katia ricciarelli

“MI DITE IL NOME DI UN GIOVANE CANTANTE LIRICO FAMOSO CHE FA MELODRAMMI? KATIA RICCIARELLI TORNA A FIANCO DI DIACO (A IO E TE SU RAI1) E ATTACCA: “LA LIRICA? IL GOVERNO HA ALTRE PRIORITÀ. È UN PECCATO PERCHÉ IL MELODRAMMA È UN PRODOTTO MADE IN ITALY, CHE CI INVIDIANO IN TUTTO IL MONDO. ANDREBBE TUTELATO AL PARI DELLA MODA O DEI PRODOTTI GASTRONOMICI. ALL' ESTERO C' È PIÙ ATTENZIONE: IN GERMANIA, PER ESEMPIO, HANNO CAPITO CHE…” – LA STAFFILATA NEI CONFRONTI DEI TENORI "CHE FANNO CANZONETTE”

Francesca D' Angelo per “Libero quotidiano”

 

KATIA RICCIARELLI

La posta del cuore è un appuntamento notoriamente stucchevole. Ma non se c' è lei. Katia Ricciarelli è infatti una donna che va dritta al punto: agli aspiranti tenori, che non hanno talento, dice chiaramente di lasciar perdere («inutile buttare soldi per niente, visto che chi è bravo inizia a guadagnare non prima dei 25 anni») e a noi, quando incominciamo a parlare di terza età, avvisa: «State attenti a dare della vecchia a chi ha più di 70 anni...». La Regina della lirica promette insomma di portare un' iniezione di vitalità nella nuova stagione di Io e te, al via oggi su Rai Uno alle ore 14.

 

katia ricciarelli pippo baudo 2

Quale sarà il suo ruolo?

«Lo capirò bene quando andremo in onda (ride, ndr). So solo che affiancherò Pierluigi Diaco all' inizio e nella rubrica dedicata gli animali, per poi rispondere alla posta dei lettori: non ci sarà un copione vero e proprio e la cosa mi piace molto perché non amo essere telecomandata...».

 

Perché aggiungere una rubrica sugli animali in uno show dedicato all' amore?

«Beh, direi che se lo meritano eccome! Io per esempio non sarei riuscita a superare facilmente i due mesi di isolamento senza la mia cagnolina Ciuffi».

 

katia ricciarelli pippo baudo 1

Nel programma si parlerà anche di nonni che, oggi più che mai, sono "genitori di ritorno": questo nuovo ruolo sociale è una conquista o un preoccupante segno dei tempi?

katia ricciarelli

«Per le persone anziane è fondamentale sapere che qualcuno, come i propri figli o i nipoti, ha ancora bisogno di loro. Molte persone si spengono quando vanno in pensione, quindi ben venga avere delle responsabilità. A patto però di non approfittarsene: non va bene chiedere troppo ai nonni».

 

katia ricciarelli jose carreras

In questi mesi molti genitori si sono accorti che è impegnativo avere figli: Possibile che questa consapevolezza arrivi solo ora?

«Eh, il Covid-19 sarà una cartina tornasole per molte famiglie. Probabilmente in molti divorzieranno... Il fatto è che prima del lockdown i genitori lavoravano tutto il giorno e di fatto a seguire i figli erano i nonni o la tata. È in queste situazioni che i bambini si sentono trascurati e crescono come non dovrebbero».

 

Il virus ha messo in crisi anche il mondo della lirica. Come si rialzerà il settore?

«Siamo davanti a una tragedia perché i cantanti lirici sono morti senza il pubblico. La prima cosa infatti che ci chiediamo quando siamo sul palcoscenico è: "Piacerò? Arriverò al pubblico? Darò qualcosa?". Gli spettatori sono il nostro motore, altrimenti è come avere una Ferrari e guidare in uno spiazzo di 100 metri. Si soffre e lo streaming non è certo una alternativa reale: dopo due/tre mesi ci stuferà».

 

Il settore rischia lo stallo?

katia ricciarelli e jose carreras

«I più penalizzati saranno sicuramente i giovani che non hanno le spalle larghe come noi. Faranno letteralmente la fame perché non avranno di cosa campare. Per il settore il rischio è un buco generazionale: non dimentichiamo che i giovani tenori sono i divi del domani...».

 

Crede che il governo stia facendo troppo poco?

«Pare che al momento il governo abbia altre priorità. È un peccato perché il melodramma è un prodotto made in Italy, che ci invidiano in tutto il mondo. Andrebbe quindi tutelato al pari della moda o dei prodotti gastronomici. All' estero c' è più attenzione verso la musica: in Germania, per esempio, hanno capito che la lirica è una forma di cultura».

 

katia ricciarelli

Grazie ai talent molti giovani stanno scoprendo la lirica: quanto la tv sta giovando al suo rilancio e al ricambio generazionale?

«Riesce a fare il nome di un giovane cantante lirico famoso che fa melodrammi? Ecco, ho detto tutto».

 

C' è dunque tenore e tenore?

«Diciamo che il tenore che fa le canzonette è un' altra cosa. Per carità, anch' io le canto ma adesso, non a inizio carriera. Non è un particolare da poco: sono cresciuta come lirica, a 13 anni volevo fare il melodramma e nient' altro. Il processo opposto è invece rischioso perché la voce è uno strumento che va sviluppato e allenato. Se puoi fare i 2mila metri ma decidi di correrne sempre 50, c' è poi il rischio di non poter fare di più: le corde vocali si atrofizzano».

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