timothee chalamet luca guadagnino

“VIVIAMO UN'ERA IN CUI È FACILE SENTIRSI DIVERSI" – TIMOTHÉE CHALAMET, ATTORE DI “BONES AND ALL” (FILM DIRETTO DA LUCA GUADAGNINO E GIÀ IN ODORE DI OSCAR): "L'AMORE TI RENDE LIBERO, MA È ANCHE QUELLA CASELLA CHE, NELLA VITA REALE, NON RIESCI SEMPRE A SBARRARE” – IL RAPPORTO DELL’ATTORE CON IL REGISTA ITALIANO: “PER ME È UN MENTORE, HA UN RITMO ARTISTICO CHE MI COINVOLGE, È UNA ROCCIA”

 

Fulvia Caprara per "la Stampa"

 

timothee chalamet taylor russel luca guadagnino

I fan adoranti preferiscono scandirne il nome «Ti-mo-thée Ti-mo-thée». Il regista che lo ha inventato, Luca Guadagnino, lo chiama Timmy, e non smette di tesserne le lodi. Ovunque vada nel mondo è accolto da ovazioni, tifo da stadio, folla che assedia l'albergo in cui dorme. Dopo l'apparizione all'ultima Mostra di Venezia, con la schiena nuda e l'abito di seta rosso fuoco, ha occupato copertine di magazine e pagine di siti di tutto il mondo.

 

taylor russel luca guadagnino timothee chalamet

Adesso, mentre è impegnato nelle riprese del secondo capitolo di Dune e mentre del suo film Bones and all (Leone d'Argento per la regia alla Mostra) si dice già che sia in odore di Oscar, Timothée Chalamet svela, con i suoi sguardi liquidi e allusivi, con l'aria da bambino ferito che potrebbe vendicarsi in qualunque modo, come ha fatto a trasformarsi nel cannibale più romantico della storia del cinema: «Il film è principalmente una vicenda d'amore, concentrata su personaggi che vivono nell'America Anni '80, in piena epoca reaganiana, quando ai cittadini statunitensi era stata fatta una promessa che poi non è stata mantenuta. 

 

taylor russell timothee chalamet

Nel Midwest in cui si muovono i due protagonisti tante persone si sono ritrovate abbandonate, con ferite che ancora oggi hanno conseguenze. Lee e Maren sono giovani che combattono per trovare se stessi, il cannibalismo li separa dal resto della società, nel loro amore cercano il modo per essere accettati».

 

Per diventare Lee, accanto a Taylor Russell (Maren), diretto ancora da Luca Guadagnino, dopo il trionfo di Chiamami col tuo nome, Chalamet, doppio giro di perle al collo e pullover oversize pieno di cuori neri, spiega di essersi guardato intorno: «Credo che tutti in questi ultimi due anni, durante i periodi di lockdown, abbiano provato la sensazione dell'isolamento, dell'essere tagliati fuori. Ho capito che potevo esplorare il panorama di questo racconto proprio dopo aver sperimentato le chiusure che il Covid ci ha imposto».

timothee chalamet 2

 

Quell'esclusione, quel senso di lontananza «sono stati terribili per tutti, ma ancor di più possono esserlo per due ragazzi come Maren e Lee che lottano per sapere chi sono in un mondo che forse, senza di loro, potrebbe essere migliore».

 

Nella metafora di Bones and all (nei cinema dal 23 con divieto ai minori di 14 anni), scritto da David Kajganich e basato sul romanzo omonimo di Camille DeAngelis, l'attore ritrova tracce evidenti di timori legati alla condizione giovanile attuale: «Basta pensare a quello che sta succedendo al pianeta, al problema del riscaldamento globale, alle scelte irrazionali di tanti governi che sembra vogliano tornare al passato dando spazio all'autoritarismo e celebrando l'individualismo». 

timothee chalamet 5

 

Insomma, non c'è da stare tranquilli, e la voglia di mordere potrebbe prendere il sopravvento: «Viviamo un'era in cui è facile sentirsi diversi». L'unica terapia, l'unico modo per sfuggire al senso di oppressione, potrebbe essere l'amore: «Sì, l'amore ti rende libero, ma è anche quella casella che, nella vita reale, non riesci sempre a sbarrare. L'amore è un desiderio profondo che ti accompagna, quello per cui tante persone lottano una vita intera, e questo è strano, perché tutti dovrebbero sentirsi degni di essere amati». 

 

L'intesa con Luca Guadagnino è un sogno divenuto realtà, sia per il regista che per l'attore (ambedue ospiti di Fabio Fazio, stasera a Che tempo che fa): «Ho letto la sceneggiatura nel settembre del 2020 - dice il primo - a pagina 45 appare il personaggio di Lee, a pagina 47 avevo capito che l'unico Lee possibile era Timothée. 

 

Ho detto subito che avrei fatto il film solo se lui ci fosse stato. Sentivo che nel mio rapporto con Timmy, nel fatto che questo fosse il mio primo film girato in America, c'era il segreto di qualcosa che mi interessava fare».

 

timothee chalamet

Stessa, totale sintonia, per Chalamet: «Non sarei mai stato in grado di fare quello che ho fatto finora se non avessi incontrato Luca. Tutte le difficoltà, i provini, i rifiuti, tutto è stato superato quando Luca mi ha fatto il regalo di scegliermi per Chiamami col tuo nome.

 

Per me è un mentore, un grande amico, una figura molto importante nella mia vita, ha un ritmo artistico che mi coinvolge, è una roccia, mi auguro che potremo fare ancora tante altre cose insieme».

 

Con il pubblico dei ragazzi Guadagnino ha un rapporto speciale: «Non posso parlare di giovani come di una categoria generica, penso però che a un certo punto della vita si sia costretti a confrontarsi con parti di se stessi che non si conoscevano ed è interessante vedere come ciascuno viva questi momenti. Spero che guardando il film il pubblico giovane si senta più preparato ad affrontare lo sguardo dell'altro». 

luca guadagnino

 

Il desiderio, aggiunge il regista, è «il tema di tutti i film» e Chalamet concorda: «Credo che, specialmente quando si è adolescenti, i giudizi esterni possano infiltrarsi nella psiche, proprio mentre si ha voglia di abbandonarsi all'innamoramento. Così è più difficile riuscire a lanciarsi dalla scogliera con fiducia, magari, vedendo Bones and all, qualcuno ci riuscirà».

luca guadagnino leone dargento a venezia 2022. luca guadagnino leone dargento a venezia 2022

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT