“FILMACCI” - UN LIBRO ELENCA I NOSTRI 100 PEGGIORI FILM ITALIANI DAL 2000 A OGGI. OLTRE A MOLTI CLASSICI DEL TRASH (DA ‘ALEX L'ARIETE’ CON ALBERTO TOMBA-MICHELLE HUNZIKER A ‘BELLI CIAO’ CON PIO E AMEDEO), BRILLA LA PRODUZIONE DI ARGENTO E MUCCINO (“LATIFONDISTI DEL BRUTTO’’), LA COMICITÀ “ABOMINEVOLE” DI PIERACCIONI, DE LUIGI, SIANI – SI SOFFRE COL "FELLINISMO INCONTROLLATO DI VELTRONI", UN FILM A CASO DI LUCIANO LIGABUE, FINO AL ‘PINOCCHIO’ DI BENIGNI – DAGO APRE IL MATTATOIO: “NON VADO PIÙ A VEDERE I FILM CON MARIA GRAZIA CUCINOTTA, PERCHÉ OLTRE AL BIGLIETTO MI TOCCA PAGARE L'ICI, LA TASSA SUGLI IMMOBILI: LEI CI PROVA PURE, A RECITARE, È IL SUO VISO CHE SI RIFIUTA"

-

Condividi questo articolo


Carmine Saviano per Il Venerdì di Repubblica - Estratti

 

filmacci cover filmacci cover

Poche volte l'esergo iniziale, il motto scelto dall'autore per sintetizzare lo spirito della sua opera, è stato così efficace. «Non vado più a vedere i film con Maria Grazia Cucinotta, perché oltre al biglietto mi tocca pagare l'Ici, la tassa sugli immobili: lei ci prova pure, a recitare, è il suo viso che si rifiuta». 

 

Le parole gentili sono di Roberto D'Agostino, l'opera in questione è Filmacci di Filippo Morelli e Cesare Paris in uscita il 24 novembre per le edizioni Bibliotheka.

 

Si tratta di un dizionario degli orrori. Gli autori, con encomiabile spirito di sacrificio e di sopportazione estetica hanno selezionato i 100 peggiori film italiani a partire dal 2000 fino ad oggi. Un lavoro che – con ironia ovviamente – vuole "scuotere dall'indolenza emotiva" somministrata da gran parte della nostra critica cinematografica, avverte Boris Sollazzo nella prefazione di un libro che basta sfogliare per restare atterriti, vittime del mal-di-Scorsese o di un altro cineasta a caso. Proviamo a sistematizzare.

 

maria grazia cucinotta maria grazia cucinotta

Gli imbucati Parecchie posizioni sono occupate da quei film in cui del protagonista nessuno sentiva la mancanza sul grande schermo. Come non partire da Alex l'ariete, regia di Damiano Damiani con Alberto Tomba-la-bomba che salva Michelle Hunziker in un film dal «montaggio bipolare, musiche che sono un tormento e location scelte 'ndo cojo cojo».

 

Oppure Troppo Belli da un'idea di Maurizio Costanzo con Costantino quello-di-Maria-De-Filippi e Daniele Interrante, quest'ultimo dotato di «un'incapacità recitativa talmente intensa da rovesciare qualsiasi legge cinematografica». O Belli ciao, "quintessenza del cinema da multisala", con Pio e Amedeo diretti dal "James Cameron di Bari", quel Gennaro Nunziante a cui si rimproverano, tra l'altro, "idee striminzite".

 

(...)

Cenno anche per Scarlet Diva della quasi diva Asia, film tra l'altro diffuso di libri che «la regista ci teneva abbestia a farci sapere che ha letto, come quando i ragazzini scoprono Bukowski e lo lasciano sulla scrivania sperando che un ospite lo noti» .

maria grazia cucinotta maria grazia cucinotta

Poi i Muccino's. E se quello di Gabriele è un mondo «strano, in cui le persone comunicano come se hanno appena corso per dieci chilometri e stesso chiedendo l'autoambulanza ad un operatore sordo», il cosmo di Silvio è abitato da personaggi che conducono vite vuote «che tradotto in silviomuccinese significa che partecipare a feste del tutto civili ma magari spostare un tavolo, rovinando tutto il feng shui di un ambiente, e non gliene importa nulla!».

 

I re della comicità In una selezione che vede chi in sala incassa milioni – Leonardo Pieraccioni, Fabio De Luigi, Alessandro Siani e via sulla strada dei big della comicità pop – i Vanzina e il "mamma mia che ridere le corna, vero?!" la fanno da padroni. E tra i tanti cinepanettoni scandagliati, Filmacci offre anche la possibilità di una nemesi storica.

Sì, perché quasi vent'anni fa i Vanzina, forse, hanno superato i limiti imposti dall'ordine naturale con Il ritorno del Monnezza. E quello che voleva essere un omaggio "a un certo tipo di cinema" si trasforma in un prodotto "che dopo cinque minuti è come avvolto da un'assenza". La stessa che avvolge tutti i tentativi di riproporre in chiave attualizzata i classici della comicità degli anni Ottanta.

