freddie mercury morgan

“FREDDIE MERCURY È STATO TRATTATO MALE. TROPPO FACILE OSANNARLO ADESSO" – MORGAN RICORDA IL PROFETA DEI QUEEN A 30 ANNI DALLA SUA MORTE: "UNO STRAVAGANTE PROVOCATORE FUORI DAGLI SCHEMI, CHE ERA VITTIMA DI PREGIUDIZI" - VENEGONI: “ERA UN ASSOLUTO UOMO DI SPETTACOLO DAL QUALE HANNO ATTINTO CENTINAIA DI DISCENDENTI. NON CE LO VEDETE FREDDIE, DENTRO TANTE MATTANE ANCHE DEI MANESKIN?" – VIDEO

1 - FREDDIE MERCURY, LA VOCE DEL PROFETA

Marinella Venegoni per "la Stampa"

 

freddie mercury

Erano 72 mila gli spettatori a Wembley, stipato come non mai, il giorno di Pasquetta del 1992, 20 aprile. Mezzo miliardo di telespettatori nella diretta mondiale, tutte le star che ci si poteva aspettare. Un omaggio così affollato e sincero a un angelo che se n'era andato non s' era visto da nessuna parte: dagli U2 a Elizabeth Taylor, da Bob Geldof ai Guns' N Roses, da Robert Plant a George Michael, da Elton John fino ai Queen, naturalmente. Un altro angelo nel suo completo azzurro impeccabile, David Bowie, salì sul palco, s' inginocchiò e nel silenzio delle note recitò il «Padre Nostro» accompagnato dal mormorio della folla. Un'emozione forte, che ancora non dimentico, mentre con il computer sulle ginocchia, in tribuna, raccontavo ciò che avveniva.

freddie mercury 1

 

Freddie Mercury è ancora uno dei performer più amati, in verità ben più degli interi Queen: un uomo nato per il palco, era morto l'anno prima a 45 anni, il 24 novembre 1991, giusto 30 anni fa, e quella di Wembley era la sua sepoltura rock di massa; mentre le ceneri ancora oggi nessuno sa dove siano, tranne la sua vecchia fidanzata Mary Austin, che le ebbe in consegna e da lui stesso ricevette l'ordine di tacere, per il timore che aveva la star della possibilità di gesti sconsiderati da parte di persone poco lucide. Freddie mai dimenticato, e anzi più famoso oggi, più citato e ascoltato che non all'epoca della sua fine.

 

freddie mercury

È stato come riportato in vita dall'attore Rami Malek, premio Oscar per il film Bohemian Rapsody diretto da Bryan Singer nel 2018. «È possibile che ti manchi una persona che è morta prima che tu fossi nato?», si chiede un ragazzo in un commento sotto il video del concerto su Youtube, dopo esser stato alla proiezione. Non così appassionati erano i commenti tra la gente e sui media inglesi, quando egli era sparito dalla circolazione. Erano i mesi nei quali andava spegnendosi per l'Aids, del quale si parlava spesso in termini di castigo divino, finché le cure arrivate dopo 30 anni di decessi (si parla di 35 milioni di morti) non misero la parola fine alle superstizioni imperanti.

freddie mercury

 

Il 10 novembre Freddie aveva smesso di prendere le medicine che lo tenevano in vita, assumendo solo antidolorifici. Era stanco e stufo. Due giorni prima di andarsene poi, nella sua villa di Logan Place a Londra, aveva voluto rilasciare una dichiarazione pubblica nella quale ammetteva di avere l'Aids, e spiegava di aver taciuto per proteggere la privacy di coloro che lo circondavano. «Da quel momento - raccontò il suo assistente Peter Freestone - Freddie è cambiato, non era più teso, si è rilassato.

 

freddie mercury

Non c'erano più segreti, non doveva nascondersi. Se non avesse parlato, si sarebbe potuto pensare che lui ritenesse l'Aids una cosa sporca, da nascondere». Brian May, il chitarrista dei Queen, nei numerosi sentieri mediatici che ha percorso alla vigilia dell'anniversario, ha parlato di Mercury come di un guerriero davanti al pubblico, che nascondeva un'anima fragile: «Era timidissimo e aveva enormi insicurezze».

 

Vai a credergli, quando ti capitano davanti i filmati dei concerti e ascolti il divino in canottiera che sembra trastullarsi mentre affronta il bislacco repertorio dei Queen, e che classe, che divertimento dentro quella Bohemian Rapsody che con quarant' anni di anticipo racchiude dentro di sé tutte le derive che ha poi preso la musica, dal rock al glam alla lirica, facendosene gioco.

