alberto malanchino livio kone miguel gobbo diaz

IL NERO SI PORTA SU TUTTO - LE NUOVE STAR DELLE FICTION ITALIANE HANNO LA PELLE NERA E FANNO ARRAPARE UNO STUOLO DI FAN CHE NON RIESCE A STACCARE GLI OCCHI DAI LORO ADDOMINALI SCOLPITI: C’È ALBERTO MALANCHINO, GIOVANE MEDICO DI “DOC - NELLE TUE MANI”. LIVIO KONE È UOMO DI AFFARI E FRATELLO ADOTTIVO IN “NOI”. E MIGUEL GOBBO DIAZ, PROTAGONISTA DI “NERO A METÀ”...

Angela Calvini per “Avvenire”

 

miguel gobbo diaz 3

Le nuove star delle fiction italiane hanno la pelle nera e il cuore tricolore. In particolare tre affascinanti attori italiani che sono protagonisti di altrettante serie di successo che si stanno alternando in questi giorni su Rai 1.

 

Amatissimi dal pubblico, con i loro ruoli finalmente di primo piano stanno contribuendo a scardinare molti pregiudizi. Avevamo iniziato col dottor Gabriel Kidane, giovane e generoso medico di Doc - Nelle tue mani di Rai 1 targato Lux Vide, ovvero al secolo Alberto Malanchino da Cernusco sul Naviglio (Mi); per passare a Daniele Peirò, elegante uomo di affari fratello adottivo dei protagonisti della fiction Noi prodotta da Cattleya, ancora due puntate su Rai 1, interpretato da Livio Kone da San Vittore Olona (Mi); sino ad arrivare a Malik il volitivo poliziotto in coppia con Claudio Amendola, ovvero Miguel Gobbo Diaz da Creazzo ( Vicenza) protagonista di Nero a metà, serie in 6 serate coprodotta da Rai Fiction-Cattleya, la cui terza stagione debutta il 4 aprile su Rai 1.

 

livio kone 6

Proviamo a conoscerli meglio. «Raggiungere la terza serie dà tante soddisfazioni, soprattutto sono contento di vedere un attore nero protagonista di un personaggio positivo. Ha fatto capire tante cose alle persone, dando una diversa immagine della serialità» è convinto il 32enne Miguel Gobbo Diaz.

 

«Il mio ruolo di poliziotto ligio al dovere, anche se con le sue fragilità, contribuisce a superare i pregiudizi - aggiunge -. Grazie a Nero a metà e altre serie, il pubblico ha visto che siamo in grado di interpretare ruoli diversi, poliziotti, avvocati, imprenditori e non solo delinquenti o spacciatori».

alberto malanchino

 

Miguel a tre anni ha lasciato Santo Domingo per trasferirsi a Creazzo, un paesino in provincia di Vicenza, con la mamma dominicana e il papà adottivo italiano. Da adolescente Miguel sognava di fare il calciatore, mentre alle superiori ha scoperto il teatro durante i corsi di recitazione pomeridiani. «Sono stato completamente travolto - spiega -. Così ho studiato con determinazione fino ad essere ammesso al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma».

 

Mai subito episodi di razzismo, spiega, anche se «da piccolo ho vissuto una sorta di spaesamento. All'asilo di Creazzo nel 1992 ero l'unico bambino scuro mentre tutti gli altri erano biondi e con gli occhi azzurri. A mia mamma chiedevo 'come mai sono diverso?'. 'Perché tu assomigli alla nonna' mi rassicurava. A volte i pregiudizi te li crei da solo..». «Tutti abbiamo il pregiudizio verso quello che non conosciamo, inve- ce dovremmo approcciarci con amore verso il mondo» aggiunge sorridente.

 

miguel gobbo diaz 6

Ora tocca alla sua generazione affermare la realtà multiculturale dell'Italia nelle serie tv e al cinema. «Culture diverse arricchiscono il Paese. E quando sei in un Paese che sta cambiando come l'Italia, hai voglia di dare il tuo contributo ad arricchirlo». Dopo il ruolo del poliziotto Malik che in questa nuova serie «sarà più adulto e determinato», Diaz tornerà a scrivere per il teatro.

