franco battiato

“LA DIMENSIONE SPIRITUALE TI CONDUCE ALLA FINE DEL TUTTO. AL PUNTO DI NON RITORNO. E IO NON VEDO L'ORA” – LE PAROLE DI FRANCO BATTIATO NELL'ULTIMA INTERVISTA E IL RICORDO BY MARCO MOLENDINI – “CON DALLA È STATO IL PIÙ ORIGINALE DEI CANTAUTORI E IL PIÙ IRREGOLARE. UN MARZIANO RIBELLE PIOVUTO DA MARTE, AUDACE NELLE SPERIMENTAZIONI E BLASFEMO NEI TEMI - CHISSÀ FORSE ADESSO IL SUO DESIDERIO È STATO ESAUDITO: “A ME PIACEREBBE NON ESSERE IN NESSUN TEMPO” - VIDEO

 

Marco Molendini per Dagospia

 

FRANCO BATTIATO

Battiato, l'uomo che cantava «scendo dentro un Oceano di silenzio», se ne va così, ai piedi dell'Etna ammutolito, portandosi via l'ultimo mistero nel buio della sua malattia. Se ne va, senza rammarichi («La dimensione spirituale ti conduce alla fine del Tutto. Al punto di non ritorno. E io non vedo l'ora», aveva dichiarato nell'ultima intervista»). Se ne va con quella sua aria da filosofo orientale che vuole stupire e colpire la stupidità degli occidentali. 

 

Se ne va, ma restano le sue canzoni, un catalogo pieno che respira intelligenza, vivacità, estrosità. Battiato con Dalla è stato il più originale dei cantautori e il più irregolare. Una pop star che detestava il pop e odiava essere star.

 

Non amava le folle anche se radunava le folle come un guru con il popolo dei suoi fedeli. Amava la solitudine della sua casa di Milo con il silenzio rotto dai borbottii del vulcano. Amava i viaggi in Nepal alla ricerca della meditazione assoluta e di qualcosa che forse non ha mai trovato. 

franco battiato

 

Era un quieto inquieto Franco, sensibile alle passioni e per questo pronto a scacciarle. Amava studiare, soprattutto i filosofi orientali, forse gli sarebbe piaciuto fare il monaco, rinchiuso in un monastero sperduto e circondato dai libri. Amava il teatro, la lirica, la pittura, il cinema. Per il cinema spesso ha continuato a far musica, ne aveva bisogno per mettere insieme i soldi che ci volevano per realizzare i suoi film.

franco battiato 1

 

Con l'ultimo, Hendel, scritto, riscritto, sempre sull'orlo del cominciare a girare, ha perduto la battaglia. Solitario, delicato («cammino per strada facendo attenzione a non calpestare neppure le formiche»), geloso della propria intimità fino a celare brutalmente qualsiasi cedimento erotico o sentimentale. 

 

Ma non era un uomo chiuso, amava l'amicizia e quella con Manlio Sgalambro ha segnato la sua maturità artistica. La sua ironia siciliana lo trasformava in formidabile raccontatore di barzellette, era pronto a sorridere con il suo sorriso timido, una timidezza che diventava ritrosia.

 

FRANCO BATTIATO

Complicato, ma anche semplice nel suo esser franco (destino di un nome), nel dire le cose in faccia con il loro nome come quando ha sparato in una sua canzone, Passacaglia, «Viviamo in un mondo orribile» o quando se l'è presa con il potere «di gente infame che non sa cos'è il pudore». Feroce e delicato allo stesso tempo con le sue magnifiche E ti vengo a cercare o Perduto amor (come il titolo del suo primo film), fino al capolavoro La cura. 

 

Il mistero avvolge Battiato, che se ne è andato dopo aver imboccato il tunnel con una malattia su cui la famiglia ha fatto muro, inconsapevole o tetragona rispetto all'inevitabile clamore che il mistero sempre genere nei media.

 

PIPPO BAUDO FRANCO BATTIATO

Ora l'attesa è finita, sappiamo che Battiato non ce l'ha fatta, sappiamo che resterà un marziano, oggetto non identificato della nostra musica popolare, un ribelle piovuto da Marte, con la sua aria svagata, audace nelle sperimentazioni e blasfemo nei temi che trattava con quel tanto di aria marziana che ha sempre fatto parte del suo carattere. E questa sua diversità, questo suo esser ritroso probabilmente è stata la molla dell'emotività collettiva, dl cordoglio nazionale condiviso: Franco non c'era più da qualche anno, ma solo ora se ne avverte pienamente la perdita.

franco battiato

 

Non canterà più, non griderà di nuovo Povera patria, non se la prenderà con gli imbecilli di Up patriots to arms, non proteggerà dalle paure e dalle ipocondrie la madre malata di Alzheimer, non incontrerà Igor Stravinsky sulla Prospettiva Nevsky, non proverà più a emanciparsi dall'incubo delle passioni.

 

Ma i suoi capolavori, le grandissime canzoni che ha scritto, restano, come quella prova da maestro assoluto dell'interpretazione che è stato il primo Fleur, un disco di canzoni del passato (da Trenet a De Andrè) reinventate con l'intensità del grande autore. Ciao Franco chissà forse adesso il tuo desiderio è stato esaudito: «A me piacerebbe non essere in nessun tempo».

 

franco battiato da giovane franco battiato da giovanemarcello veneziani franco battiatofranco battiato nel 1972franco battiato 3franco battiato 5franco battiato 2franco battiato 1franco battiato battiatoFranco Battiatofranco battiato con la royal philharmonic concert orchestra 4franco battiato nella sua casa di milo villa grazia 2franco battiato nella sua casa di milo villa grazia 3franco battiatola casa di milo di franco battiato villa grazia 1franco battiato nella sua casa di milo villa graziafranco battiato milola casa di milo di franco battiato villa grazia 2la famiglia di franco battiatoBATTIATOBATTIATO 5BATTIATOBATTIATO GIUSTO PIOBATTIATO GIUSTO PIOBATTIATO GIUSTO PIOmarco molendini foto di baccopapa wojtyla franco battiato

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…