ALBERTO TOMBA ALEX L'ARIETE ALBERTO TOMBA ALEX L'ARIETE

 

Basti pensare a un altro "abominio cinematografico", quel secondo capitolo de L'allenatore nel pallone in cui Lino Banfi fa quello che può per salvare un «film mortuario, sciatto, con titoli di testa che sono talmente avvilenti e pauperistici da concorrere al primo posto per essere i più brutti della storia del cinema».

 

Quelli che non ti aspetti E Filmacci, in nome e per conto della settima arte, non fa sconti a nessuno. Nemmeno ai mostri sacri, nemmeno agli Autori o chi si prodiga tanto per esserlo. E si va dal "fellinismo incontrollato di Veltroni" al "gavettone da 900 chili di provincialismo" somministrato da un film a caso di Luciano Ligabue. 

 

ALBERTO TOMBA MICHELLE HUNZIKER ALEX L'ARIETE ALBERTO TOMBA MICHELLE HUNZIKER ALEX L'ARIETE

Anche il premio Oscar Roberto Benigni è presente in lista con il suo Pinocchio, in cui «sembra di partecipare a una convention di furries insieme a Michael Jackson» e dove «avere costantemente davanti questo cinquantenne nei panni di un bambino, che pigola sciocchezze infantilmente sgrammaticate , è una sofferenza».

 

E che dire di Melissa P. di Luca Guadagnino tratto da Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire? Questo: «Tutto è all'insegna del trasgressivo corretto, del perverso innocuo, dell'oltraggio programmato a tavolino. Insomma, cento sbadigli prima di andare a dormire». Le cento schede di Filmacci, al contrario, non fanno per niente sbadigliare. Anzi: ricordano quanto è necessario, a volte e anche al cinema, essere consapevoli e integerrimi scugnizzi. 

melissa panarello melissa panarello

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2027 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO... 

SEGNATEVI IN AGENDA QUESTA DATA: 11 OTTOBRE 2024. SARÀ UN GIORNO CRUCIALE PER IL GOVERNO MELONI PERCHÉ LA PROCURA DI MILANO DECIDERA’ SUL RINVIO AL GIUDIZIO DEL MINISTRO DEL TURISMO DANIELA SANTANCHÉ PER LA PRESUNTA TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELL’INPS SULLA GESTIONE DELLA CASSA INTEGRAZIONE NEL PERIODO COVID PER 126MILA EURO - LA PROCURA MILANESE HA ACCUSATO LA SENATRICE DI FDI ANCHE DI FALSO IN BILANCIO, ASSIEME AD ALTRE 16 PERSONE E TRE SOCIETÀ, NELLA SECONDA TRANCHE DEL “PACCHETTO VISIBILIA” – AL PALAZZO GIUSTIZIA DI MILANO, IL RINVIO A GIUDIZIO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO, MOLTI LO DANNO PER SCONTATO - LA PITONESSA HA SEMPRE DETTO CHE AVREBBE RASSEGNATO LE DIMISSIONI. DA PARTE SUA, LA DUCETTA SPERA CHE LE DIMISSIONI DELLA “SANTA” NON SI SOVRAPPONGANO A QUELLE DEL MINISTRO FITTO DESTINATO A BRUXELLES: SOSTITUENDO UN MINISTRO PER VOLTA, EVITA UN RIMPASTO DI GOVERNO CHE POTREBBE AVERE CONSEGUENZE LETALI PER L’ARMATA "BRANCAMELONI" DI PALAZZO CHIGI…

IL MINISTERO DELLA CULTURA BY SANGIULIANO ERA UN COVO DI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO! – NON C'ERA SOLO LA “NON CONSIGLIERA” MARIA ROSARIA BOCCIA: TUTTE LE SCELTE FATTE DA “GENNY DELON” PORTANO A PERSONE SENZA ESPERIENZE ADATTE (COME MINISTRO AL DEBUTTO, GENNY AVREBBE DOVUTO CIRCONDARSI DI GENTE ESPERTA) – TRA QUESTE C’E’ L’AFFASCINANTE NARDA FRISONI, UNA SIGNORA DI BELLARIA, CHE NEL FEBBRAIO 2023 VIENE NOMINATA A CAPO DELLA SEGRETERIA. E TUTTI SI DOMANDANO: COME È POSSIBILE CHE UNA ADDETTA A RISPONDERE AL TELEFONO E A PRENDERE APPUNTAMENTI, RIESCA A CONQUISTARE UN RUOLO COSÌ APICALE NELL’ORGANIGRAMMA DI SANGIULIANO? LA LEGGENDA VUOLE CHE IL SUO NOME SIA STATO CALDEGGIATO DAL MINISTRO GIORGETTI, PERSONA CHE LEI CONOSCE, E BENE…