“LA MIA PRIMA CANZONE ROMANTICA? BUCCHINHU RIGATU. ISPIRATO A UNA NOSTRA AMICA DAI DENTI SPORGENTI” – CHECCO ZALONE SI RACCONTA IN UNA BOMBASTICA INTERVISTA A CAZZULLO (“VISTO IL COGNOME, CAPISCO IL SUO DRAMMA”) – "HO CUCINATO PER LA MELONI E LE HO CHIESTO: ‘HAI INTOLLERANZE, OLTRE A QUELLE CHE GIÀ CONOSCIAMO?’ - IL VIDEO DEL KARAOKE? STRUMENTALIZZATO. PARAFRASAI ‘LA CANZONE DI MARINELLA’ AI TEMPI DELLE OLGETTINE: ‘QUESTA È DELLA D’ADDARIO LA STORIA VERA...’. A MEDIASET SCOPPIÒ IL DIBATTITO: TRASMETTERLA O NO? BERLUSCONI ERA PREMIER. IO DISSI…” – E POI L’ANSIA DI DELUDERE CHE NON LO FA DORMIRE E LA CENERENTOLA TRANS (“FIORENZA 'A FATA DE COSENZA...”) – VIDEO

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CHOPIN PIPPAROLO, VASCO ROSSI CON LA PASSIFLORA, PUTIN CON LA SINDROME DEL MICROPENE – LO SHOW DI CHECCO ZALONE AL TEATRO BRANCACCIO DI ROMA - VIDEO

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Estratto dell'articolo di Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

Luca Medici, anzi Checco Zalone, la vedo in forma.

«Esco ora dalla palestra. Mi alleno tutti i giorni».

 

Pesi? Bilancieri?

«Fa tutto il personal trainer; io non faccio un cazzo».

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Non si può dire questa parola sul Corriere.

«Capisco. E, conoscendo il suo cognome, capisco il suo dramma. Scriva: io non faccio nulla».

 

Fa teatro: 55 spettacoli in giro per l’Italia, tutti esauriti. Che Italia ha visto?

«Un Paese senza pazienza. Non vuole più racconti ma sintesi. I ragazzi non guardano più la partita; preferiscono gli highlights».

 

Nella sua ultima intervista, tre anni e mezzo fa al Corriere, lei si ribellò al politicamente corretto: «Qui non si può dire più nulla...».

muti zalone muti zalone

«Oggi il problema è quello opposto: qui si può dire tutto; anche troppo. Si dà voce a chi non lo merita. Ognuno è libero di sparare le sue nullate, di ferire, di offendere, senza conseguenze. Il male del secolo è il narcisismo. E il nostro specchio di Narciso è il telefonino. Sto cominciando a pensare a un film, e il tema sarà questo: il narcisismo di massa».

 

Lei però continua a essere considerato politicamente scorrettissimo.

«Le polemiche social sono costruite ad arte dai media, in particolare da certi narcisi che conosco, alla ricerca di click. Alla gente non importa nulla; e io non rispondo mai, per non alimentarle. Mi hanno crocefisso per la storia della Cenerentola transessuale, e sa qual è lo sketch dello spettacolo che fa più ridere il pubblico?».

 

La Cenerentola transessuale. Com’è?

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«Lei vorrebbe essere invitata al ballo del principe, nonostante di scarpe porti il 48. Così arriva Fiorenza, ‘a fata de Cosenza — quando dico Fiorenza ‘a fata de Cosenza con l’accento calabrese è il momento in cui ridono di più —, che viene dai cieli, porta carrozze e toglie peli. La trans può così partecipare al ballo e ovviamente il principe si innamora proprio di lei... è una storia che trovo dolcissima, quasi delicata. Dov’è l’offesa? Le ultime file in particolare muoiono dalle risate. Avessi tanti soldi, cambierei le prime file con le ultime: venite qui davanti...».

 

Chi c’è in prima fila?

«La borghesia impellicciata. In fondo c’è il popolo. A Roma poi ho lo stress pazzesco dei biglietti omaggio. Li chiedono un po’ tutti, e devi capire a chi non puoi dire di no».

checco zalone spettacolo amore + iva checco zalone spettacolo amore + iva

 

(...)

 

Come ha trovato il video del karaoke Meloni-Salvini?

«È stato strumentalizzato».

 

(..)

 

CHECCO ZALONE AL TEATRO BRANCACCIO CHECCO ZALONE AL TEATRO BRANCACCIO

Lei di chi è?

«Dei perdenti. Sono del 1977, votai per la prima volta nel 1996: Berlusconi secco. Perse.

Poi non mi ricordo: ho rimosso. Di sicuro ho votato Renzi, e ha perso pure lui. L’ultima volta ho votato Pd, e ha straperso».

 

Checco Zalone sincero democratico è scoop. E la Meloni?

checco zalone a grottaferrata checco zalone a grottaferrata

«Un’estate ero in vacanza in Puglia con gli amici delle mie figlie, tutti fascistoni, quindi fan di Giorgia. Pure lei era in vacanza lì vicino. E mi mandò un WhatsApp chiedendo di incontrarmi».

 

E lei, Checco?

«Io non incontro mai politici, però non volevo deludere i miei amici. Pensai a un caffè in gran segreto, ma loro si ribellarono: “La devi invitare a pranzo a Giorgia!”. Così le ho mandato questo WhatsApp, legga: “Abbiamo affittato un villino anni 80 (condonato). Ci sono panzerotti, riso patate e cozze, parmigiana, latticini... Hai allergie e intolleranze, oltre a quelle che già conosciamo?”».

 

La Meloni risponde seria che è allergica alle nocciole. Poi però la chat continua...

«Qui comincia la parte erotica, ma non posso fargliela leggere».

 

Anche una storia tra Giorgia Meloni e Checco Zalone è scoop.

CHECCO ZALONE SANGIORGI CHECCO ZALONE SANGIORGI

«Scherzo, dai. Non ci siamo più visti né sentiti. Mi ha mandato un messaggino per chiedermi come andava lo spettacolo, e io le ho risposto. Tutto qui. Dalla politica mi tengo lontano».

 

Elly Schlein come la trova?

«Stupenda! Bellissima!».

 

 

(...)

CHECCO ZALONE NEI PANNI DI RICCARDO MUTI AL TEATRO BRANCACCIO DI ROMA CHECCO ZALONE NEI PANNI DI RICCARDO MUTI AL TEATRO BRANCACCIO DI ROMA

Quest’anno lei a Sanremo non è andato. Perché?

«Perché non mi hanno invitato. Aspettavo con ansia l’invito per dire di no. Amadeus mi ha negato la soddisfazione».

 

Che effetto le ha fatto il bacio tra Fedez e Rosa Chemical?

«Nessuno. Sono cose già viste, e poi non hanno neanche messo la lingua... Fedez è una vittima del sistema dei social. Lo comprendo e gli voglio bene».

 

Il patron del festival è Lucio Presta, che è pure produttore del suo spettacolo. Potente e temuto.

«Ho visto come si muoveva a Sanremo, anche alzando la voce se necessario, e mi sono detto: è il mio uomo. Ha una fisicità che intimorisce, averlo nemico non è gradevolissimo.Su 55 serate non ne ha mancata una, senza mai mettere becco sui contenuti, tranne una volta».

 

 

Quale?

«Raccontavo la gita a Eurodisney con le mie figlie in parallelo con il viaggio dei bambini ebrei ad Auschwitz. A me pareva una cosa bella, ma Presta mi ha detto: questa cosa dei bambini ebrei è meglio se la lasci perdere. Ho capito che aveva ragione lui».

 

(…)

 

JOVANOTTI CHECCO ZALONE JOVANOTTI CHECCO ZALONE

Quando ha cominciato con lo spettacolo?

«A dodici anni. Suonavo le tastiere ai veglioni di San Silvestro con mio padre, in un gruppo chiamato Gli Amici del Sud. Sono sempre stato convinto di essere più bravo come musicista che come attore. Il massimo fu quando Pippo Baudo a Domenica In, anziché le solite nullate, mi fece suonare il jazz: Spain, di Chick Corea».

 

Cosa suonavano Gli Amici del Sud?

CHECCO ZALONE NEI PANNI DI VASCO AL TEATRO BRANCACCIO CHECCO ZALONE NEI PANNI DI VASCO AL TEATRO BRANCACCIO

«Ci siamo evitati tutto il pop degli Anni 80, dai Duran Duran agli Europe. Noi facevamo i Dik Dik: “L’ora dell’amore”, “Ho in mente te”. E i Beatles. Poi ho scritto la mia prima canzone romantica».

