brunello robertetti corrado guzzanti

"LA SINISTRA NON CAMBIA E OGGI FARE IL COMICO E’ ANCORA PIU’ DIFFICILE" - CORRADO GUZZANTI: “CON I SOCIAL, LA SATIRA È DIVENTATA UN LINGUAGGIO COMUNE, DIFFUSISSIMO. ANCHE MOLTI GIORNALISTI HANNO UN'ANIMA DA INTRATTENITORI E VOGLIONO ESSERE DIVERTENTI. PROBABILMENTE, IL SATIRICO PIÙ IMPORTANTE CHE ABBIAMO ORA È OSHO. I MIEI PERSONAGGI? SE POSSO, EVITO DI RIVEDERMI" – E POI "LOL", LA NUOVA STAGIONE DI BORIS (“E’ UN OMAGGIO A MATTIA TORRE”) E… - VIDEO

 
Gianmaria Tammaro per "La Stampa"
 

corrado guzzanti

Con i suoi personaggi, Corrado Guzzanti ha visto e previsto tutto. La sinistra sempre divisa, il protagonismo di certi intellettuali, l'inaffidabilità delle promesse e degli annunci, i balletti per il Quirinale.
 
Anche ne I Delitti del BarLume (su Sky Cinema, NOW e on demand con due nuovi episodi il 17 e il 24 gennaio) è riuscito a catturare l'essenza di quello che siamo. Il suo Paolo Pasquali, dice, «rappresenta l'italiano medio. Ambiziosissimo e furbo, ma non intelligente. Rigido. Sempre in contrapposizione, e con un'ossessione per l'ordine».
 
Sul set, racconta, c'è stato un clima incredibile, di serenità e divertimento. «E poi abbiamo girato sull'Isola d'Elba, d'estate, quindi un po' è stata anche una vacanza». È stato Roan Johnson, il regista, a offrire il suo ruolo a Guzzanti.
 

corrado guzzanti

«Insieme, poi, abbiamo deciso di farlo così, veneto: ci siamo ispirati al Bepi di Alberto Sordi in Venezia, la luna e tu. Alla fine ci siamo affezionati».
 
Nel 2002 andava in onda Il caso Scafroglia. Cosa è cambiato in questi vent' anni?
«Non uso molto i social, ma mi rendo conto che alcune cose che ho fatto vengono costantemente riprese e citate.
 
Sembrano ritornare. Da quando Il caso Scafroglia è arrivato su Raiplay ho rivisto spesso il Massone. Qualcuno condivide anche momenti dell'Ottavo Nano e di altre trasmissioni più vecchie. I tempi sembrano essere diversi, ma certe figure, soprattutto per i loro comportamenti, sono molto simili».
 

corrado guzzanti a propaganda live

Dov' è Mario? è un'altra serie estremamente attuale.
«Quel lavoro, forse, è stato visto di meno, ma è stato fatto in un momento particolare, poco prima dell'affermazione dei Cinque stelle. Raccontava la dicotomia della sinistra.
 
Una cosa che, tutto sommato, continua a esserci. Sono cambiate l'informazione e la figura dei giornalisti. L'intellettuale che impazzisce, che combatte con il suo desiderio di lasciar perdere tutto, è un personaggio che funziona ancora».
 
Ha scritto Dov' è Mario? con Mattia Torre.

corrado guzzanti a propaganda live 3

«Eravamo molto amici. Lavorare insieme, confesso, non è stato facile perché avevamo due approcci abbastanza diversi. Ma è stata una bella esperienza. Quest' anno abbiamo girato una nuova stagione di Boris, che è essenzialmente un saluto, un omaggio, a Mattia. Ci manca ogni giorno».
 
Sempre quest' anno, farà parte del cast della seconda stagione di LOL su Prime Video.
«L'ho trovato interessante, proprio perché lontanissimo dal tipo di lavori che ho fatto in passato. Il pubblico si diverte».
 
Oggi il mestiere del comico è più difficile?
«Forse sì. Con i social, la satira è diventata un linguaggio comune, diffusissimo. Anche molti giornalisti hanno un'anima da intrattenitori e vogliono essere divertenti. Probabilmente, il satirico più importante che abbiamo ora è Osho: le sue immagini sono una sintesi efficacissima di questo momento».
 

corrado guzzanti a propaganda live 5

Tutto, però, dura poco.
«Pochissimo. Negli ultimi anni, la satira si è quasi limitata a commentare l'attualissimo, rinunciando al quadro più ampio. Ma forse non è colpa di nessuno. Andiamo tutti più veloci, pure l'informazione».
 
