papa francesco fabio fazio

“IN NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO FAZIO” – MARIO GIORDANO SCATENATO SUL PAPA: “BERGOGLIO SI FA INTERVISTARE DA 'REPUBBLICA' SULL'EPIDEMIA, COME UN OPINIONISTA QUALUNQUE. MA INVECE DI RAGIONARE SULL'APOCALISSE IN ATTO CITANDO I PADRI DELLA CHIESA, S’AGGRAPPA AL DECALOGO ANTI CRISI DI FABIOLO. E POI RICORDATEVI DI RISPETTARE I PRECETTI. DELLA FEDE? NO DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE…”

Mario Giordano per “la Verità”

 

In nome del Padre, del Figlio e dello spirito Fazio. Dopo l' Angelus in streaming, il Papa sperimenta una nuova frontiera della fede: la preghiera al profeta Fabio, Santo Conduttore di Rai 2 e Patrono della Beata Melassa.

FABIO FAZIO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

 

Nel pieno dell' apocalisse coronavirus, con il mondo atterrito dall' epidemia, il popolo disorientato e angosciato, con la maggior parte delle persone che si pongono di fronte alle domande essenziali dell' esistenza, Francesco decide di scendere in campo con tutta la forza millenaria della Chiesa. E di lanciare finalmente un messaggio profondo: convertitevi e seguite il Vangelo. Di Dio?

 

No, di Fabio Fazio. E poi ricordatevi di rispettare i precetti. Della fede? No dell' Agenzia delle entrate. Dai profeti ai televip, dai Martiri della Chiesa al martire della Littizzetto, dalla speranza di vita eterna alla speranza di gettito tributario: il nuovo credo di Francesco è tutto qui.

 

Nemmeno l' ombra del paradiso, a parte quello fiscale. Nemmeno una citazione per Gesù Cristo. Il quale, evidentemente, in questi momenti bui conta meno dell' ex conduttore del Rischiatutto.

 

L' intervista è comparsa ovviamente su Repubblica, che ormai è l' organo ufficiale del Vaticano bergoglizzato. A firmarla non è nemmeno il fondatore, Eugenio Scalfari, cui Francesco si era già concesso con una certa generosità, in colloqui alla pari, da Papa a Papa. E nemmeno il direttore, Carlo Verdelli.

 

FABIO FAZIO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

E nemmeno uno dei vicedirettori. Macché: l' intervista è realizzata dal vaticanista ordinario, Paolo Rodari, come fosse una questione di routine. Immagino le riunioni di redazioni: tu chi intervisti? Un virologo. Tu? Il capogruppo del Pd. E tu? Io il Papa. A va beh, attento però che non sbrodoli troppo. Infatti ne viene fuori un papellino smoscio, allungato su due pagine per dovere, con più sommari che testo. Il cui senso è tutto nell' occhiello che giganteggia in testa pagina: «Quanto ha scritto Fabio Fazio su Repubblica è vero. I nostri comportamenti influiscono sempre sulla vita degli altri». Parola del signore (di Rai 2).

 

Ora: a parte il fatto che non siamo proprio sicuri che il concetto «i nostri comportamenti influiscono sempre sulla vita degli altri» sia proprio un' esclusiva del santo Fazio da Savona (può essere anche, non vorremmo sbagliarci, che una frase simile l' abbia già detta qualcun altro); e a parte il fatto che, in ogni caso, anche fosse autenticamente sua e solo sua, come rivelazione non ci sembra un granché (il Santo Padre dovrebbe essere a conoscenza di qualcosa di meglio, in materia di rivelazioni); a parte tutto questo, io dico: ma come? Sei il Papa. No, dico: il Papa.

FABIO FAZIO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

 

Già il fatto che parli con un' intervista a un quotidiano e non con un messaggio apostolico, in un momento così, ci suona un po' strano; già il fatto che quest' intervista sia sempre a Repubblica che da sempre sostiene i valori più contrari alla cristianità (dall' aborto all' eutanasia) è ancora più strano; ma poi, se tutto questo deve proprio accadere, volete per lo meno fare un' intervista vera? Con domande e risposte profonde? Meditate?

