A LUI GLI OCCHI PLEASE! ANCHE BOSSI SI UNISCE ALL’ULTIMO SALUTO DI ROMA A GIGI PROIETTI: “MI STAVA SIMPATICO PERCHÉ AVEVA INTUITO LA POTENZA DEL DIALETTO” – APPLAUSI E LACRIME AL GLOBE – QUARTULLO E LO SBUFFO DEL CAVALLO, PAOLA CORTELLESI E LA PRIMA STROFA DE "LA VITA E’ ‘N'OSTERIA” (“UN COLPO BASSO PARI SOLO A HEIDI CHE RITROVA IL NONNO”) - VELTRONI E QUELLA TELEFONATA: “MI RACCONTASTI CHE IN UNA STRADA DI TRASTEVERE CON DUE PORTONCINI UNA VOLTA UNO MISE UN CARTELLO: “VENDO LA MIA CHITARRA”, SU QUELLO VICINO L’ALTRO ATTACCÒ IL SUO: “ERA ORA. LI MORTACCI TUA”  - VIDEO

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Da ilmessaggero.it

 

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«Grazie, grazie perché sei stato un costante punto di riferimento, perché hai elevato questo mestiere. Perché mentre tutti parlavano di cultura, tu la facevi. Per averci fatto ridere fino alle lacrime. Perché tu eri il '10' in squadra. E quando dicevi 'A me gli occhì noi ti consegnavamo il cuore e tutta la nostra ammirazione». Così Edoardo Leo, nel suo «saluto composto e scomposto», omaggia Gigi Proietti.

 

Tutti, anche la sindaca, molto commossi, uno dopo l'altro sono saliti sul palco accanto alla bara ricoperta di rose rosse: Marisa Laurito, Pino Quartullo, Valentina Marziali (la prima Giulietta al Globe), Paola Cortellesi («ascoltandoti, da piccola pensavo che Amleto fosse una storia tanto allegra», racconta); Enrico Brignano che, ammette, «dopo il non ci sei» non riesce a mettere la parola «più»; Walter Veltroni, che ne ricorda l'ironia ma anche l'impegno culturale politico. «Tutta la città - conclude Edoardo Leo, citando il sonetto che Proietti recitò in occasione dell'ultimo saluto ad Alberto Sordi - sbrilluccica de lacrime e ricordi. Che tu non sei solo un grande attore. Tu sei molto di più. Sei Gigi Proietti»

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L'intervento via Skype della sindaca Raggi, in auto-isolamento perchè positiva al Covid. «La città di Roma si stringe attorno alla famiglia di Gigi Proietti. Roma non lo dimentica. Già ci manchi. È il lutto della città, come ha detto la figlia Carlotta», ha spiegato Raggi. Ed ha annunciato: «Quando finirà la pandemia organizzeremo qualcosa di più grande. C'è bisogno di sentirlo ancora accanto a noi».

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BOSSI

 

Il ricordo di Umberto Bossi, fondatore della Lega Nord: "Oltre ad esser stato un profondo conoscitore del teatro shakespeariano con le sue opere e tragedie, Gigi Proietti aveva intuito la potenza del dialetto. Aveva compreso quanto fossero importanti i dialetti per un popolo. A me stava simpatico per questa sua attrazione fondamentale per il dialetto". 

 

 

VELTRONI

Da romatoday.it

 

"Se oggi fosse stato un giorno qualsiasi, lontano dalla lotta che stiamo tutti conducendo contro questo cavaliere bianco, a salutare Gigi qui sarebbe venuta tutta Roma: vigili col fischio, vetturini, pensatori, macellai e musicisti. Proietti era colto, aveva studiato, pensato e scritto ma ha cercato sempre di coniugare la qualità al pubblico. Era un intellettuale popolare, colto e semplice". Questo uno dei passaggi del discorso che l'ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, ha tenuto al Globe Theatre di Villa Borghese dove si è tenuta la cerimonia funebre per Gigi Proietti.

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"Magnifica è stata la vita di Luigi Proietti, in arte Gigi- ha aggiunto- e quanto stupore e dolore può creare in milioni di persone l'improvvisa uscita di scena di attore. L'Italia intera, già provata da questo anno, ha pensato che la sua morte fosse davvero troppo. Quando ascoltavi Gigi si aveva la rassicurante sensazione che dietro un'irrefrenabile risata c'era anche qualcos'altro di colto: ti sentivi piu' intelligente ridendo. Per lui la risata aveva un valore liberatorio e quasi rivoluzionario".

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Ed ha aggiunto: "far ridere gli altri è una virtù' rarissima, la risata in un mondo ingrugnato ha un valore liberatorio, quasi rivoluzionario. Gigi adorava far ridere gli altri. Ovunque. Sempre". "L'Italia con gli occhi smarriti di questo anno livoroso ha pensato che la morte di Gigi Proietti fosse troppo - ha proseguito Veltroni - E' come se qualcuno, chissà dove, con eccesso di perfidia ci sfilasse le persone che ci regalano i momenti più belli della vita".

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Veltroni poi ha anche ricordato i giorni della nascita del Globe Theatre di Villa Borghese. "Sembrava una follia quando riuscimmo in pochi mesi a realizzare questa struttura- ha detto- invece ora questo e' diventato il luogo dell'educazione teatrale per moltissimi ragazzi".

 

 

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