Walt Kowalski è un veterano della guerra di Corea, un pensionato delle officine Ford che, rimasto vedovo, beve birra in un sobborgo di Detroit.

 

Misantropo e xenofobo, chiama i suoi vicini asiatici «facce di limone», ma poi finirà col diventare mentore del più piccolo della famiglia di «limoni», rimettendoci la vita pur di salvarlo. Anarchico, calvinista, libertario, Clint Eastwood detesta i moralisti e, nell' ultima fase della sua carriera, diciamo quella che l' ha consacrato icona pop, ancor più della «Trilogia del dollaro» di Sergio Leone, egli si è trasformato nel cantore dell' America contemporanea.

clint eastwood il texano dagli occhi di ghiaccio

 

Ispirandosi perlopiù a storie realmente accadute, come nel recente The Mule- Il corriere, thriller dove impersonava un anziano corriere della droga, oppure in Richard Jewell, dramma sull' eroe delle Olimpiadi di Atalanta, Clint si apparenta alla rockstar Bruce Springsteen, altro menestrello degli Usa moderni, laddove li accomuna il rispetto per certi valori: la lealtà, l' amicizia, l' amore per il proprio paese, la volontà di riscatto.

cry macho cover

 

Non per niente, il giovane Rafo (il debuttante Eduardo Minett) di Cry Macho, film ispirato all' omonimo romanzo di N.Richard Nash, co-autore della sceneggiatura, è un ragazzino fragile, che vive con la madre alcolizzata (Fernanda Urrejola) a Città del Messico e suo padre, ex-boss malavitoso, ingaggia proprio un anziano addestratore di cavalli (Clint, che qui si chiama Miko), per riportargli il figlio.

 

Miko dovrà condurre Rafo fino in Texas, traversando il deserto messicano tra mille pericoli e avversità: durante quel viaggio, tra sfide, rodei e forzature dei posti di blocco, il ragazzino diventerà un uomo, grazie agli insegnamenti del vecchio «rancher».

 

morgan freeman clint eastwood gli spietati

Era da trent' anni che Clint pensava a Cry Macho, a breve disponibile sulla piattaforma della Warner HBO Max, ma prima doveva girare il quinto e ultimo episodio dell' Ispettore Harry Callaghan Scommessa con la morte e il progetto era stato rimandato a data da destinarsi. Perché l' autore di San Francisco sa di avere il tempo dalla sua parte e non ha battuto ciglio neanche quando gli esegeti del politicamente corretto hanno cominciato a bersagliare Cry Macho. La produzione era rappresentata soltanto da uomini bianchi e l' azione si svolge in Messico: dove sono i messicani, come da quota relativa? E perché quel richiamo alla «mascolinità tossica» nel titolo?

clint eastwood gli spietati 3

 

Cry Macho, titolo che riassume il Clint-pensiero in due parole, sarà l' ultimo film eastwoodiano? E chi lo sa. Il nonagenario è brillante: resta folle e affamato di cinema. In un' intervista alla Associated Press, di recente ha dichiarato: «Le storie vengono da sole. Tu vai avanti e cerchi di raccontarle meglio che puoi. Ma non si tratta d' una forma d' arte intellettuale. E' una forma d' arte emozionale». E finché c' è emozione, c' è speranza. Anche con novanta primavere addosso.

clint eastwood dirty harry 1clint eastwoodper un pugno di dollariCLINT EASTWOODclint eastwood per un pugno di dollari clint eastwoodclint eastwood 9clint eastwood 9clint eastwoodclint eastwoodclint eastwood

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...