cairo cina corriere xi jinping

“CHI GIOCA COL FUOCO RISCHIA DI BRUCIARSI”, IL CONSOLE GENERALE DELLA REPUBBLICA POPOLARE DI CINA A MILANO, KAN LIU, COMPRA MEZZA PAGINA DEL CORRIERE DELLA SERA PER MINACCIARE TAIWAN E L’AMERICA – LA MAGGIORANZA DEL CDR FA SAPERE DI NON RITENERE L'ACCADUTO MERITEVOLE DI UNA PRESA DI POSIZIONE PUBBLICA, IL SINDACATO LOMBARDO DEI GIORNALISTI PROTESTA: “UN BRUTTO SEGNALE PER L'AUTONOMIA DELL'INFORMAZIONE”. L'ANSA DA CIRCA SEI MESI HA CHIUSO IL CONTRATTO DI COLLABORAZIONE CHE LA LEGAVA ALL'AGENZIA XINHUA, IL PRINCIPALE GRUPPO EDITORIALE CONTROLLATO DA PECHINO. E CAIRO COSA FA?

ANDREA MORIGI per Libero Quotidiano

 

URBANO CAIRO

Minacce a mezzo stampa. Come se fosse il padrone, il console generale della Repubblica Popolare di Cina a Milano, Kan Liu, compra mezza pagina del Corriere della Sera, ci riversa una colata di rivendicazioni territoriali sull'isola di Taiwan e dopo attenta valutazione delle bozze concede il visto per la pubblicazione con il titolo "Chi gioca col fuoco rischia di bruciarsi". L'inserzione, uscita venerdì 5 agosto nel fascicolo della cronaca di Milano lascia piuttosto indifferente il comitato di redazione, la cui maggioranza fa sapere di non ritenere l'accaduto meritevole di una presa di posizione pubblica, ma solo di uno scambio di vedute per iscritto, benché in privato, con il direttore responsabile. Una minoranza c'è, anche nella rappresentanza sindacale interna, ma è ridotta al silenzio. Succede anche in Cina, del resto, anche se con modalità diverse.

 

LA VOCE DEL DRAGONE Chi non si riesce ancora a tacitare è l'Associazione Lombarda dei Giornalisti, che nella mattinata di ieri ha diffuso un comunicato per ricordare come «l'acriticità nella diffusione dei contenuti non può essere assecondata da un quotidiano, qualunque esso sia. Tanto più se la "comunicazione diffusa" è dietro pagamento"».

inserzione sul corriere di liu kan

 

Paolo Perucchini, presidente del sindacato lombardo, a proposito del «lungo intervento che "istruisce" i lettori sulla linea politica cinese nei confronti degli USA dopo la visita a Taiwan della speaker della Camera americana, Nancy Pelosi», trova «imbarazzante, perla stampa italiana, che un quotidiano pubblichi un annuncio a pagamento di questo tenore (non il primo, e sempre del Consolato generale cinese a Milano)» e osserva che si tratta di «un brutto segnale per l'autonomia dell'informazione se gli editori italiani, in questo caso Cairo, dietro compenso, sono pronti a offrire una vetrina acritica e senza contraddittorio sulle colonne del proprio giornale, vetrina magari anche contraria a una linea editoriale chiara e che vuol essere indipendente».

 

Dopo un periodo di ubriacatura per la Via della Seta che, a suon di contratti da centinaia di migliaia di euro, aveva amplificato la voce del Dragone attraverso i mezzi di informazione italiani, la tendenza sembrava essersi invertita. A sorpresa, l'agenzia di stampa Ansa, in effetti, grazie alla moral suasion del governo Draghi e pur rinunciando a una cifra che si aggirerebbe intorno al mezzo milione di euro, è riuscita da circa sei mesi a rescindere il contratto di collaborazione che la legava all'agenzia Xinhua, il principale gruppo editoriale controllato da Pechino, per lo scambio dei rispettivi notiziari e la produzione di contenuti.

LIU KAN

 

Troppo poco per indicare un ripensamento, visto che rimangono ancora in piedi numerosi altri accordi nel mondo dell'informazione.

 

Secondo Una preda facile.

 

Le agenzie di influenza del PCC e le loro operazioni nella politica parlamentare e locale italiana, dossier curato da Livia Codarin, Laura Harth e Jichang Lulu, ricercatori per il Comitato globale per lo Stato di diritto «Marco Pannella» e Sinopsis, un progetto della Ong ceca AcaMedia e della facoltà di Sinologia dell'Università Carolina di Praga, è all'opera un vasto sistema di agenzie di influenza organizzato dal Partito Comunista Cinese, che agisce sui media italiani grazie al China Media Group, dipendente dal Dipartimento cinese per la propaganda e padrone dei quotidiani di Stato, e a Radio Cina Internazionale, con strumenti come il periodico bilingue Cinitalia.

 

CAIRO 19

L'offensiva perdura almeno dal 2010, con la partnership fra Class Editori - che pubblica i quotidiani MF e Italia Oggi e diversi periodici, oltre a essere l'editore delle emittenti televisive Class Cnbc, Class Life e Class TV Moda - e la Xinhua, in diversi campi, fra cui l'interscambio di notizie, l'organizzazione congiunta di eventi, i servizi di formazione online e le banche dati.

 

Xinhua, comunque, può sempre contare sull'Agi, Agenzia Giornalistica Italia, di proprietà dell'Eni. La firma dell'accordo editoriale, firmato nel marzo del 2016, fra l'Agi e il Quotidiano del Popolo, il maggiore quotidiano cinese, era stato l'occasione per Yang Zhenwu, il presidente del giornale cinese di più larga diffusione, per riaffermare il ruolo di diffusione delle politiche del governo e delle linee del partito Comunista Cinese della testata, non solo sul cartaceo, ma anche sui nuovi media e sui social media.

xi jinping a hong kong

 

SENZA DIRITTI Il che significa che, oltre a far mettere in pagina, in rete, in onda e online tutto quello che desidera uno Stato totalitario, dove in questo preciso momento stanno funzionando a pieno regime campi di concentramento e detenzione, magari si omette anche di denunciare tutto quanto succede dietro la Grande Muraglia. È il grande equivoco dell'ingresso dei sistemi socialisti nell'economia di mercato. Divenuti potenze economiche, credono che basti pagare o ricattare per cancellare i diritti umani. Quanto sia convenuto in termini economici al quotidiano di via Solferino piegarsi al diktat di Pechino, lo si può ricavare dalle tariffe dei necrologi pubblicate nella cosiddetta "pagina dei morti". Il funerale alla libertà di stampa costa 6 euro e mezzo a parola.

xi jinping vertice brics urbano cairo 5urbano cairo 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?