alessandro barbano guido boffo azzurra francesco gaetano caltagirone messaggero

“CALTA” TENSIONE – COME DAGO-DIXIT, DIETRO IL SILURAMENTO DI ALESSANDRO BARBANO DALLA DIREZIONE DEL “MESSAGGERO” C’È IL RIFIUTO DI FARE UN’INTERVISTA IN FORMA SCRITTA A GIORGIA MELONI - IERI AL VEGLIARDO CALTAGIRONE, GIÀ INDISPETTITO PER LA NUOVA LINEA DEL QUOTIDIANO, SI SONO INFIAMMATI GLI OTOLITI QUANDO HA LETTO IL FONDO SUPER-EUROPEISTA (E ANTI-MELONIANO) IN PRIMA PAGINA - LE IDEE DI BARBANO SONO NOTE, E QUALCHE ANNO FA C’ERA STATO UN ALTRO SCREZIO CHE PORTÒ AL LICENZIAMENTO DALLA GUIDA DEL “MATTINO”: PERCHÉ RICHIAMARLO? È STATA LA FIGLIA DI CALTAGIRONE, AZZURRA, A VOLERLO AL TIMONE DI VIA DEL TRITONE. SALVO POI DOVER CEDERE, COME SEMPRE, ALLA VOLONTÀ PATERNA, CHE INVECE AVREBBE PREFERITO GUIDO BOFFO FIN DALL'INIZIO... - LA PRECISAZIONE DEL GRUPPO CALTAGIRONE: "RICOSTRUZIONI PRIVE DI FONDAMENTO"

Articoli correlati

E\' DURATA APPENA UN MESE LA DIS-AVVENTURA DEL NUOVO DIRETTORE DEL MESSAGGERO ALESSANDRO BARBANO

TERREMOTO AL \'MESSAGGERO\' - DDOPO LA CACCIATA DI ALESSANDRO BARBANO, DURATO APPENA UN MESE...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA PRECISAZIONE DI CALTAGIRONE

Caro Dago, le ricostruzioni secondo le quali l'interruzione del rapporto con Alessandro Barbano sia dovuta al "RIFIUTO DI FARE UN’INTERVISTA IN FORMA SCRITTA A GIORGIA MELONI" o al "FONDO SUPER-EUROPEISTA" di ieri sono pura fantasia e destituite di ogni fondamento.

Cordiali saluti.

Ufficio Stampa Caltagirone Editore

 

1. NO DOMANDE SCRITTE A MELONI: VIA BARBANO

Estratto dell’articolo di Gia. Sal. per “il Fatto quotidiano”

 

francesco caltagirone alessandro barbano

La trattativa per intervistare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla vigilia delle elezioni europee andava avanti da giorni. Ma qualcosa si era bloccato: la premier, come fa solitamente con tutti i media, aveva chiesto di poterla fare scritta e non a voce. […] la testata avrebbe dovuto mandare le domande in forma scritta allo staff della presidente del Consiglio e lei avrebbe risposto in maniera altrettanto scritta […]. Una cattiva abitudine […] per evitare la “seconda domanda”, cioè il contraddittorio.

 

Ma a quella richiesta il direttore del Messaggero, Alessandro Barbano, che si era insediato solo 28 giorni fa, non si è piegato. Nelle ultime settimane aveva chiesto ai giornalisti di evitare interviste scritte. Ma la posizione del direttore non è piaciuta a Palazzo Chigi: nelle ultime ore ci sarebbe stato uno scontro direttamente con l’entourage di Meloni che pretendeva la forma scritta.

 

GUIDO BOFFO

Lo scontro è stato provocato anche dall’editoriale che Barbano ha scritto ieri non proprio morbido con la premier spiegando che l’Europa non si cambia con il “populismo” e che Conservatori e Socialisti devono “collaborare”. Il contrario di quello che dice Meloni, molto irritata.

 

E ieri pomeriggio, alle 18, dopo un colloquio con l’editore Francesco Gaetano Caltagirone, è arrivata la notizia […]: Barbano è stato licenziato […] e da oggi al suo posto si insedierà Guido Boffo, attuale vicedirettore, con il ritorno di Massimo Martinelli come direttore editoriale e Barbara Jerkov come vicedirettrice.