 

Quale?

«Bucchinhu Rigatu. Ispirato a una nostra amica dai denti sporgenti: “Ahiii, che dolore...”. Per fortuna all’epoca il body-shaming nessuno sapeva cosa fosse. La suonai in un locale che si chiamava Ipanema. Lei, la mia musa, non capì e la trovò molto spiritosa: “Ma come ti è venuta in mente?”. Non ebbi il coraggio di rivelarle la verità».

 

(…)

 

A Sanremo l’anno scorso lei prese in giro Al Bano. Si è offeso?

«Ma no, era contento. Sono stato a casa sua, a Cellino San Marco: la villa delle meraviglie. È più grande dell’intero paese. Qui un capitello corinzio, là un’insegna western... È venuto a sentirmi a Roma, insieme con De Gregori».

ivano marescotti checco zalone ivano marescotti checco zalone

 

De Gregori?

«Francesco è l’unico amico vero che ho nel mondo dello spettacolo. Mi ha adottato».

Eppure dicono sia distanziante. Lo chiamano il Principe.

«Proprio per questo mi piace. Vado a mangiare a casa del Principe quando voglio, e questa è una delle più belle soddisfazioni della mia vita. L’altra sera io ho cantato Viva l’Italia, e lui La Prima Repubblica, tra il tripudio del pubblico. Poi però è salito sul palco Al Bano. E ha rovinato tutto».

Cioè?

«Al Bano ha una voce pazzesca. Ha cantato Nel sole, e ha preso un dooooo di petto che ha cancellato il resto. Ci ha massacrati».

 

 

(...)

 

CHECCO ZALONE NEI PANNI DI PUTIN CHECCO ZALONE NEI PANNI DI PUTIN

 

Chi sono i suoi modelli?

«Sordi. Non solo ha recitato la parte della canaglia; ha fatto grandi film, come Una vita difficile e Il vedovo. E io quelli non li ho ancora fatti. Paolo Villaggio è stato grandissimo. Tra gli attori, Marcello Mastroianni. Ho visto su RaiTre una sua intervista...».

 

(...)

Checco Zalone legge?

«Di notte, perché non riesco a dormire. Oppure ascolto gli audiolibri».

 

Perché non riesce a dormire?

«Per l’ansia. Di deludere, di fallire. Così mi aiuto con le pillole. Ansioso come me c’è solo Fiorello, Amadeus invece è così calmo... Durante la lavorazione di “Tolo Tolo” ho provato pure lo Xanax. Una volta all’Arena di Verona, mentre aspettavo di salire in scena per promuovere “Sole a catinelle”, stavo piangendo per la tensione. Arriva Gianni Morandi, che conduceva la serata, mi accarezza, mi tranquillizza: “Che vuoi che sia?”. Un grandissimo. Del resto se arrivi a 75 anni, dopo 70 anni di carriera, vuol dire che hai qualcosa dentro. E la gente lo sente».

ZALONE ZALONE

 

 

 

 

(...)

 

Ma i veri grandi non si offendono mai. Nello spettacolo prendo in giro Riccardo Muti: è venuto a trovarmi in camerino, rideva felice».

 

Prende in giro anche Vasco, che sul deep web trova le analisi del sangue di Ligabue e le confronta con le sue: trigliceridi, transaminasi...

«Conoscere Vasco è il mio sogno. Sono andato a un suo concerto, e quella volta il biglietto omaggio l’ho chiesto io. Siccome sono un Vip, mi hanno messo proprio sotto il palco, lui mi ha visto, mi ha fatto “eeehhh”, e mi ha chiamato su. Però questo non vuol dire conoscersi. Vasco è il mio idolo».

 

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Prima che la storpiassero Salvini e Meloni, lei aveva già parafrasato la Canzone di Marinella di De André ai tempi delle olgettine: «Questa è della D’Addario la storia vera...».

«A Mediaset scoppiò il dibattito: trasmetterla o no? Berlusconi era presidente del Consiglio. Io dissi: metà del pubblico di Zelig l’avrà filmata col telefonino; se non la mandate in onda, uscirà lo stesso, e voi farete una figura del nulla. La mandarono in onda».

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