de andrè de gregori dori ghezzi

“CHI MI HA FATTO LE CARTE MI HA CHIAMATO VINCENTE…” IN ‘RIMMEL’ L’OMAGGIO DI DE GREGORI A DORI GHEZZI - "DAVVERO PARLA DI ME? IO LEGGEVO I TAROCCHI A FRANCESCO.  IN QUELL'INVERNO LAVORAVA AL ‘VOLUME 8’ DI FABRIZIO. SI SCAMBIAVANO IDEE CON FOGLIETTI LASCIATI IN CUCINA. MENTRE UNO DORMIVA, L'ALTRO CREAVA (FABER TIRAVA L’ALBA SCRIVENDO E BEVENDO) – E POI IL RAPIMENTO, LA PAURA DELLE CONTESTAZIONI E L'AUTOMOBILE ACCESA PRONTA PER... - VIDEO

 

Stefano Mannucci per il “Fatto quotidiano”

 

"La notte peggiore fu quella in cui liberarono me. Ci separavano, ma né io né Fabrizio avevamo la certezza che gli accordi fossero andati a buon fine. Non potevo sapere se i sequestratori lo avrebbero lasciato andare 24 ore dopo, così come lui restava nel dubbio: mi avevano davvero lasciato andare a casa? Ma ogni esperienza serve, per cavarne qualcosa di buono: quella notte nacque Hotel Supramonte".

fabrizio de andrè dori ghezzi

21 dicembre 1979, 'un uomo solo e una donna in fiamme'.

Cara Dori Ghezzi, sono passati quarant' anni dal vostro rapimento. Non vi costituiste mai parte civile.

Scrivemmo quella lettera di perdono. In quei giorni di prigionia nacque una solidarietà con quelle persone, cercammo di comprendere i motivi che li avevano portato a tanto.

Confidavamo che se la cosa non si fosse risolta ci avrebbero comunque risparmiato la vita.

Da quel dramma nacque un album immenso di De André.

Con "L' Indiano" in copertina. Quante analogie nelle sofferenze del popolo sardo e dei pellerossa, bersagli entrambi della prevaricazione dei più forti.

 

de andrè dori ghezzi

Tornaste mai al leccio al quale restaste legati per mesi?

Ci fecero fare dei sopralluoghi per le indagini, forse individuammo la zona. Ma dopo no. La vita doveva andare avanti. Capimmo ancora meglio cosa significhi essere liberi. E la nostra vicenda contribuì a sradicare la piaga dei sequestri in Sardegna. All' epoca era routine. Cossiga mandò Dalla Chiesa a fare luce sul nostro caso. Noi eravamo la coppia famosa, ma si contavano dodici ostaggi nelle mani delle bande, in quel momento.

 

Cinque anni prima, nella vostra tenuta di Portobello di Gallura, venne Francesco De Gregori. Che in "Rimmel" omaggia lei, Dori, con i versi 'chi mi ha fatto le carte mi ha chiamato vincente, ma è uno zingaro, è un trucco'.

francesco de gregori de andre

Sì, io leggevo i tarocchi a Francesco, ma lui aveva conosciuto anche Puny, la prima moglie di Fabrizio, che a sua volta faceva le carte. Davvero parla di me? In quell' inverno De Gregori lavorava al Volume 8 di Fabrizio, uno degli album più sperimentali. Si scambiavano idee con foglietti lasciati in cucina: mentre uno dormiva, l' altro creava. Avevano bioritmi incompatibili.

 

In che occasione Faber le dichiarò il suo amore, Dori?

A una festa per il mio compleanno, in casa del mio compagno di allora. Tra gli invitati c' erano Ornella Vanoni e Mina, che lusingavano Fabrizio chiedendogli canzoni.

'Mi spiace', rispose lui, 'ma se ne devo scrivere una sarà per Dori'. Era quella la sua dichiarazione.

 

Però il successo di Mina fu poi utilizzato da Sergio Bernardini, patron della Bussola, per convincere De André a esibirsi dal vivo.