 

livio kone 3

«Dopo il mio primo testo La mia vita in Italia sulla mia adolescenza, ora scrivo un testo su come bisogna scegliere sempre il lato più luminoso della vita». «Sì, era ora. Noi è una bella fiction dove tutto è intenso e forte, e che scardina i pregiudizi. Non i soliti cliché dell'attore nero, ma un uomo di successo che è integrato perfettamente nella società». Livio Kone (al secolo Livio Madou Kone) è la rivelazione della serie, è italiano, nato a Milano nel 1994 da due genitori della Costa d'Avorio, papà meccanico e mamma che lo ha chiamato Livio come il bambino cui faceva la baby sitter.

 

La sua prima vita, però, è stata quella di calciatore in diverse squadre fra cui il Crystal Palace in Premier League, l'Ascona e il Porza nella seconda divisione in Svizzera. «Ho imparato il calcio a 6 anni nel campetto dell'oratorio, ma ho sempre avuto una verve estroversa e comica». E quindi a 21 anni Livio Kone si iscrive a una scuola di cinema e poi si fa notare in Zero targato Netflix e Crazy for football «un film sull'inclusione che mi ha insegnato tanto» aggiunge.

 

alberto malanchino 5

Infine la serie Noi, dove il suo personaggio fa i conti con le sue radici paterne. «Io mi sento lombardo al cento per cento e non ho mai avuto problemi di razzismo - ci spiega -. La società sta andando avanti e siamo noi, la seconda generazione, quella che può cambiare le cose. I nostri genitori, con i loro sacrifici, ci hanno dato la possibilità di sognare». E Livio cosa sogna? «Avere una famiglia». Intanto l'attore milanista torna al calcio: «Sto girando una serie sul calcio per la Rai che doveva essere lanciata per i Mondiali. La non qualificazione dell'Italia mi ha fatto molto male».

 

miguel gobbo diaz 4

Reduce dall'enorme successo della fiction Doc 2 - Nelle tue mani su Rai 1 il 30enne Alberto Malanchino aspetta conferme sulla terza serie: il dottor Gabriel resterà o tornerà in Etiopia? Alberto è italiano, come il papà, mentre la mamma arriva dal Burkina Faso e lui, che ama definirsi «afrodiscendente», ha le idee molto chiare. «Tra dire 'di colore' e 'nero' preferisco il nero che è un bellissimo colore - ci spiega -. Altrimenti il bianco diventa il 'gold standard'cui tutti gli altri colori fanno da contrappunto».

 

Concetti insegnatigli dalla madre, cui deve anche la passione per la recitazione grazie ai grandi film su cui lei ha imparato l'italiano. «Io da piccolo ho divorato La Piovra, Il Padrinoi film di Aldo, Giovanni e Giacomo e Jim Carrey. Durante le medie ho avuto le prime esperienze teatrali all'oratorio e a scuola - aggiunge -. Ringrazio ancora la mia insegnante di diritto a Ragioneria che ci portò a vedere Le allegre comari di Windsor a Milano.

livio kone 1

 

Mi innamorai. Pensai: 'Da grande voglio fare questo. Voglio essere pagato per essere pazzo'». E così arrivano i corsi alla Civica Scuola di Teatro' Paolo Grassi' di Milano e a Biennale College a Venezia. Lavora poi a teatro con Moni Ovadia, in tv con Crozza e in fiction come Un passo dal cielo e Don Matteo. Dal 26 aprile sarà in scena alla Sala Umberto di Roma nella pièce The boys in the band. Il sogno è che presto non ci sia più bisogno di precisazioni, aggiunge: «L'obiettivo su cui lavoriamo è di rendere normale questo tipo di processo, che gli attori neri possano interpretare tanto il panettiere, l'avvocato, il medico, il poliziotto quanto lo spacciatore e l'immigrato.

alberto malanchino 4

 

Vogliamo avere la possibilità di poterci immedesimare in ogni ruolo oltre il colore della pelle e speriamo nell'effetto a cascata su attori di origine asiatica o sudamericana che fanno parte di questa società ». La fiction italiana finalmente sta rappresentando l'Italia multiculturale? «Il colore non allinea il pensiero - spiega Malanchino -. Si tratta di avere voglia di raccontare lo spaccato della società di oggi e occorre dare merito a una generazione di scrittori e sceneggiatori che sta sfidando le leggi di mercato». Come il suo Gabriel, un personaggio fra due mondi «che alla fine capisce che la leatà è l'appartenenza a se stesso, che casa corrisponde al luogo e alle persone che amiamo».

alberto malanchino 3alberto malanchino 1alberto malanchino 2miguel gobbo diaz 5miguel gobbo diaz 2miguel gobbo diaz 1livio kone 5livio kone 4livio kone 2

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...