letta salvini conte

LEADER IN CERCA D’AUTORE – "LETTA DA GIOVANE DEMOCRISTO ALLIEVO DI BENIAMINO ANDREATTA SPOSTA L’ASSE DEL PD A SINISTRA, IL SOVRANISTA SALVINI DA AMICO DI ORBAN LASCIA SPAZIO AL FEDERATORE DI CENTRODESTRA – CONTE DA AVVOCATO SI E’ TRASFORMATO IN CAPOPOPOLO. E IL CAV? È QUELLO CHE CERCA DI DISTINGUERSI MENO, ESSENDO SICURO DA SEMPRE DEL FATTO SUO - ALL'OMBRA DEL GOVERNO DI DRAGHI DISTINGUERSI SEMBRA ESSER DIVENTATO L'IMPERATIVO DEI PARTITI PER SOPRAVVIVERE AL "COMMISSARIAMENTO TECNICO" DA PARTE DEL PREMIER…"

Federico Geremicca per “La Stampa”

 

enrico letta

Distinguersi, distinguersi, distinguersi. All' ombra del governo di Mario Draghi, sembra esser diventato questo l' imperativo dei partiti per sopravvivere al "commissariamento tecnico" da loro stesse generato: e paradossalmente ricorda un altro e lontano inno alla resistenza... Distinguersi per non sembrare troppo simile all' avversario diventato alleato. E distinguersi, naturalmente, per poter cercare consensi tra quattro mesi, quando milioni di italiani torneranno alle urne ed i partiti dovranno chieder voti per se stessi, e non certo per Mario Draghi.

 

In una fase in cui il caos sta toccando l' apice nella delicatissima campagna vaccinale, la crescente confusione politica certo non aiuta. Distinguersi, infatti, non sempre è facile.

 

Spesso non è nemmeno utile: e la ricerca spasmodica di una peculiarità, può portare a risultati paradossali. È quanto sta accadendo da qualche settimana all' interno della "grande coalizione" che sostiene Draghi, in una sorta di gioco dei quattro Cantoni che talvolta vede i leader collocati su linee e posizioni singolari e assai distanti da quelle tradizionali.

 

ENRICO LETTA - ROBERTO GUALTIERI

Se si scattasse oggi una foto che li ritraesse al lavoro, forse non ne troveremmo uno al posto giusto. O al posto dove vorrebbe stare...

 

Il primo click, per esempio, immortalerebbe Enrico Letta - allievo prediletto dell' indimenticato Beniamino Andreatta - nell' atto di chiedere l' aumento della tassa di successione sui patrimoni superiori al milione di euro. È il momento giusto? Per Draghi no.

 

Ma Letta non arretra, fedele al compito che si è e che gli è stato assegnato: caratterizzare più nettamente il Pd come partito riformatore e progressista. Potremmo dire: più di sinistra. È una necessità: per distinguersi da Matteo Salvini, certo, ma anche dai Cinque stelle di Giuseppe Conte. E dunque sta provando lui - brillante presidente dei giovani democristiani europei, fino a metà anni '90 - a virare a sinistra rispetto a Nicola Zingaretti, combattivo presidente dell' Unione internazionale della gioventù socialista in quegli stessi anni. Qualcosa, a occhio, sembrerebbe non tornare. Ma andiamo avanti.

matteo salvini 4

 

La seconda foto non può che essere per lui, Matteo Salvini: il Capitano, il Sovranista, l' amico di Orban e l' orfano di Trump. Se lo immortalassimo così, però, saremmo poco corretti: spacceremmo per attuale un' immagine di un paio di settimane fa. Il Sovranista, infatti, si è trasformato in Federatore. Toni meno aggressivi. Postura da dialogante. Via i rosari e l' armamentario tradizionale. Per Matteo Salvini distinguersi da quel che era prima è questione ormai vitale. I sondaggi vanno male da mesi, la Meloni continua a rubargli consensi e lui non sa più cosa fare.

 

Veste i panni del Federatore, allora. Ma la politica sa essere impietosa e ha regole inviolabili. Ci si offre come magnanimi federatori quando si è forti: e quando è stato forte, invece, Salvini ha rotto il centrodestra per andare al governo con Di Maio. Se la proponi adesso, la federazione, viene il dubbio (e alla Meloni deve esser venuto) che dietro c' è una fregatura...

 

Il terzo click non ha bisogno di commenti: è Giuseppe Conte a Napoli, con una pizza in mano affianco a Di Maio e al candidato sindaco Manfredi. Intorno c' è folla, sudore e caldo. Giuseppe Conte è quello dei drammatici vertici europei sul Recovery found, è il premier dei lockdown e dei G7 a distanza. Ora mostra una pizza e poi la mangia.

 

matteo salvini 5

Non c' è niente di male, intendiamoci. Soprattutto se si sta faticosamente cercando di diventare il capo di un Movimento come i Cinque stelle. Solo che eravamo abituati ad altro, e il cambiamento è repentino. Da avvocato a capopopolo la chiusura del cerchio, però, è complicata: e non sappiamo nemmeno quanto fortemente cercata.

 

Fatto sta che nella foto Conte è lì - accaldato e forse affamato - dove avrebbe potuto esserci, per dire, un Di Battista. A meno che l' ex premier non abbia davvero in testa quel che proclama: fare del Movimento una forza liberale e moderata. In questo caso, auguri: ma si prepari a tornare a lavorare tra studio e aule di tribunale.

 

giuseppe conte

L' ultima foto ritrae lui, Silvio Berlusconi, il Cavaliere, finalmente tornato a posto con la salute. Sembra in gran forma, ed è vero che - in fondo - è quello che cerca di distinguersi meno, essendo sicuro da sempre del fatto suo. Fino ad ora, insomma, si era limitato ad osservare. Però, come si dice, meglio non svegliare il can che dorme. Quella faccenda della federazione che propone Salvini, per esempio, che obiettivo ha? Sembra un' Opa ostile.

 

Vuole semplicemente far numero contro la Meloni? Ma allora facciamo le cose come si deve, avrà pensato il Cavaliere: facciamo un partito unico. Il Capitano, naturalmente, è rimasto spiazzato: considerato, infatti, che la leadership dell' operazione non potrebbe mai essere di Forza Italia, Berlusconi è forse diventato sovranista? La marcia indietro del Federatore è stata immediata: niente giochini. E la faccenda, per ora, è ferma lì. Una foto di gruppo, dunque, oggi ritrarrebbe Letta nei panni del leader di sinistra, Salvini trattativista e moderato, Conte capo populista degli uno vale uno e Berlusconi messo lì, praticamente immobile, che osserva la giostra girare.

 

silvio berlusconi

Non è l' unico ad osservare, in verità: osserva e lavora Mario Draghi, osserva e spera Sergio Mattarella. Dopo le amministrative d' autunno, infatti, sarà in vista lo striscione dell' ultimo chilometro: o Draghi al Quirinale e voto a primavera prossima o Draghi al suo posto e voto nel 2023. Il bivio sembra questo. E la speranza è che tra distinzioni e tatticismi non si sbagli la via. Per il Paese, infatti, il conto potrebbe essere salatissimo.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...