 

Ragionate? Citando, che ne so?, Sant' Agostino o San Tommaso, oltre che Fabietto Fazio, sempre che i due Padri della Chiesa siano considerati all' altezza di Che Tempo Che Fa? Può il Papa liquidare la più grande tragedia del mondo contemporaneo con un' intervistina volante di poche battute, affogate nel tritacarne mediatico, così come se fosse un Fabrizio Pregliasco o una Maria Rita Gismondo qualunque?

 

PAPA FRANCESCO A SAN MARCELLO AL CORSO

Tutto nasce dall' intervento di Fabio Fazio su Repubblica, due giorni fa. Aveva scritto un articolo in pieno stile fazista sulle «cose che sto imparando dall' isolamento». Roba tipo: «rimettere in ordine la mia scala di valori», «attenersi alla scala di valori», «riconnettersi con l' ecosistema» (e te pareva), «non accettare il cinismo», «il valore della stretta di mano», «la necessità del tenere la mano», «bisogna aprire i porti» (e te pareva) e «siamo tutti sulla stessa barca».

 

Ovviamente siamo tutti sulla stessa barca finché la barca va. Ci mancavano «chi fa da sé fa per tre» e «chi fa la spia non è figlio di Maria» e poi l' elenco fazista avrebbe fatto l' en plein. Roba da risollevare i dubbi sul passaggio del conduttore su Rai 2: che ci fa lui sul secondo? È evidente che lui è da primo banale.

 

A Repubblica, però, il compitino è piaciuto molto e così hanno deciso di dargli un seguito. L' altro giorno, per commentarlo, sono intervenuti Rosario Fiorello e lo scrittore Stefano Massini, noto per le sue apparizioni a Piazza Pulita. Dopo di che in redazione probabilmente si sono chiesti come andare avanti. Chi commenta dopo Fiorello? Carlo Verdone? Fiorella Mannoia?

PAPA FRANCESCO A PIEDI IN VIA DEL CORSO

Michela Murgia? No, il Papa.

Sì, è vero, nelle sue riflessioni è un po' meno filosofico di Fiorello, ma è pur sempre il Papa.

E così l' intervistina è andata in pagina con tutti gli onori. Il contenuto? Semplice. Nel vero significato della parola.

Francesco cita frettolosamente il Signore (ma mai Gesù Cristo), dice in due parole che ha pregato, e poi si dilunga sulla buona novella secondo Fazio: bisogna «ritrovare la concretezza delle piccole cose», come la «carezza ai nonni» (ne siamo sicuri?), il «bacio ai bimbi» (ma non erano sconsigliati baci e abbracci»?), il piatto caldo, la telefonata, e insomma queste cose. «Se viviamo così questi non saranno giorni sprecati», dice il Papa, che più che la svelare la verità cristiana sembra svelare le ricette di frate Indovino.

 

O di Fabio Fazio, che poi tutto sommato non sono così diversi.

 

Anche la descrizione che il Papa fa delle famiglie è piuttosto affrettata. Sono giorni di panico, angoscia, di relazioni che cambiano, che vengono rivoluzionate. Francesco invece descrive l' interno casa come quello di sempre con l' incapacità di ascolto, i «genitori che guardano la tv» (che strano eh) e i figli «sul telefonino» (ma toh). Pensa un po': queste famiglie di oggi. Le rinchiudi in casa e loro si attaccano ai social e guardano la tv, screanzati. «Siamo tanti monaci isolati uno dall' altro», dice il Papa.

I COLPI DI TOSSE DI PAPA BERGOGLIO

 

In realtà non siamo mai stati così vicini. E così angosciati. E così bisognosi di consolazione di fronte a morti assurde, a familiari che non possono nemmeno abbracciare e seppellire i loro cari, ai bagliori dell' apocalisse. Infatti l' intervistatore cita proprio questa parola «consolazione».

 

E allora il Santo Padre che fa? Tira fuori i Padri della Chiesa? I Profeti? Gli Apostoli? Nostro Signore Gesù Cristo? La Pasqua di Resurrezione? L' eucaristia? La Vergine Madre? No: si aggrappa al decalogo di Fabio Fazio. E alla necessità di pagare le tasse, che in effetti è salvifica. Ma solo per l' erario. Così finirà che a messa ci andranno soltanto gli agenti del fisco. Credo nell' Irpef, dio onnipotente, creatore del cielo e della terra.

persone con la mascherina in piazza san pietrofazioFABIO FAZIOpapa francesco alla messa del mercoledi' delle ceneri

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”