laura marzadori

MA E’ IL PRIMO VIOLINO O L’ULTIMO? - INCREDIBILE GAFFE DI LAURA MARZADORI, VIOLINO DI SPALLA DEL TEATRO ALLA SCALA, CHE IN UN PROGRAMMA TV CONFONDE “AIDA” CON “LA TRAVIATA”. LA RIVOLTA SUL WEB, IL PRECEDENTE DI LISSNER E LE SCUSE, COSI’ COSI’, DELLA VIOLINISTA: “LA DOMANDA NON ERA STATA CONCORDATA. ERO STANCA...” - VIDEO

Laura Marzadori influencer violinista

Dagonews

 

laura marzadori

Rai5, il canale culturale della Rai (annamo bene), l’altro giorno. Il giornalista Massimo Bernardini è alla conduzione del programma e l’invitata è il primo violino di spalla della Scala, Laura Marzadori. Diciamo subito che è stata invitata esclusivamente per bravura e talento, non anche perché è una giovane e bella ragazza – infatti i suoi colleghi maschi e meno giovani sono anch’essi sempre invitati dalle tv (eccome no! Qualcuno ne ha mai visto uno?).

 

LAURA MARZADORI

L’eroina dell’opera che preferisce, dice Marzadori, è la Traviata (ci scuseranno le femministe per l’articolo determinativo, ma è così nell’originale del libretto di quel maschilista di Piave), cioè Violetta Valery, e la musicista fornisce qualche spiegazione nazional popolare. Poi Bernardini, “incauto” (come si dice in “La Traviata”) le chiede: “Tu ti ricordi a memoria un passaggio di Traviata… tanto per ambientarci? Anche solo un pezzettino?”.

 

In effetti, dopo aver detto che è la sua opera preferita ecc. ecc. alla richiesta del conduttore il primo piano della virtuosa tradisce un cenno di insicurezza, come di chi sta cercando di farsi venire in mente qualcosa.  Tuttavia, inforca l’archetto e suona. Cosa suona? Nooo, non è la “Traviata”. E’ sempre Verdi, ma è “Aida”!!!

 

https://www.facebook.com/alessandro.mormile.96/videos/10224227622142041/?d=n

 

Laura Marzadori

Di nuovo, dal viso della violinista, trapela che non ha imbroccato qualcosa. Sussurra: “Non so se mi ricordavo la tonalità, però, comunque..." Comunque? Non era un tema di “La Traviata” ma l'incipit di “Aida” (senza l’articolo determinativo poiché il librettista Ghislanzoni, evidentemente, era politically-correct già allora). Tuttavia, il conduttore Bernardini va avanti (non si accorge di nulla o non lo fa notare), e continua: “Perché hai scelto Traviata tra le eroine di Verdi…” ecc. ecc.

Laura Marzadori

 

Su Internet, dove la violinista passa parte del suo tempo (su Instagram, in particolare) qualcuno insorge. Come la musicista disoccupata Rosa Weisbrot: “Vergogna! Non basta saper suonare le note! Invece di rifare il viso a 30 anni, sarebbe meglio che studiasse qualche partitura per poter essere chiamata la spalla e pretendere il rispetto dei collegi!”.

 

Va dato atto a(lla) Marzadori di essersi scusata, con educazione, su Internet: “Dopo ore di prove luci, prove di regia in cui ho suonato e parlato mi sentivo molto stanca. La domanda non era concordata e nella tensione del momento sono andata nel pallone. Mi rendo conto sia stato un errore macroscopico e il presentatore mi ha confermato che nell’immediato non se ne e accorto.

Laura Marzadori

 

Trovo che mettere alla gogna una persona pubblicamente per un errore dettato chiaramente dall’emozione sia un gesto evitabile trattandosi poi di momento molto difficile per tutti i musicisti e per me in particolare, poiché sono stata oggetto di attacchi gratuiti proprio qualche giorno fa”. Scuse accettabili, ma con due toppe peggio del buco: 1) se ci si rende disponibile a farsi intervistare non ci devono essere “domande concordate”;

Laura Marzadori

2) a noi sembra che gli “attacchi gratuiti” li faccia lei contro se stessa e “contro” La Scala riempiendo di foto poco opportune e di filmati pubblicitari di fashion (davvero sconvenienti) il suo sito Instagram, dove c’è scritto “Concertmaster del TEATRO ALLA SCALA”!

 

Laura Marzadori

La vicenda ricorda un po’ l’incredibile partecipazione dell’ex sovrintendente, e DIRETTORE ARTISTISTICO, della Scala – e ora del Teatro San Carlo di Napoli -, Stéphane Lissner quando, il  17 febbraio 2015 Intervistato dalla tv francese Bfm non riconobbe, in un quiz (non concordato, no cara Marzadori, non si concorda) quattro arie su cinque, compreso “Un bel dì vedremo” dalla “Madama Butterfly” di Puccini (e qui il librettista Giacosa mette addirittura in scena un vero e proprio atto di turismo sessuale. Al rogo!).

 

Domanda: sapranno anche suonare bene, ma la storia della musica, alla Scala, qualcuno la conosce? Non si dice l’Estetica di Schopenhauer o di Adorno ma… Verdi, Puccini? Per il primo violino studiare un  po’ storia durante il lockdown anziché fare l’influencer di vestiti come una Ferragni qualunque non sarebbe più consono?

https://video.corriere.it/figuraccia-lissner-dirige-l-opera-parigi-ma-non-riconosce-quattro-arie-cinque/9529a4c4-b67c-11e4-a17f-176fb2d476c2

 

 

Laura Marzadori con Barenboimlaura marzadori 7laura marzadori 51laura marzadori 6laura marzadori 2laura marzadori 3laura marzadori 17laura marzadori 28laura marzadori 14laura marzadori 15laura marzadori 16laura marzadori 13laura marzadori 27laura marzadori 39laura marzadori 12laura marzadori 4laura marzadori 1laura marzadori 41laura marzadori 10laura marzadori 5laura marzadori 8laura marzadorilaura marzadori con chailly

 

laura marzadori 9

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?