michieletto

“L'OSSIGENO PREZIOSO CHE CI SERVE SI CHIAMA LIBERTA'” – LA QUARANTENA SOCIAL DEL REGISTA TEATRALE DAMIANO MICHIELETTO: "IN QUESTI GIORNI DOVEVO ESSERE ALLA FENICE DI VENEZIA CON LA RIPRESA DEL ''RIGOLETTO''. COL SOVRINTENDENTE CI SIAMO DETTI "FACCIAMO QUALCOSA". È NATO LA FENICE & FRIENDS FOR ITALY, DIECI INTERVISTE MIE, UNA AL GIORNO ALLE 18 IN DIRETTA SULL'INSTAGRAM DEL TEATRO" – VIDEO

 

https://m.dagospia.com/sono-un-animale-sociale-e-ho-bisogno-di-baciare-michieletto-cantautore-su-radio-deejay-229097

 

Anna Bandettini per “la Repubblica”

 

michieletto

Un mese filato a casa, a Treviso, non gli accadeva da anni. «Se è per questo non accadeva nemmeno un mese di fila a cucinare. Viola e Daniele, i miei figli, 18 e 13 anni, sono a casa, come tutti. Da solo, mi farei un toast e via, ho la tendenza all' inselvatichimento, ma con loro...Chi l' avrebbe detto che saremmo arrivati al punto di non poter girare».

 

Damiano Michieletto è una delle celebrità italiane che il giro lo hanno fatto, sì, ma del mondo: Vienna, Melbourne, Londra, Parigi, Bologna, Valencia, Roma, Venezia, Mosca, Napoli, Barcellona, Tokyo. Basta un' occhiata ai grandi teatri d' opera per trovare questo giovanotto di 44 anni, alto e bruno, forte accento veneto, poco impressionabile dalla grancassa che suscitano le sue regie "modernizzanti": il Roméo et Juliette di Gounod in discoteca, coppie di scambisti per Così fan tutte , il Guglielmo Tell con uno stupro.

 

Non tutto è perfetto, ma Michieletto resta unico nella voglia di svegliare lo spettatore, di essere diverso, «e poi ora ho un linguaggio meno scalpitante e impulsivo, più simbolico, interiore", dice con un misto di selvaggio e tenerezza e l' aria di uno che non se la tira nonostante i premi e il New York Times che scrive "uno dei registi più brillanti". Quattordici teatri nel mondo hanno suoi spettacoli nel 2020, cinque le nuove produzioni.

michieletto madama butterfly

 

Ma già l' attesa Salome della Scala è saltata per la chiusura e chissà Il cavaliere della rosa a Bruxelles a giugno, il dittico Erwartung di Schönberg e Intolleranza di Nono in autunno alla Scala, e poi I racconti di Hoffmann al Covent Garden e Béatrice et Bénédict a Lione.

 

Contraccolpi?

«Come tutti aspetto quando bisognerà rimettere a posto i pezzi e ripartire. Il Metropolitan di New York ha sospeso gli stipendi di coro e orchestra, lo stesso a Sidney, a Mosca il Bolshoi ha chiuso. Sembra fantascienza. Eppure trovo un lato fecondo».

 

E quale?

michieletto

«In questi giorni dovevo essere alla Fenice di Venezia con la ripresa del Rigoletto . Col sovrintendente ci siamo detti "facciamo qualcosa" ma non il solito streaming di uno spettacolo. È nato La Fenice & Friends for Italy , dieci interviste mie, ma diventeranno anche di più, una al giorno alle 18 in diretta sull' Instagram del teatro e in differita su Facebook, a varie celebrità. Dopo il pianista Igor Levit, tocca all' organista Cameron Carpenter, che suona l' inno nazionale a modo suo. E poi, e sono già emozionato, la coppia di premi Oscar, Joel Coen e Frances McDormand, il violoncellista Mario Brunello, Simone Rubino, i cantanti Lisette Oropesa e Carmela Remigio, Luca Salsi e altri grandi che ci danno via via le conferme».

 

Da intervistato a intervistatore.

« Hai capito che carriera... Ma è per raccogliere fondi per la Protezione civile attraverso la piattaforma GoFundMe. Credo sia il momento di fare cose propositive. Io ci provo: lavoro, studio, scrivo canzoni».

 

Canzoni?

MICHIELETTO L'ALCINA

«Noi provinciali - io sono di Scorzè, vicino Venezia - siamo onnivori. Sarei voluto diventare un cantante, un attore, un regista. Scribacchio canzoni da quando ero ragazzo, stile cantautore. Diciamo Paolo Conte. Ne ho scritta una nuova, Animale sociale , sul bisogno di rapporti umani che scatena l' isolamento. Ho fatto una registrazione casalinga, con la chitarra».

 

E lo studio?

«Wagner. Sarà uno degli autori dei prossimi anni. Entra nelle viscere perché oltre che di valori etici le sue opere sono piene di vita, passioni, sentimenti, forze contrapposte che lottano dentro di noi e riguardano il destino dell' umanità. Temi contemporanei. Qualcosa deve cambiare nei nostri modelli di comportamento. E penso ai giovani».

 

Perché è un padre?

«Come padre mi porto dietro i difetti della mia generazione: fatico con l' autorevolezza. Però cerco di non piallare troppo la loro strada. Le sconfitte ci vogliono. A vent' anni io ero un cavallo che scalpitava. Facevo in contemporanea la scuola di teatro "Paolo Grassi", la scuola di musica Cpm, il pizzaiolo e pure una figlia. Un casino. Volevo tutto, comunicare bellezza e condividerla con altri».

 

E coi fischi come la mette?

MICHIELETTO DON PASQUALE

«Quanti ne ho presi Un ballo in maschera , Guglielmo Tell , un po' perfino La damnation de Faust giudicato uno degli spettacoli più belli. Lì per lì pensi: "li mortacci, non siete mai contenti", poi mi dico che puoi essere coinvolto anche in un modo che provoca il rifiuto».

 

Tornerà a fare teatro di prosa?

«C' era una idea per l' anno prossimo.Vediamo, sono già occupatissimo con l' opera. Spero che la Salome della Scala si recuperi, c' era una così bella energia. Poi alla Fenice farò Le baruffe chiozzotte di Giorgio Battistelli a cui tengo perché si fa poca opera contemporanea, per via dei critici che spaventano il pubblico, del narcisismo dei compositori e dei direttori dei teatri che pensano solo a riempire le sale nel nome di Verdi. La musica va rinnovata».

 

A proposito: inciderà mai un disco con le sue canzoni?

« ( ride) Non si può mai sapere».

michielettoDAMIANO MICHIELETTOmichielettoMichieletto michieletto

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?