luca guadagnino

“VIVA LA SOVVERSIONE E VIVA IL CINEMA” – UN COMMOSSO LUCA GUADAGNINO DEDICA IL LEONE D’ARGENTO AI REGISTI IRANIANI INCARCERATI – “FARE FILM È SEMPRE STATA LA MIA VITA. 'BONES AND ALL' È COME UN MATRIMONIO SPECIALE TRA ITALIA E AMERICA, E CI MOSTRA CHE IL CINEMA NON CONOSCE CONFINI” - PRIMA DI SBARCARE AL LIDO HA TROVATO IL TEMPO PER UN NECROLOGIO IN ONORE DELLA REGINA – VIDEO

https://video.corriere.it/festival-venezia-gioia-guadagnino-era-mio-sogno-bambino-questo-premio-vero/b8ac6ed0-3140-11ed-92ac-f2f5ef48b384?vclk=video3CHP%7Cfestival-venezia-gioia-guadagnino-era-mio-sogno-bambino-questo-premio-vero

 

 

Da video.corriere.it

luca guadagnino

Luca Guadagnino ha vinto il Leone d'Argento 2022 per la regia di «Bones and All», coprodotto da Tenderstories e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Luca Guadagnino ha dedicato il Leone d'Argento ai registi iraniani arrestati e detenuti. Tra loro anche Jafar Panahi.

 

Il Premio Marcello Mastroianni è andato alla giovane attrice emergente Taylor Russell, protagonista di «Bones and All», il film racconta una storia d'amore terribile e poetica ma al tempo stesso romantica e disperata. Maren e Lee, i due protagonisti, sono ai margini della società e proprio per questo divengono l'uno il sostegno dell'altra, in un road movie che si snoda nell'America profonda delle grandi praterie.

 

 

 

LUCA GUADAGNINO

FULVIA CAPRARA per la Stampa

luca guadagnino

 

«Viva loro, viva la sovversione e viva il cinema!». Luca Guadagnino, Leone d'Argento per la miglior regia con il suo Bones and all, dedica il riconoscimento ai registi iraniani Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad, arrestati nel loro Paese come Jafar Panahi. «Fare film è sempre stata la mia vita. Bones and all è come un matrimonio speciale tra Italia e America, e ci mostra che il cinema non conosce confini». Prima di sbarcare al Lido ha trovato il tempo per un necrologio in onore della Regina: «Rosa, celeste, verde pallido, viola, rosso acceso, rosso scuro, blu profondo, blu cobalto, verde pisello, giallo. Tutti i colori del mondo, il mondo che cercava comunque di dominare e che era ancora impero per sua Maestà Regina Elisabetta». Adesso si gode la felicità.

 

La storia di Bones and all contiene una metafora globale e in questo sta gran parte del suo fascino. Se dovesse sintetizzarla, cosa direbbe?

«E’ la storia di due giovani che scoprono che, per loro, non esiste un posto da poter chiamare “casa”. Per questo sono costretti a reinventarselo. Maren e Lee vanno alla ricerca della loro identità in situazione estreme, ma le domande che si pongono sono universali: chi sono, cosa voglio? Come posso sfuggire a questo senso di ineluttabilità ed entrare in sintonia con qualcun altro?».

Che cosa l’ha attratta del romanzo di Camille DeAngelis?

luca guadagnino

«Sono sempre stato attirato dalle persone che, forse per scelta, non sono al centro dei giochi. Per me Bones and all è la storia di due persone obbligate a vivere ai margini della società. Non ho mai visto il romanzo come un horror. Volevo che le persone amassero questi personaggi, li comprendessero, tifassero per loro e non li giudicassero».

Ha un fiuto speciale per i fremiti delle nuove generazioni. Perché la interessano tanto?

«I giovani sono creature che vibrano dell’utopia, ancora non sono cinici e sanno che io ammiro questa loro caratteristica. E infatti in Bones and all non c’è ombra di cinismo. Per come la vedo io, la satira e il cinismo rischiano di diventare, con eccessiva facilità, una coperta sotto cui nascondere le cose, e, in questo film, io volevo uno sguardo diverso. Volevo essere pienamente fedele alle emozioni dei protagonisti».

 

Il sodalizio con Timothée Chalamet produce, dopo Chiamami col tuo nome, ancora frutti eccezionali. Su che si basa?

luca guadagnino

«Ho detto fin dall’inizio che avrei fatto Bones and all solo se ci fosse stato Timothée, lui ha adorato la sceneggiatura e ci abbiamo lavorato insieme. E’ un artista che ammiro, un ragazzo pieno di energia intellettuale, un cineasta, un amico. Quando abbiamo girato Chiamami col tuo nome sapevamo che il nostro non era un dialogo destinato a chiudersi, è stata un’esperienza stupenda, da quel momento ho visto Timothée sbocciare, sia nel cinema che nella vita, come persona».

 

Bones and all è ambientato in Usa negli Anni ’80. Perché ha scelto questo paesaggio?

luca guadagnino leone dargento a venezia 2022.

«Gli Anni ’80 sono stati un periodo di grandi contraddizioni, in cui alcuni comparti dell’economia Usa hanno visto una forte espansione, mentre altri ne sono usciti impoveriti, in cui l’ottimismo era alle stelle, ma molti si sono sentiti tagliati fuori. Corrisponde alle contraddizioni interne dei personaggi, al loro tentativo di sistemarsi senza avere, però, alcuna possibilità di riuscirci».

 

Taylor Russell ha vinto il premio Mastroianni miglior esordiente per il ruolo di Maren, come la descriverebbe?

«Maren è una giovane vagabonda in cerca di sé stessa, nella più classica tradizione letteraria americana. É il riflesso cinematografico di tutte le possibilità che fanno parte di noi in quanto esseri umani».

 

 

luca guadagnino leone dargento a venezia 2022 NECROLOGIO DELLA REGINA ELISABETTA BY CARLO ANTONELLI E LUCA GUADAGNINOtaylor russel luca guadagnino timothee chalamet luca guadagnino timothee chalamet taylor russel luca guadagnino timothee chalamet luca guadagnino leone dargento a venezia 2022

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…