 

azzurra e francesco gaetano caltagirone

Il clima tra l’editore-costruttore e il direttore non era buono da giorni: a Caltagirone non piaceva il giornale fatto poco di politica e cronaca e meno appiattito sul governo ma più su singoli temi e interpretazioni, a partire dallo spazio dedicato alla giustizia, tema molto caro a Barbano. Ma la rottura con l’editore sarebbe arrivata proprio dopo lo scontro con la Presidenza del Consiglio per la (mancata) intervista a Meloni, anticipata ieri da Dagospia. Palazzo Chigi però smentisce di avere qualsiasi ruolo nel licenziamento di Barbano: “Non ne sappiamo niente e non eravamo in trattativa per interviste”.

 

L EDITORIALE DI ALESSANDRO BARBANO CONTRO MELONI E SALVINI - IL MESSAGGERO - 3 GIUGNO 2024

Eppure anche l’addio di Barbano porterebbe a questa ipotesi. Il direttore, dopo aver incontrato Caltagirone nel suo ufficio in piazza Barberini, ha comunicato la sua rimozione durante la riunione di redazione delle 18. Un discorso molto accorato, in cui Barbano ha fatto capire di essere stato allontanato per ragioni politiche: “Se accettiamo che il Paese vada in questo modo vuole dire che abbiamo smesso di lottare”.

 

Di fronte alle ipotesi di sciopero […] Barbano ha aggiunto: “Non serve a niente, tutto si dimostra col lavoro di ogni giorno”. I motivi ufficiali, ha spiegato il direttore secondo il sito Professione Reporter, sono di aver assunto dei collaboratori senza “formalizzare gli incarichi con la proprietà” e “di far parte di alcuni Cda”. Ma sarebbero delle scuse, a sentire Barbano: “In realtà […] i collaboratori erano stati scelti prima del mio arrivo e la partecipazione non è in alcuni Cda, ma in Comitati di indirizzo come al San Carlo di Napoli”.

 

2. TROPPE CRITICHE AL GOVERNO CALTAGIRONE LICENZIA BARBANO DALLA DIREZIONE DEL MESSAGGERO

Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

 

Un editoriale non gradito […]. Ma anche l’intenzione di puntare molto sulla politica nazionale e fare una serie di interviste ai leader […] solo dal vivo e non con domande e risposte scritte  […].

 

ALESSANDRO BARBANO

Ci sarebbero queste motivazioni alla base del siluramento, improvviso, del direttore del Il Messaggero Alessandro Barbano in piena campagna elettorale e nonostante la nomina arrivata poco più di un mese fa per volere di Azzura Caltagirone.

 

Una decisione, quella di revocare l’incarico a Barbano, presa infatti da padre di Azzurra, Francesco Caltagirone. L’editore non avrebbe gradito l’editoriale pubblicato in prima pagina ieri da Barbano: un editoriale molto europeista che invita la premier Giorgia Meloni a puntare sull’Unione europea e che manda messaggi anche al vicepremier. A quel Matteo Salvini che sta portando avanti una campagna contro l’Europa tanto che dalla Lega sono partite bordate anche contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha invitato a essere «più europeisti».

 

ALESSANDRO BARBANO MATTEO SALVINI - FESTIVAL DELL ECONOMIA DI TRENTO

«Fare l’Europa non vuol dire contrapporsi agli altri o chiudersi nei confini», scrive Barbano citando il governatore di Bankitalia Fabio Panetta. «Fare davvero l’Europa significa individuare la giusta misura del rapporto tra valori e prezzo dei diritti… Se queste sono le coordinate della sfida è lecito chiedersi in che misura possono farne parte e giocarla insieme quei soggetti politici che chiedono più Europa e quelli che, come Giorgia Meloni, vogliono cambiarla ».

 

Poi la stoccata […] a Meloni ma soprattutto a Salvini: «Per questo è giusto dire, come fa il capo dello Stato, che con il voto dell’8 giugno consacriamo la sovranità europea, che non è alternativa a quella nazionale».

 

palazzo il messaggero via del tritone

Dopo questo editoriale pare che ci siano state telefonate di fuoco tra il direttore e l’editore, che comunque non avrebbe gradito anche altri passaggi della direzione di Barbano […] Secondo una prima ricostruzione di Dagospia Barbano si sarebbe rifiutato di fare una intervista con domande scritte alla premier Giogia Meloni. […]

francesco gaetano caltagirone con la figlia azzurraALESSANDRO BARBANOfrancesco gaetano caltagirone e la figlia azzurraalessandro barbano

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."