Quando era più giovane, voleva fare il fumettista.
«Ho sempre disegnato e amato i fumetti. Al liceo, però, ho capito che mi divertiva di più scrivere. E, come tutti i giovani, volevo scrivere cose serie e profonde.
 
Proprio in quel momento è cominciata la mia carriera. Mi prendevo in giro, facevo delle parodie di questi testi serissimi. Questo lavoro l'ho trovato quasi per caso. Senza volerlo o cercarlo. Per tutti gli anni di Avanzi , quella dell'attore mi sembrava semplicemente una fase di passaggio. Solo con il tempo ho capito che era un lavoro vero».
 
Qual è la cosa più importante?
«L'autoironia. Non ci sono scuole o formule segrete da seguire. Il primo oggetto di satira, che abbiamo tutti a casa e a portata di mano, siamo noi stessi».

corrado guzzanti a propaganda live 4

 
È ancora difficile, per lei, rivedersi?
«A volte mi rivedo quando la mia compagna mi costringe. Soffro sempre molto. Sono ipercritico. Tutto, mi dico, poteva essere fatto meglio. Se non sono obbligato, ecco, evito volentieri di rivedermi. Ho scoperto che sono più sereno se faccio il mio lavoro e passo oltre».
 
Prova più nostalgia o affetto per il passato?
«Tutte e due. Delle cose, lo so, non possono tornare, perché sono ancorate al momento storico in cui vengono immaginate e pensate. Spesso, cercare di rifarle o a rinfrescarle può essere un errore. Detto questo, l'ho fatto anche io diverse volte. In Aniene ho ritirato fuori Lorenzo provando a mostrarlo come padre. Nei ricordi, tutto sembra più dolce e bello. I primi anni, però, non sono stati facili. Mi manca il gruppo. Mi manca quell'atmosfera. Ma va bene così».

vulvia corrado guzzanti

 
Con Lorenzo e Luco ha parlato del rapporto che c'è tra vecchie e nuove generazioni. Le colpe dei padri sono diventate le colpe dei figli?
«Questa è una domanda difficile, da sociologo navigato. Dirò delle cose banali ma, credo, anche vere. Queste generazioni sono nate dopo, o durante, la rivoluzione digitale. Sono cresciute come una comunità. Una cosa positiva, certo. Ma anche negativa».
 
Perché?
«Sono molto geloso della mia solitudine. E questo sembra un mondo in cui siamo quasi costretti a comunicare. Non esiste, secondo me, la categoria dei giovani. Ce ne sono di tutti i tipi.
 
Alcuni vivono la loro vita pigramente; altri, invece, sono impegnatissimi, sempre in prima linea».
 
Abbiamo parlato del passato. Del futuro, invece, che dice?
«Sto scrivendo una serie piuttosto strana per Palomar. Non so dove andrà: se in tv o su qualche piattaforma.

corrado guzzanti avanzi

 
E poi, covid permettendo, sto pensando di tornare in teatro. Insomma, ho molti progetti. In questi anni mi sono divertito facendo l'attore.
 
Mi fa bene stare con altre persone, anche quando non siamo perfettamente compatibili».
 
Nella solitudine non c'è il rischio di annoiarsi?
«Io non mi annoio, faccio un sacco di cose. È un esercizio che mi sento di consigliare a tutti. Astrarsi, stare un po' da soli, leggere, fare attività senza sentirsi costretti a stare con gli altri, in gruppo. La dimensione del privato, per me, è molto preziosa».

 

corrado guzzanti ride dopo lo schiaffo di dago a sgarbi corrado guzzanticorrado guzzanti mattia torreCORRADO GUZZANTI IN TRIBUNALEcorrado guzzantila porta corrado guzzanticorrado guzzanti brunello robertetticorrado guzzanti brunello robertetticorrado guzzanti 7corrado guzzanticorrado guzzantiCORRADO GUZZANTICORRADO GUZZANTI GIANNI LIVOREQUELO CORRADO GUZZANTIANIENE DI CORRADO GUZZANTIcorrado guzzanti

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO