massimo boldi

“INVECCHIANDO SONO DIVENTATO UN CLASSICO” - MASSIMO BOLDI, A QUASI 80 ANNI, RIPERCORRE LA SUA LUNGA CARRIERA: “LA CARRÀ MI ODIAVA. CON TEOCOLI CI MENAVAMO SPESSO. UN RIMPIANTO? NON AVER SUONATO COI BEATLES” - GLI ESORDI AL DERBY DI MILANO E I CINEPANETTONI, POI IL LITIGIO CON DE SICA E LA CANDIDATURA ALLA CAMERA COL PSI: “MEGLIO SE MI HANNO TROMBATO, ERA GIÀ SCATTATA MANI PULITE” – LA PRECISAZIONE DI “STRISCIA LA NOTIZIA”: “L’AFFERMAZIONE DI BOLDI DI AVERE ‘ANTICIPATO DI ANNI ‘STRISCIA’ È UNA FAKE NEWS ...”

 

Precisazione dall’ufficio stampa di “Striscia la Notizia”

 

Caro Dago,

l’affermazione di Massimo Boldi di aver “anticipato di anni Striscia la notizia” è una fake news. Innanzitutto, fin dalle origini della televisione, nella parodia del telegiornale si sono esercitati molti comici: da Walter Chiari a Gino Bramieri, da Alighiero Noschese a Raimondo Vianello, ad Antonio Amurri e Dino Verde, fino a Rocco Tanica, Massimo Boldi, etc. etc.

 

Quello di Striscia la notizia però è un format italiano unico al mondo e molto diverso dalla parodia del tg: come tutti sanno, la nostra peculiarità è quella di realizzare autentici servizi giornalistici, anticipando spesso i media ufficiali. Infatti veniamo contattati quotidianamente da centinaia di cittadini che ci chiedono di intervenire per denunciare truffe o illeciti. Se vi servisse anche la prova provata, guardate una puntata (si trova online, qui il link) del telegiornale di Cipollino. E poi una di Striscia. Potrete constatare che si tratta di due prodotti televisivi completamente differenti.

 Grazie, un cordiale saluto.

 

MASSIMO BOLDI: “LA CARRÀ MI ODIAVA, NON CAPIVA LA MIA COMICITÀ

Luigi Bolognini per repubblica.it - Estratti

 

massimo boldi alena seredova

“Invecchiando sono diventato un classico”. Sembrerebbe una battuta, ma Massimo Boldi ha ragione, perché chi riesce a invecchiare spesso lo diventa. E lui sta per toccare gli 80 anni, ma non ci pensa: “Penso a una vita dove ho avuto successo in qualunque cosa che ho fatto, ma anche involontariamente. Il merito che mi dò è che quando mi è capitata un’occasione l’ho presa al volo”. Ed è pieno di aneddoti e ricordi, che ha sfoderato al Matera Fiction.

 

In che cosa si sente diventato un classico?

“Ad esempio proprio nel fatto di essere invitato a rassegne ed eventi. Tempo fa non sarebbe accaduto: ho sempre avuto successo col pubblico, ma alla critica e al mondo della cultura non piacevo. Adesso sto vivendo una seconda giovinezza. E dopo il Covid tornerò anche al cinema: verso fine anno uscirà una mia nuova commedia, scritta e diretta da Tony Fornari e Andrea Maia”.

 

massimo boldi raffaella carrà

 

(...)

“Anche quello televisivo non fu male: nel 1974 Pozzetto mi portò a Canzonissima. Con la stessa comicità stralunata di Cochi e Renato, e d’altronde la scuola era la stessa, il Derby. Mi pagavano 50mila lire a puntata. Anche se rischiai di farne poche: la Carrà mi odiava perché non capiva questo modo di far ridere”.

 

Non è stata l’unica.

massimo boldi fratelli d'italia

“Ah certo, i critici di cinema e tv mi hanno sempre impallinato. Ma io me ne sono fregato e ho sempre pensato al pubblico, che mi ha sempre contraccambiato. Faccio una comicità istintiva, di pancia. Non vedo il problema”.

 

Quindi non ha rimpianti.

“Quelli certo che li ho, come tutti. Ma molti sono personali. Quello artistico è non aver potuto conoscere i Beatles suonando sul palco prima di loro. E ci è mancato poco”.

