giulio cesare

“CESARE, LA REGINA DI BITINIA” - LA STORIA PETTEGOLA DI ROMA TRA SESSO E SCANDALI: IL CONQUISTATORE DELLE GALLIE E QUELLA LIAISON CON NICOMEDE RE DI BITINIA – I SOLDATI LO SBEFFEGGIAVANO, CICERONE GLI DISSE: “SAPPIAMO TUTTI I BENEFICI CHE HAI AVUTO DA NICOMEDE E CHE COSA GLI HAI DATO TU!”  - E POI FAUSTA CHE TRADI’ COSTANTINO CON IL FIGLIASTRO… - LIBRO STRACULT

Silvia Stucchi per “Libero quotidiano”

 

giulio cesare

Se anche voi vi deliziate di aneddoti e indiscrezioni, la Storia pettegola di Roma, (Newton Compton, 384 p., 12,90 euro) è il libro che fa per voi: qui, infatti, Giulia Fiore Coltellacci raccoglie, come recita il sottotitolo, "curiosità, indiscrezioni e dicerie nelle vicende della Città Eterna".

 

Che la storia romana sia terreno fertile per il pettegolezzo lo sappiamo dalle fonti classiche: Svetonio (vissuto tra I e II sec. d. C.) con le Vite dei Cesari ci ha lasciato dodici biografie, da Giulio Cesare a Domiziano, all' insegna dell' aneddotica. Ma anche per la storia repubblicana le fonti sono impietose. Cominciamo dagli Scipioni, una famiglia che diede a Roma grandi glorie, in primis l' Africano, vincitore di Annibale, ma anche tanti scandali. Aulo Gellio (II sec. d. C.) riferisce che l' Africano era considerato un "uomo divino": addirittura, si diceva che la madre lo avesse concepito in seguito alla visita notturna di un serpente magico (come si dice anche di Alessandro Magno).

 

LA MORTE DI GIULIO CESARE

Già dopo la conquista di Cartagena, invece di approfittare del successo, si dimostrò magnanimo, o meglio, capace di mosse astutamente mediatiche: lasciò tutti di stucco, restituendo illibata al padre la ragazza più bella della città, catturata per lui dai soldati. Pure, il poeta Nevio, che aveva il dente avvelenato con i nobili, narra un episodio assai meno glorioso della giovinezza di Scipione, che il padre una notte andò a recuperare in un lupanare da due soldi, tirandoselo dietro per l' orecchio, coperto solo da un mantelluccio. Ma l' episodio, boccaccesco ante litteram, non è nulla se pensiamo al vero scandalo che coinvolse gli Scipioni. Spesso a un fratello maggiore responsabile e brillante ne segue uno più scapestrato.

 

L' ASIATICO Il fratello minore dell' Africano, Lucio Cornelio Scipione, fu detto Asiatico per la vittoria sul re Antioco, ma senza il fratello maggiore non avrebbe combinato granché: il Senato, infatti, gli affidò la spedizione in Asia solo perché l' Africano l' avrebbe accompagnato come legato (in pratica come baby-sitter). Ma la vittoria portò anche tante rogne: il bottino, enorme, spaventava gli avversari politici che montarono una campagna denigratoria. In verità, era prassi informare Senato ed Erario delle somme incassate; ma chiedere questo all' Africano equivaleva a mettere in dubbio l' onestà d' un eroe.

giulio cesare

 

Egli, indignato, rifiutò di fornire i documenti richiesti; e durante il processo, mentre Lucio era sul punto darne lettura, fu interrotto dall' Africano che gli strappò di mano i documenti (riconfermando che il fratello contava come il due di picche) riducendoli a pezzi. Catone riuscì a far condannare Lucio per frode, ma a salvarlo fu il tribuno Tiberio Sempronio Gracco, cui, in segno di riconoscenza, l' Africano diede in sposa la figlia Cornelia.

 

NICOMEDE RE DI BITINIA

Se poi pensiamo a Cesare, scopriamo che, pur sprovvisti di periodici come Novella 2000, i nostri maiores sguazzavano felici nel pettegolezzo: le intemperanze amorose del conquistatore delle Gallie erano così note che persino durante il trionfo i soldati intonarono un carmen, cioè una canzonaccia da caserma, in cui ricordavano l' affaire giovanile del loro generale con Nicomede re di Bitinia; Trionfa Cesare che sottomise i Galli, non trionfa Nicomede che sottomise Cesare: sui fatti il divo Giulio mantenne sempre un elegante riserbo, ma gli avversari lo chiamavano, ridacchiando, "la regina di Bitinia"; e Cicerone, un giorno, gli si rivolse così: «Cesare, lasciamo perdere. Sappiamo tutti i benefici che hai avuto da Nicomede e che cosa gli hai dato tu!».

 

STORIA PETTEGOLA DI ROMA COVER

LE ORGE DEI BORGIA Qualche volta, però, l' austerità non paga: sempre Svetonio narra che la donna che Cesare amò più di ogni altra fu Servilia, madre di Bruto, e sorellastra di Catone, futuro Uticense. Plutarco (50-125 d. C.) narra che nel 63 a.C., in Senato, dopo la scoperta della Congiura di Catilina, durante una accesa discussione, a Cesare fu recapitato un messaggio. Catone lo accusò di aver ricevuto notizie dai nemici: e allora, Cesare, imperturbabile, lesse pubblicamente il messaggio: parole d' amore di Servilia.

 

Dopo gli exploit di Augusto, un camaleonte della politica, e quelli di Nerone, il volume ci guida attraverso la poco encomiabile famiglia dei Costantinidi (Fausta, moglie di Costantino, e colpevole di adulterio col figliastro Crispo, perì soffocata - o lessata - nei bagni imperiali) sino ai fasti sanguinosi dei Borgia (ma Lucrezia, ricordiamolo, da duchessa di Ferrara condusse vita encomiabile morendo quasi da santa), per arrivare a due clamorose vicende di cronaca nera tra XVI e XVII secolo:

 

quella di Beatrice Cenci, decapitata per avere ucciso il padre violento, e di Artemisia Gentileschi, pittrice geniale, che osò portare in tribunale il suo violentatore Agostino Tassi. Dunque, il pettegolezzo è il sale della storia: essa, scriveva Oscar Wilde, in fondo è solo pettegolezzo, mentre lo scandalo non è altro che un pettegolezzo reso noioso dalla morale.

TIEPOLO SCIPIONE L'AFRICANO

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO