IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - POCHI COME VIERI RAZZINI, SCOMPARSO IERI A ROMA A 82 ANNI, POTEVANO VANTARE UNA CONOSCENZA COSÌ APPASSIONATA DEL GRANDE CINEMA SOFISTICATO AMERICANO DEGLI ANNI 30 E 40. EPPURE VIERI NEL CINEMA AVEVA FATTO UN PO' DI TUTTO. GIALLISTA, SOGGETTISTA E SCENEGGIATORE, CAPO DELLA PROGRAMMAZIONE CINEMA DI RAI TRE, DISTRIBUTORE - AVEVA FATTO CONOSCERE CENTINAIA DI GRANDI TITOLI DI CLASSICI CON UN LAVORO METICOLOSO DI RICERCA ASSOLUTAMENTE ENCOMIABILE. UN PO' L'ALTRA FACCIA DI ENRICO GHEZZI NELLA RAI TRE DI GUGLIELMI… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

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Pochi come Vieri Razzini, scomparso ieri a Roma a 82 anni, potevano vantare una conoscenza così appassionata del grande cinema sofisticato americano degli anni 30 e 40, Ernst Lubitsch, Mitchell Leisen, Irving Rapper, i copioni di Billy Wilder quando scriveva in coppia con Charles Brackett. Eppure Vieri nel cinema aveva fatto un po' di tutto.

 

GIallista, suo è il romanzo da cui Lucio Fulci trasse "Sette note in nero", cult internazionale. Soggettista e sceneggiatore, sue due serie di successo per la Rai negli anni 70, ""Morte a passo di valzer" con Gianni Garko e  "Una spia del regime" di Alberto Negrin con Vittorio Mezzogiorno. Capo della programmazione cinema di Rai Tre sia con la direzione di Giuseppe Rossini che di Angelo Guglielmi.

 

MARCO GIUSTI ENRICO GHEZZI BLOB MARCO GIUSTI ENRICO GHEZZI BLOB

Distributore, assieme al marito Cesare Petrillo aveva fondato, uscendo dalla Rai nel 1996, la Teodora Film, portando in Italia film difficili come "Irina Palm", "Tomboy",  Amour", "Pride", "Il figlio di Saul", aveva coprodotto film di Lucrecia Marcel, "La Nina Santa", "La donna senza testa", di Francois Ozon  Ricky", Alezio Abranches, " Il cuore criminale delle donne".

 

Ma sia in Rai come programmazione cinema che da distributore coi DVD aveva fatto conoscere centinaia di grandi titoli di classici con un lavoro meticoloso di ricerca assolutamente encomiabile. Un po' l'altra faccia di Enrico Ghezzi nella Rai Tre di Guglielmi. Tra i due c'era una forte rivalità. Troppo diversi. Troppo distanti. Troppo primadonna Enrico . Troppo poco duttile Vieri, che era però molto più legato al mondo radical chic della Rai di Guglielmi.

 

 

angelo guglielmi foto di bacco angelo guglielmi foto di bacco

Anche se Enrico era il pupillo del primo direttore comunista della Rai come lo era stato del democristianissimo Rossini. Ricordo che neanche trentenne, arrivato da Genova a Roma, non era facile per me dividere l'ufficio di Vieri (che allora era il capo) e di Enrico, che mi aveva chiamato a lavorare, tenendo un comportamento di affabile neutralità.

 

In anni di grandi fermenti e innovazioni, nel 1987 Vieri dette vita a un incredibile programma dedicato a Luchino Visconti, realizzato assieme a L'officina Filmclub,  Roberto Farina e Caterina D'Amico che poteva vantare un centinaio (avete capito bene) di interviste che andavano da Burt Lancastera Silvana Mangano, da Paolo Stoppa a Rina Morelli, da Piero Notarianni a Delon e Cardinale. Il programma completava la più grande rassegna di film di Visconti che si fosse mai fatta in tv.

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Qualcosa che andrebbe ritrovato e rimesso in onda perché era un Tutto Visconti di increbile valore perché toccava non solo il cinema ma anche l'Opera, il Teatro e la vita del Duca Rosso.

 

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Vieri realizzò per RaiTre anche una grande intervista a Marco Ferreri che andò in onda diluita coi film e una a Rainer W. Fassbinder, che non si è più ritrovata, ma che allora andò in onda. Uscendo dalla Rai alla fine degli anni 90, Vieri riuscì non solo a reinventarsi professionalmente, ma utilizzò tutta la sua conoscenza e cultura cinematografica per puntare sia alla diffusione dei classici del passato che amava, sia per costruire una nuova linea di distribuzione, totalmente originale che spaziava sui nuovi autori nordici come Susanne Bier ai nuovi autori sudamericani come Lucrecia Marcel. Un programma impegnativo che dette però grandi risultati e favori da parte del pubblico. I funerali si svolgeranno sabato mattina alle 11 alla Casa del Cinema di Roma.

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