Era terrorizzato. Io non ero in sala al suo esordio: la nostra relazione non era ancora ufficiale e non volevamo pettegolezzi. A cose fatte mi disse solo: 'È andata'. Non aveva la minima percezione se fosse stato un trionfo o un fiasco. Aveva preteso un' auto con il motore acceso davanti alla porta sul retro, in caso di fuga in extremis. Si circondò di amici per farsi coraggio. Il buttadentro che lo spinse sul palco era il regista Marco Ferreri, che poi si piazzò sul primo gradino, lì davanti, incitandolo.

 

de andrè de gregori

Un altro degli amici di sempre, Paolo Villaggio, mi disse che in punto di morte Faber gli chiese di farlo ricordare come un poeta, non come un cantautore.

Mah, forse è ciò che Paolo voleva sentirsi dire. Fabrizio non si considerava un poeta, ma un contadino. Comprò l' azienda agricola per lasciare qualcosa di concreto ai figli. Certo, amava far canzoni. Aveva rispetto del pubblico, e qualunque cosa proponesse la faceva con coraggio e lealtà.

 

Oggi lei, Mauro Pagani, Michele Serra, Morgan e Vittorio De Scalzi sarete protagonisti di una Masterclass su De André all' Ariston di Sanremo, anteprima del Premio Tenco che si inaugura domani.

Sono i giovani a chiederci di divulgare la grande canzone d' autore del passato. Noi fummo protagonisti di una formidabile rivoluzione culturale, favorita dalla congiuntura storica. Adesso la musica è qualcosa di più residuale, è volatile, meno preziosa. Ma i ragazzi presto o tardi arrivano a comprendere il valore. Io, nel mio piccolo, mi adopero con la Casa dei Cantautori a Genova. Peccato che l' Italia non abbia mai scelto di valorizzare i suoi artisti.

de andrè dori ghezzi

 

Dylan ha vinto il Nobel perché gli Stati Uniti ne presentarono la candidatura. La Francia va fiera di Brel o Brassens. I nostri sono sempre stati ignorati, tranne qualche testo nei libri di scuola. Poi incontri Joan Baez o David Byrne e scopri che sono i primi fan degli italiani. Patti Smith girò un documentario in cui, a un certo punto, canticchia 'Amore che vieni amore che vai'.

 

A proposito: che rapporto c' era tra Fabrizio e Tenco?

Molto stretto. Luigi aveva cominciato prima ed era protettivo nei confronti di De André. Che a sua volta andava in giro baldanzoso a ricordare che La ballata dell' eroe l' aveva scritta lui. Tenco lo venne a sapere: 'Fabri, ma ti serve questo per agganciare le ragazze?'. Erano due seduttori.

 

Ci sono inediti di Faber nel cassetto?

de andrè dori ghezzi

No. L' unica cosa non pubblicata ufficialmente è la versione in inglese di Tutti morimmo a stento. Il risultato non lo convinceva, lasciò perdere. Poi qualche nastro è sfuggito dagli studi, ma io onorerò la volontà di mio marito.

 

Qual è il disco di De André che tiene nel centro del cuore?

Due. La Buona Novella è un capolavoro, però Creuza De Ma lo vidi nascere. In fase di missaggio venne ad ascoltarlo il capo della casa discografica. Si mise le mani nei capelli: 'Fuori di Genova non venderà una copia'. Non fu buon profeta.

DORI GHEZZI CON FABRIZIO DE ANDRE Il matrimonio di Dori Ghezzi e Fabrizio De AndreDE ANDRE' DORI GHEZZIDori Ghezzi e Fabrizio De Andre de andre' dori ghezziDORI GHEZZI CON FABRIZIO DE ANDRE DORI GHEZZI CON FABRIZIO DE ANDRE zziDORI GHEZZI CON FABRIZIO DE ANDREde andrè dori ghezzi rapimentode andrè dori ghezzi

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...