diletta leotta ofelia castorina

“COME AL SOLITO SIAMO NOI DONNE LE PEGGIORI ODIATRICI” - LA MAMMA DI DILETTA LEOTTA DIFENDE LA FIGLIA DAGLI ATTACCHI DI SERENA GRANDI, FRANCESCA BARRA E MONICA LEOFFREDI: “SIAMO LE PEGGIORI NEMICHE DI NOI STESSE. CI FACCIAMO PRENDERE DA NON SO COSA” - “È UNA GRANDE DELUSIONE ASSISTERE AGLIA TTACCHI DI GIORNALISTE E DONNE DELLO SPETTACOLO, DONNE CHE CONTANO…” – VIDEO

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Non dobbiamo avere paura di perdere la bellezza della gioventù col passare del tempo, perché e’ una componente effimera, forse importante, ma non determinante, se riusciamo nel corso del nostro percorso di vita ad avere degli obbiettivi, a raggiungere i nostri sogni, a realizzarci che sia il lavoro, la famiglia, o qualunque cosa desideriamo per valorizzarci raggiungeremo sicuramente una serenità interiore attraverso i sacrifici che solo noi donne sappiamo affrontare. Come al solito siamo proprio noi donne le peggiori odiatrici, le peggiori nemiche di noi stesse, ci facciamo prendere non so da cosa. Il monologo di Diletta voleva essere un inno ironico rivolto a tutti, specialmente alle giovani donne, alle ragazze, per spronarle a studiare a fare sacrifici pur di realizzare i propri sogni. Una grande delusione assistere agli attacchi di donne, giornaliste e donne dello spettacolo, tutte donne, anche donne che contano, che si fanno sentire, attacchi verso una giovane ragazza che vuole trasmettere un messaggio positivo, che ha avuto con ironia il coraggio di invecchiarsi davanti al mondo intero, invece di essere solidali, di rafforzare tutte insieme il nostro diritto a non essere solo belle, ma a guardare oltre, a valori più profondi basati sulla famiglia e sulla realizzazione professionale, invece di combattere e unirci tutte insieme per dare a noi donne voce, il diritto di andare a testa alta, di essere forti, di non avere paura del tempo che passa, tiriamo fuori bassezze come il rifarsi, la chirurgia, cattiverie da peggiori hacker, forse così si tira fuori la propria insoddisfazione, la propria rabbia, con cattiveria, cattiveria rivolta anche contro mia madre, una nonna che ha amato la famiglia e che attraverso cose semplici come una crostata al mandarino fatta con amore insieme ai suoi nipoti, ci ha trasmesso valori forti che vanno oltre l’aspetto fisico. Una grande delusione, non siamo capaci di unirci per rafforzare il nostro diritto ad essere donne tutte insieme diversamente belle, siamo noi le prime a non guardare oltre la facciata esterna, cosa pretendiamo, oltre c’è molto di più.

Un post condiviso da @ oficasto in data:

Serena Granata per www.ilgiornale.it

 

diletta leotta con i genitori 2

Lo scorso martedì 4 febbraio veniva trasmessa su Rai 1 la prima serata del Festival di Sanremo. E il primo appuntamento tv della kermesse ligure, presentata quest'anno da Amadeus, aveva visto Diletta Leotta protagonista di un monologo sulla bellezza. Il discorso in questione, nelle ultime ore ha scatenato non poche polemiche. Al Teatro Ariston, la valletta di Sanremo 2020 aveva parlato al pubblico dell'influenza esercitata dalla sua bellezza nella sua vita, specialmente nella sua carriera.

 

i tweet su diletta leotta 6i tweet su diletta leotta 5

E lo aveva fatto, parlando al pubblico senza filtri. La stessa, infatti, non aveva nascosto di essere beneficiata dalla sua bellezza e di avere successo come giornalista sportiva, anche per via del suo aspetto fisico."Mia nonna mi diceva 'la bellezza ha un peso che, con il tempo, ti può far inciampare, se non la sai portare'": ma è con quest'ultime parole che la conduttrice aveva, poi, introdotto -nel suo monologo- il tema dello scorrere inesorabile del tempo e di come, inevitabilmente, la bellezza cambi nel tempo.

diletta leotta bambina con la madre

 

i tweet su diletta leotta 7

E a margine delle critiche lanciate alla conduttrice originaria di Catania e classe 1991 -da parte di chi ritiene che la Leotta sia "bella" grazie ai soli ritocchini estetici e che si sia dimostrata ipocrita dichiarando di non temere le rughe- ha voluto dire la sua la madre della diretta interessata.

 

diletta leotta con la madre ofelia castorinai tweet su diletta leotta 3

“Come al solito siamo proprio noi donne le peggiori odiatrici -ha scritto su Instagram, la signora Ofelia Castorina, in difesa della neo valletta di Sanremo-, le peggiori nemiche di noi stesse. Ci facciamo prendere non so da cosa. Il monologo di Diletta voleva essere un inno ironico rivolto a tutti, specialmente alle giovani donne, alle ragazze, per spronarle a studiare e a fare sacrifici pur di realizzare i propri sogni”. “Una grande delusione - ha aggiunto-assistere agli attacchi di donne, giornaliste e donne dello spettacolo, tutte donne, anche donne che contano” . Diversi sono, infatti, i volti noti femminili, che hanno silurato Diletta Leotta per il suo monologo presentato a Sanremo 2020. Tra cui Monica Leoffredi, Nunzia De Girolamo e Francesca Barra.

 

diletta leotta con la madre ofelia castorina 1diletta leotta a sanremo 3

E a conclusione del suo intervento rilasciato per la figlia Diletta, ha, infine, scritto a tutte le donne: “Non siamo capaci di unirci per rafforzare il nostro diritto ad essere donne tutte insieme, diversamente belle. Siamo noi le prime a non guardare oltre la facciata esterna”.

diletta leotta a sanremo 1

 

diletta leotta con la madre ofelia castorina 2

 

Diletta Leotta si difende a Storie Italiane

In un collegamento avuto con Storie italiane, format condotto da Eleonora Daniele su Rai 1, questo giovedì 6 febbraio Diletta Leotta ha voluto dire la sua, a margine di tutte le critiche ricevute nelle ultime ore.

diletta leotta sostiene junior cally

 

diletta leotta con i genitori

“Non è stato compreso il mio monologo, le persone hanno capito solo una parte”, ha fatto, quindi, sapere sul discorso registrato al Teatro Ariston. La stessa ha, inoltre, chiarito che il suo non era un discorso sulla bellezza, ma sul tempo che passa per tutti e non fa sconti a niente e a nessuno; neanche alla bellezza.

diletta leotta nel 2076diletta leotta nel 2076 diletta leotta negli annidiletta leotta a sanremo 2

 

 

 

Ultimi Dagoreport

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA