il pap'occhio

“SCHERZAMMO CON I SANTI. E CON IL CATECHISMO, LA NOSTRA GOLIARDIA NON FU CAPITA” - RENZO ARBORE COMMENTA L’ABOLIZIONE DELLA CENSURA AL CINEMA E RICORDA IL PROCESSO SUBITO PER "IL PAP’OCCHIO": "NON OFFENDEMMO LA CHIESA, LO CAPI’ ANCHE IL GIUDICE" – IL FILM TORNERA’ IN VERSIONE INTEGRALE CON UNA DIVERSA CASA DI PRODUZIONE - NESSUNO POTRA' PIU' MANDARE AL ROGO UN FILM COME "ULTIMO TANGO A PARIGI" - LE PAROLE DI FRANCESCHINI – VIDEO

 

Mario Fabbroni per leggo.it

 

 

Renzo Arbore, l’abolizione della censura è una soddisfazione?

«Capita a fagiolo. Proprio in questi giorni stiamo portando a nuova vita il Pap’occhio, scritto da me e Luciano De Crescenzo».

 

IL PAP'OCCHIO

Cosa accadde 40 anni fa?

«Per il Pap’occhio subimmo un processo, fu censurato il copione e ritirato dalle sale. Eppure era stato il primo film prodotto da Rai Cinema. Di certo non offendemmo la Chiesa, lo capì anche il giudice».

 

Era una satira sul Vaticano...

«Forse scherzammo con i santi. E con il catechismo. Ma nessuna ingiuria né simboli religiosi messi indecorosamente alla berlina».

 

 

IL PAP'OCCHIO

Nonostante tutto, fu un successo.

«Biglietto d’oro, risultò tra i primi 5 incassi dell’epoca. Ma il danno fu fatto lo stesso, potevamo essere anche primi al botteghino».

 

Ora rivedremo il film integrale?

«Si, spero di editarlo di nuovo con una diversa casa di produzione. Vorrei fosse un simbolo anti censura. Merita di essere visto da tutti».

 

ADDIO CENSURA AL CINEMA

Fulvia Caprara per "la Stampa"

 

Nessuno potrà più mandare al rogo un film come Ultimo tango a Parigi.

Nessuno potrà più decidere che quella certa opera arrivi in sala solo se tagliata o modificata.

 

IL PAP'OCCHIO

Nessuno potrà più bloccare la distribuzione di una pellicola, giudicata, come accadde a Totò che visse due volte, «degradante per la dignità del popolo siciliano, del mondo italiano e dell' umanità».

 

La lunga storia della censura made in Italy, punteggiata da sviste madornali e picchi grotteschi, è finita ieri, nel momento in cui il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha firmato il decreto che istituisce la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione Generale Cinema con l' obiettivo di cancellare per sempre «quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti».

 

IL PAP'OCCHIO

Capitanata dal Presidente emerito del Consiglio di Stato Alessandro Pajno e composta da 49 persone, la Commissione, in carica per 3 anni, rappresenta l' ultimo passo verso l' abolizione totale della censura: «In pratica - spiega Nicola Borrelli alla guida della Direzione generale Cinema - si mette in atto una sorta di autoregolamentazione, saranno i produttori o i distributori ad autoclassificare l' opera e alla Commissione andrà il compito di validare la congruità delle scelte». L' annuncio riecheggia nel silenzio dei cinema chiusi, quando la necessità di tutelare i minori dalla visione di contenuti non adatti è ormai problema impellente nel campo dei social, mentre per lo streaming vale il metodo del «parental control», con la responsabilità affidata ai genitori.

 

renzo arbore pap'occhio

Nel novembre 2016 la legge 220, promossa dal Ministro Franceschini, stabiliva che il governo mettesse a punto decreti legislativi che riformassero «le procedure attualmente previste dall' ordinamento in materia di tutela dei minori nella visione di opere cinematografiche e audiovisive».

 

All' unico organismo dotato della possibilità di stabilire il destino di un film, si sostituiva la responsabilità dei produttori, chiamati a individuare le porzioni di pubblico destinate alle varie pellicole.

 

L' istituzione di quattro fasce d' età (opere per tutti, non adatte ai minori di anni 6, vietate ai minori di anni 14, salvo la presenza, a 12 anni compiuti, di un genitore, e vietate ai minori di 18, con deroga per i sedicenni accompagnati da un genitore) avrebbe facilitato il compito, ma restava aperta la questione dell' opinabilità dei pareri. Il decreto di ieri, a quattro anni e mezzo dall' avvio della riforma, scioglie questo nodo dando il via al lavoro di persone selezionate in base alle specifiche competenze.

dario franceschini 3

 

 

Si va dai professori di diritto, avvocati o magistrati assegnati ai tribunali dei minori, agli esperti pedagogico-educativi, dai sociologi della comunicazione ai rappresentanti delle associazioni dei genitori, dai professori di psicologia, psichiatria o pedagogia, ai membri di associazioni per la protezione degli animali e, naturalmente, a critici, studiosi, autori. Nell' arco di 20 giorni la Commissione esaminerà il giudizio dei produttori e il film potrà avere il via libera. Per rendere ancora più esplicite le classificazioni, i materiali pubblicitari saranno contrassegnati da icone che indicheranno la presenza di contenuti sensibili per la tutela dei minori, violenza, sesso, uso di armi, turpiloquio.

BERTOLUCCI ULTIMO TANGO

 

Nella mostra virtuale permanente Cinecensura, promossa dal Mibact per i 100 anni di « tagli», il critico e studioso Tatti Sanguineti, massimo esperto del settore, ripercorre i casi eclatanti, individuando i tabù più radicati. Oltre alle vittime illustri della mannaia censoria, come Totò e Carolina di Monicelli, Rocco e i suoi fratelli di Visconti e tantissime altre, Sanguineti cita i simboli chiave di tutto ciò che, a suo tempo, scatenò furie moralizzatrici. Le gambe delle donne, i preti blasfemi, i denigratori della politica asservita alla logica dei panni sporchi da lavare in casa. Un' altra Italia che, oggi, in tempi di «haters» e «revenge porn», fa quasi tenerezza.

maria schneider ultimo tango a parigi 5ultimo tango a parigi 2

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."