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Gli artisti possono anticipare la storia, Freddie lo ha fatto: è stato anche il primo a cimentarsi in una canzone fusion con il belcanto, Barcellona, insieme con il soprano Montserrat Caballé ai Giochi del 1988. Era un assoluto uomo di spettacolo dal quale hanno attinto centinaia di discendenti (non ce lo vedete Freddie, dentro tante mattane anche dei Maneskin?). Brian May nei suoi giri doverosi per il tempo dell'anniversario, ha anche raccontato di quando registrarono il brano, nel 1975: «Negli anni ha lavorato molto al suo stile e all'autocontrollo, è diventato un metronomo, lavorava sul raggiungimento della perfezione. Se fosse vivo, suonerebbe ancora con la band.

 

freddie mercury

Quando sono sul palco, sento la sua presenza». Intanto la BBC, in occasione del trentennale, manda in onda Freddie Mercury: The Final Act, il documentario che racconta gli ultimi giorni della star, che non smise mai di creare e di scrivere brani. «Non voglio fare altro che continuare così - aveva dichiarato ai suoi compagni di band - Voglio continuare a fare musica il più a lungo possibile. Non soffermiamoci su questo e andiamo avanti». E il Greatest Hits, l'album più venduto nella storia inglese, ristampato per festeggiare i 40 anni della pubblicazione, è tornato ai primi posti nella hit inglese.

freddie mercury

 

2 - ERA UN PROVOCATORE

Morgan per "la Stampa"

 

Ho fatto due sabati fa a Ballando con le stelle una esegesi di Bohemian Rapsody, spiegando quali sono le ragioni perché questa canzone e i Queen sono molto amati. Questa mia performance di coreografia e ballo è stata unita da tutto un lavoro musicale fatto dalla Rai. Freddie Mercury, con una tragica esistenza, stroncato giovanissimo da un morbo che sembrava punire i peccatori, è stato trattato male.

 

MORGAN FREDDIE MERCURY 2

Troppo facile essere adesso allineati dietro questo stravagante provocatore fuori dagli schemi, che ha subito un sacco di pregiudizi, ostacoli e ingiurie, anzitutto dal gruppo stesso che a un certo punto, come spesso accade, si è quasi coalizzato contro la sua presunta follia: cosa che è successa ai Pink Floyd, agli Stones con Brian Jones, agli stessi Bluvertigo.

MORGAN FREDDIE MERCURY 2

 

Molto facile poi essere tutti d'accordo che l'artista creativo e bizzarro è un grande, ma in realtà si pretende che schiacci «off» nel momento in cui vive ed esprime un'opinione, e diventi una persona conformista, dentro le regole. L'artista è stravagante e creativo originale e diverso dagli altri: ma la condanna che la società spietata riserva agli artisti quando sono in vita, una sorta di quotidiani stillicidi fatti di diffamazione e calunnia, quando poi muore tragicamente, tutti dicono «è il mio idolo».

 

Questa cosa è assolutamente deprecabile. Bohemian Rapsody si apre con la domanda: è vera vita, o è solo fantasia? La domanda è legittima in ogni contesto dove c'è la rappresentazione della vita, come in un palcoscenico televisivo dove sia lo spettatore che l'attore si chiedono se quello che stanno vivendo sia realtà o illusione, se sia vero o finto, se esista davvero o sia evanescenza, se sia materia solida o un riflesso di luce su vapore.

 

MORGAN FREDDIE MERCURY

Il «poor boy» è il personaggio protagonista, il ruolo in cui ci si identifica, sarebbe un povero ma forse più un ragazzo semplicemente sfortunato nel senso di normale, comune, non un figlio d'arte o un aristocratico, uno come tutti. Anche in We Will Rock You c'è il tema del riscatto dalla disgrazia, da una vita di fatiche e dolori offerto dalla prospettiva narrativa di chi subisce.

 

freddie mercury

È la stessa poetica che si trova in De André, è l'attenzione agli uomini che soffrono e restano vittime della società: quasi tutti i personaggi delle canzoni di De André sono perdenti o uomini e donne ingiustamente sfavoriti e puniti dal destino, ma in tutte le canzoni c'è anche il loro riscatto. Ecco perché si origina l'identificazione del pubblico, e anche la mia.

 

freddie mercury sanremo queen

Questo è il vero motivo della grandezza che porta i Queen ad essere il più grande gruppo rock di tutti i tempi, e questa canzone ad essere la musica più ascoltata del ventesimo secolo. È questa la risposta alla domanda del perché hanno cosi tanto successo, e vale anche per De André: l'identificazione morale degli esseri umani semplici, che sono i più numerosi. Nelle canzoni dei Queen c'è una chance per tutti, una speranza per i disperati. Questo dovrebbe essere il compito di tutte le canzoni, e a volte riesce ad esserlo veramente: rappresentare la libertà, non dell'uomo, ma per l'uomo.

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