oriana fallaci

“IL PORNO? E’ UN SOPRUSO, UNA MACELLERIA” - L’INTERVISTA CHE ORIANA FALLACI RILASCIO’ A “PLAYBOY” NEL 1976 RACCONTATA DA BARBARA COSTA: “DINANZI AL SESSO PROPAGANDATO, PROVO UN DESIDERIO DI CASTITÀ. L’EROTISMO ANZICHÉ ECCITARMI MI SPEGNE. MI SAVONAROLIZZA” - “IL CULTO DEL SESSO È ROBA DA IMPOTENTI. È QUANDO UNO NON "PUÒ" CHE CERCA SOLLECITAZIONI. E CIÒ VALE PER GLI UOMINI COME PER LE DONNE. SECONDO ME LE NINFOMANI SONO IMPOTENTI COME I DONGIOVANNI” - “GLI ITALIANI? HANNO IL CAZZO, IN MANO, VISTO CHE NE PARLANO OSSESSIVAMENTE ANCHE QUANDO NE SONO SPROVVISTI”

Barbara Costa per Dagospia

 

oriana fallaci (2)

“Che io sia una puritana!?” Beh, quasi, cara Oriana Fallaci, e da te, non me l’aspettavo! Ma ti ho scoperto, in questa intervista hard che ti hanno fatto su "Playboy" nel gennaio 1976. E qui tu fai a pezzi il porno, l’erotismo, gli uomini, il femminismo, un certo giornalismo, e pure l’amore. Andiamo con ordine. Allora, Fallaci, che ne pensi del porno? “A film e foto porno reagisco con irritazione. Me ne sento umiliata. È un sopruso, una macelleria. È un insulto”.

 

oriana fallaci foto di ugo mulas (1)

Nientemeno! Eppure tu, Oriana, pochi anni prima stavi a Chicago, a casa di Hugh Hefner, uomo di cui eri pazza. A intervistarlo – ovvio! – ma… come miagolavi innamorata davanti a lui! Lo hai scritto, se non te lo ricordi, te lo rammento: “Hefner è lì: come un faraone, ed è così giovane… e così consumato dalla mancanza di luce e dall’eccesso d’amore, con quegli occhi così luminosi, così intelligenti, così vagamente demoniaci… Lui parla con una voce morbida che ti spezza. E senza mentire”.

oriana fallaci foto gianni minischetti

 

Proseguivi in lodi alla Maison, e alla sua piscina e alla sua cascata, agli incontri erotici e liberi che lì chi voleva poteva avere, e a non dire delle tue fusa per il letto rotondo e girevole di Hef, e di quanto a quel tempo "Playboy" per te, Oriana, fosse “articoli eccellenti, e umorismo, e cultura, e filosofia del sesso quale piacere”. 10 anni dopo, invece, eccoti qui, inacidita, contro la pornografia: “Dinanzi al sesso propagandato, provo un desiderio di castità. L’erotismo anziché eccitarmi mi spegne. Mi savonarolizza”.

 

Suvvia, Fallaci, davvero non c’è nulla che ti ecciti? “Il culto del sesso è roba da impotenti. È quando uno non "può" che cerca sollecitazioni. E ciò vale per gli uomini come per le donne. Secondo me le ninfomani sono impotenti come i dongiovanni”. Quanta severità, Oriana, tu ti scagli contro il corpo nudo pure perché “è brutto, assomiglia a un polipo, gambe e braccia fanno pensare ai tentacoli. Un albero è molto più bello. Io sto per l’albero”.

 

pasolini camilla cederna oriana fallaci

Oriana, tu nel 1976, stavi con Alessandro Panagulis, guerrigliero-poeta alcolizzato cronico e con problemi esistenziali molto seri, e a te, Fallaci, ti riempiva di corna. In questa intervista non lo dici ma lo scrivi in "Un Uomo", che con lui ci sc*pavi niente, di sicuro la prima settimana che stavate insieme e poi amen, e comunque, “lui per me è un fratello”. La vostra è una unione “di idee, di principi”, sesso zero e forse è per questo che arrivi a dire che “il sesso non è una cosa sporca, ma è un argomento noioso e una pratica banale. Una ginnastica faticosissima, e basta”.

 

oriana fallaci penelope alla guerra

Vabbè, ma come sc*pa – se sc*pa – la Fallaci? “Quando si fa l’amore, il sangue si sposta dal cervello al basso ventre. Ma non a me. Io penso sempre, anche quando faccio l’amore. E non lo faccio mai senza sentimento”. Sì, va beh, cara Fallaci, hai la memoria corta: tu nel sesso non ti sei mai fatta problemi. Tu, Oriana, che hai perso la verginità con un gay, o così scrivi in "Penelope alla Guerra", “un romanzo dove è tutto vero”.

