“USCII DAL PALAZZO COI VESTITI STRAPPATI, AVEVO 20 O 21 ANNI" - QUANDO, DURANTE UN PROVINO, EDWIGE FENECH VENNE AGGREDITA: "NON ERO NESSUNO INVECE QUELLA PERSONA ERA MOLTO IMPORTANTE. MI AVEVA DATO APPUNTAMENTO NEL MOMENTO IN CUI LA TROUPE ERA ANDATA IN PAUSA. USCII E CHIESI A UN SIGNORE DI CHIAMARMI UN TAXI, MI TENEVO LA CAMICIA E LUI MI DISSE SE VOLEVO CHIAMARE LA POLIZIA. RISPOSI DI NO. CHI MI AVREBBE CREDUTO?” – IL MATRIMONIO A 17 ANNI E IL FIGLIO CRESCIUTO DA “RAGAZZA MADRE”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell'articolo di Giovanna Maria Fagnani per il “Corriere della Sera”

edwige fenech la quattordicesima domenica del tempo ordinario 1 edwige fenech la quattordicesima domenica del tempo ordinario 1

 

«Ho cresciuto mio figlio da sola, ma avevo anche l’aiuto dei miei genitori: mio papà è stato papà anche per mio figlio Edwin e mia mamma era una seconda mamma». Edvige Fenech, classe 1948, icona del cinema italiano degli anni 70 e 80, in particolare della commedia sexy, è stata una «ragazza madre».

 

Suo figlio Edwin Fenech, oggi produttore cinematografico, è nato quando aveva 22 anni e «sicuramente gli è mancato il papà vero, è normale. Ma è stato un bambino circondato da un tale amore, che, bene o male, se ne è accorto meno di quello che avrebbe dovuto accorgersi». L’attrice lo ha raccontato a Verissimo.

 

edwige fenech edwige fenech

Un’esperienza che è stata difficile ha detto a Silvia Toffanin, «per me, come per tutte le altre. A quell’epoca c’erano delle ragazze madri, ma ce ne sono molto più oggi, perché la donna è molto indipendente». […] Il padre naturale? Edwin «Non l’ha mai cercato».

 

Edvige Fenech, nata in Algeria, si era sposata giovanissima, a 17 anni. «Contro il volere solo di mio papà, mia mamma era d’accordo. Ero innamorata, forse incosciente ma sono gli sbagli che fanno i ragazzi». Un’unione durata poco: «Se non sbaglio 14 mesi e questo mi dispiace molto. Non è un bel ricordo e ho cancellato quel periodo della mia vita». […]

 

Fenech ha ripercorso un episodio di molestie, durante un provino. «Succedeva, soprattutto alla mia epoca gli uomini erano ancora più maschilisti di quello che sono oggi. Una di quelle situazioni era veramente da denuncia, avevo forse 20-21 anni e non ero nessuno invece quella persona era molto importante. Chi avrebbe creduto a una giovane straniera che denunciava una persona simile?», ha raccontato a Silvia Toffanin.

 

edwige fenech 3 edwige fenech 3

Quell’uomo la aggredì: «Uscii da quel palazzo coi vestiti tutti strappati. Mi aveva dato appuntamento nel momento in cui la troupe era andata in pausa». Fuggì e si rifugiò in una stazione di servizio lì di fronte. «Chiedo al signore di chiamarmi un taxi, mi tenevo la camicia e lui mi dice: vuole che chiamo la Polizia? Io risposi di no».

 

Denuncerebbe oggi? «Non lo so. Oggi è più facile essere creduti ma c’è ancora molto da fare. Allora mi avrebbero presa per una mitomane» ha concluso la Fenech […]

edwige fenech edwige fenech edwige fenech lino banfi edwige fenech lino banfi edwige fenech saticorosissimo edwige fenech saticorosissimo edwige fenech lino banfi edwige fenech lino banfi

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - GRANDE AGITAZIONE PER IL RISIKO CHE STA INVESTENDO IL PRESEPE DEL POTERE BANCARIO ITALIANO - LA PARTITA CHE VEDE IN CAMPO UNICREDIT, BANCO BPM, CREDIT AGRICOLE, ANIMA SGR, MPS, GLI IMPRENDITORI MILLERI E CALTAGIRONE SUPPORTATI DAL MEF DI GIORGETTI E DALLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, CON MEDIOBANCA E ASSICURAZIONI GENERALI ALLA FINESTRA, È SOLO ALLE PRIME SCHERMAGLIE - IN ATTESA DELLA BATTAGLIA FINALE, PREVISTA A METÀ DEL PROSSIMO ANNO, COME IN TUTTE LE GRANDI OPERAZIONI, IL RISULTATO SARÀ FRUTTO DI UN ACCORDO TRA IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, E IL CAPO DI CREDIT AGRICOLE, PHILIPPE BRASSAC - TRA I DUE ISTITUTI CI SONO DI MEZZO TANTI, TROPPI INTERESSI CHE VANNO AL DI LÀ DELL’‘’INDIPENDENZA’’ DI CASTAGNA, DALLA VOGLIA DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONQUISTARE MILANO E TRIESTE E DALLE MIRE DI SALVINI E MELONI DI “AVERE UNA BANCA”…

DAGOREPORT – QUANTO ROSICA SALVINI! ERA L'UNICO CHE  CELEBRAVA TRUMP, MENTRE LA DUCETTA FACEVA LA SMORFIOSA CON BIDEN, ED ORA È COSTRETTO A SUBIRE IL CAMALEONTISMO SENZA LIMITISMO DELLA MELONA CHE SI SCAPICOLLA A PARIGI A BACIARE IL CIUFFO TRUMPIANO - IL “CAPITONE” È PURE INCAZZATO CON IL DEPUTATO LEGHISTA ANTONIO ANGELUCCI, CHE SUI SUOI GIORNALI HA SUONATO LA GRANCASSA ALLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' – L’INSISTENZA DELLA DUCETTA CON MUSK E MACRON PER ESSERE INVITATA A PARIGI E L’ILLUSIONE DELLA PREMIER DI FRONTE A TRUMP: NON SA, LA “TAP(P)INA” CHE IL TYCOON SE NE FOTTE DI TUTTI, E SPERARE DI AVERE CON LUI UN RAPPORTO DI FIDUCIA, SENZA ALIENARSI GLI ATTUALI ALLEATI EUROPEI, È UNA MERA ILLUSIONE…

DAGOREPORT - A BLOCCARE L’INGRESSO DI CDP IN GENERALI È STATO IL PROVVIDENZIALE INTERVENTO DELLE FONDAZIONI (AZIONISTE COL 16%, CHE ESPRIMONO IL PRESIDENTE DI CDP, GORNO TEMPINI), CAPITANATE DAL PRESIDENTE DELL'ACRI, GIOVANNI AZZONE - COME DAGO-DIXIT, LA BISLACCA TROVATA SAREBBE SERVITA A “STABILIZZARE” LA PRESENZA DEL DUPLEX MILLERI-CALTAGIRONE NEL LEONE DI TRIESTE. MA L’ESBORSO SAREBBE STATO ENORME (2,2 MILIARDI DI EURO) - LA “MISSION” DI CDP NON È QUELLA DI SERVIRE I ''CAMERATI'' DI PALAZZO CHIGI, MA…