 

 

Scusi, ma questa ce la deve raccontare: Massimo Boldi e i Beatles sono un’accoppiata lisergica anche solo da pensare.

teo teocoli massimo boldi

“Eppure è vero. Ma se non è successo è stato per un motivo terribile, la morte di mio padre Marco, nel 1964. Dovetti mollare la band dove facevo il batterista, i Gentleman. Al mio posto arrivò Pupo Longo. E il gruppo cambiò nome e diventò i New Dada. Che nel 1965 furono tra i musicisti che aprirono il concerto dei Beatles al Vigorelli di Milano. Ogni tanto ci ripenso. Ma non recrimino nulla: dovevo pensare alla famiglia”.

 

 

Negli anni dopo si rifece entrando al mitologico Derby, tempio del cabaret milanese. È tutto vero quel che si racconta intorno al posto?

“Tutto verissimo. Una gabbia di matti fantastica. Ci entrai come musicista, quando mi dissero che si faceva cabaret io manco sapevo cosa fosse, pensai al cabaret delle paste, anche perché il mio lavoro era vendere brioche. Ma fui subito rapito dalla magia di gente come Paolo Villaggio, i Gufi, Cochi e Renato, Jannacci. Prendevo 5 mila lire al giorno, anzi, a notte: lavoravo dalle 21 alle 4.

 

cecchetto boldi artom burioni

Il gestore si chiamava Gianni Bongiovanni, e io ne facevo l’imitazione, tutta borbottii e frasi sconnesse. Finché mi beccò e mi gettò sul palco ordinandomi di ripeterla. E lì incominciò tutto. Il vero problema con quel periodo è che gira una famosa foto di molti di noi, ci eravamo soprannominati Gruppo Motore. Ogni tanto la riguardo e vedo che la lista dei morti si allunga”.

 

 

Tra i vivi c’è ancora Teo Teocoli, con cui ha fatto coppia per anni, litigando sul palco in modo straordinario.

“Ma litigavamo anche dietro le quinte, e lì c’era poco da ridere. Ci menavamo spesso: Teo è un prepotente. Ma siamo sempre amicissimi”.

 

Con Teocoli arriviamo alla tv. Tra i suoi personaggi c’era il conduttore di tg Max Cipollino, quello che esordiva con “Cari Grant, Cari Cooper, cari Baldini” e poi dava notizie surreali”.

“L’ispirazione me la diede una tv locale che nel tg dava noiosissime notizie di quartiere a Milano. Però in fondo ho anticipato di anni Striscia la notizia”.

 

derby club Ernst Thole Diego Abatantuono Enzo Jannacci Mauro Di Francesco Giorgio Porcaro Massimo Boldi e Giorgio Faletti

 

Quanto al cinema, inevitabile pronunciare il cognome De Sica.

“Non c’è nessun problema, siamo sempre stati amici. E per sempre intendo dal 1972, quando conobbi Christian che era ancora solo il figlio di Vittorio De Sica. Era un ragazzotto decisamente sovrappeso, ma elegante e bravissimo a fare il crooner alla Sinatra. Poi ci perdemmo di vista finché non iniziammo a fare panettoni filmici. E il resto si sa”.

 

Nel suo curriculum ha anche una candidatura alla Camera col Psi nel 1992. Programma elettorale: portare il mare a Sondrio.

“Vero, ma non mi elessero, e Sondrio è ancora in montagna. Mi ero candidato solo per fare piacere a un grandissimo amico, Bettino Craxi. Ma meglio se mi hanno trombato: era già scattata Mani Pulite”.

massimo boldi luke perry

 

 

E la politica adesso la segue?

“Sì e dico che l’Italia di adesso mi piace: forse le cose stanno iniziando ad andare nel verso giusto”.

 

È vero che ha conosciuto anche Papa Francesco?

“Una mattina sono andato in Vaticano alle 6 di mattina, celebrava davanti a nemmeno venti persone. Tutti avevano un regalo per lui, tranne io. Mi scusai: “Santo Padre, non le ho portato nulla. Solo il mio cuore”. E lui: “Questo è il più bel regalo che potevi farmi”. Poi mi ha benedetto”

 

Cosa resta da dire? Forse solo del Milan.

massimo boldi

“Per come è andata questa stagione non ho nulla da dire. Ma resto tifosissimo: mio nonno Mario nel 1899 è stato tra i fondatori del club”.

E allora chiudiamo passando da un avo agli eredi. Ne esiste uno suo, artisticamente parlando?

“No. L’unico mio erede sono io”.

massimo boldi e daniela santanche al twiga - ferragosto 2023massimo boldi - Daniela Santanche - Dimitri Kunz al twiga - ferragosto 2023BOLDI BERLUSCONIanna falchi boldi spqrmassimo boldi christian de sica de sica in a spasso nel tempo 1boldi de sicaboldi de sica

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….