 

Tu, Oriana, che hai fatto sesso senza sentimenti da donna libera e emancipata negli anni '50 e quindi un decennio avanti le liberate dei '60. Tu, Oriana che, in una lettera (è in "Oriana" di Cristina De Stefano) di fronte all’ennesimo uomo che hai sedotto e abbandonato, ti sfoghi scocciata: “O che è colpa mia se non m’innamoro?”. Ma, Oriana, che cosa è per te l’amore? “Un lavaggio del cervello che tutti subiamo.

 

oriana fallaci camilla cederna

Ci raccontano che senza amore non possiamo vivere ma non è vero. L’amore è sempre stato il contentino dell’umanità”. Ogni amore è una catena, anche quello verso i genitori, e tu, Oriana provi “rancore verso tali catene”. L’amore “rende schiavi, e io lo rifiuto”. Tu, Oriana, non sei come le femministe che tanto strillano, ma poi “senza un uomo nel letto non sanno stare. Io non sono schiava degli uomini, io non mi ammalo se non ho un uomo nel letto. Ma chi sta con me non dimentichi mai, dico mai, che io sono l’Oriana. Se lo dimentica, lo liquido. E me ne trovo un altro. O nessuno”.

 

oriana fallaci camilla cederna 1958

Tu, Oriana, qui lamenti che ti credano lesbica. A Robert Scheer, di "Playboy USA", hai risposto: “Portami tuo fratello, così te lo dimostro!”, e a analoga domanda di un giornalista di "Life" lo hai mandato al diavolo. D’altronde il tuo rapporto coi colleghi mai è stato idilliaco. Natalia Aspesi è “una poverina. È stata velenosa con me. Dicono abbia il complesso di essere brutta. Mah! Bella non è. La Aspesi odia le donne nella segreta illusione che ciò le serva per essere accettata dagli uomini”. Si salvano in poche, si salva Miriam Mafai, non si salvano Enzo Biagi e Montanelli. Tu lo dici, Oriana, che il giornalismo si regge su “mafiette, cenacoli, per cui io provo disgusto. Piegarsi a far l’amica sorridente di un Biagi o di un Montanelli? Per avere che? Un premio letterario!? I premi non vanno a chi li merita, ma a chi è amico loro”.

 

oriana fallaci foto gianni minischetti 2

In Italia non ti perdonano il successo, specie se meritato. Qui hai ragionissimo, Oriana. Ti lodano solo da morto, se ti va bene. A te non perdonavano la notorietà internazionale, stratosferica, e i mucchi di copie vendute e, peggio, da donna non ti perdonavano l’aver ottenuto successo senza essere figlia di, moglie di, e senza averla data a nessuno. Oggi, Oriana, nulla è cambiato e se hai successo, pur minimo, in qualsiasi campo, e non sei figlia, moglie di, ti attaccano su quello che hai tra le gambe, e su come e con chi – secondo loro – lo usi: “Gli italiani quando non hanno niente per dimostrare che il tuo successo è un furto dicono che sei cornuto. O finocchio. Che sei fr*cio. Se sei donna, che sei una poco di buono. La parola p*ttana andrebbe tolta dal vocabolario”.

hugh hefner chicago maison 1967

 

Già, Oriana, proprio come dici tu. Senti, com’era Enrico Mattei, direttore de "La Nazione"? “Uno che potrebbe essermi bisnonno, casca giù da tutte le parti, dal cervello all’inguine”. E Camilla Cederna? “Ci siamo litigate per Mao Tse-tung. Ma la Cederna ha un merito: non è invidiosa. Perché non è brutta, o forse perché non è italiana: lei è milanese”. Aspetta, Oriana, ma gli italiani, come popolo, come sono? “Ci insegnano a credere che gli italiani son buoni, generosi, che hanno il cuore in mano: ma non è affatto vero. Sono invidiosi, spesso meschini, e non hanno affatto il cuore in mano. Tutt’al più hanno il caz*o, in mano, visto che ne parlano ossessivamente anche quando ne sono sprovvisti”.

oriana fallaci playboy 1976enzo biagi e indro montanellioriana fallaci palyboy 1976 (1)oriana fallaci foto di ugo mulasplayboy intervista oriana fallaci 1976oriana fallaci pasolinioriana fallaci alessandro panagulisoriana fallaci susanna agnelli anni 70camilla cederna oriana fallaci 1958oriana fallaci francois pelouoriana fallaci 1976 processo omicidio pasolinioriana fallaci 1976natalia aspesi oriana fallacioriana fallaci 1976 processo omicidio pasolini 1fallaci cederna pasolinifederico fellini oriana fallacifranco cristaldi oriana fallaci 1975oriana fallaci foto gianni minischetti 1oriana fallaci un uomo

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”