fabrizio salini marcello foa

NOMINE RAI, AHI AHI! - A VIALE MAZZINI È TUTTO PARALIZZATO: PD E 5 STELLE LITIGANO SU TUTTO, CON LE INCURSIONI DEI RENZIANI E DEI LEGHISTI CHE NON INTENDONO LASCIARE TUTTO IL BOTTINO A DI MAIO E ZINGARETTI. SALINI DOVREBBE DEPOSITARE STAMATTINA I CURRICULA DEI CANDIDATI ALLE MEGA-DIREZIONI, MA SARÀ IN COMMISSIONE DI VIGILANZA A PARLARE DI CONFLITTI D'INTERESSI - I NOMI CHE I PARTITI STANNO SPINGENDO SI SANNO: ORFEO, MATANO, DI MARE, DI MEO. IL PROBLEMA È DOVE PIAZZARLI

 

 

Emanuele Lauria per “la Repubblica

 

fabrizio salini foto di bacco (1)

Divisioni e testate, giovedì il cda per il ribaltone a viale Mazzini di Emanuele Lauria La data cerchiata in rosso è quella di giovedì: il giorno del cda che dovrebbe varare i nuovi assetti giallo-rossi della Rai. Il condizionale è d' obbligo, perché dopo un primo passaggio a vuoto - quello dell' 11 novembre - continua il braccio di ferro fra i partiti della maggioranza che non dà ancora certezza sulle nomine.

 

L' amministratore delegato Fabrizio Salini, secondo le regole, dovrebbe depositare già stamattina, entro 48 ore dall' appuntamento, i curriculum dei candidati. Ma Salini oggi sarà impegnato in una intensa seduta della commissione di vigilanza chiamata a occuparsi di alcuni potenziali conflitti di interessi: quello che riguarda il direttore della comunicazione Marcello Giannotti, già al lavoro con una società cui ha affidato due incarichi esterni, e quello che investe lo stesso ad, ex dirigente di un' azienda di produzione, Stand by me, ancora in rapporti con la Rai. Possibile, dunque, che Salini chieda altre 24 ore di tempo per presentare i curriculum delle nuove figure di vertice di viale Mazzini. Con, sullo sfondo, il rischio di un nuovo rinvio del cda. Anche perché il puzzle degli incarichi non si è ancora composto.

 

FRANCO DI MARE A UNOMATTINA

I 5 Stelle non vogliono mollare le postazioni conquistate durante il periodo gialloverde. Anzi, rilanciano: il movimento intende confermare (con concrete chances) Giuseppe Carboni al Tg1 ma chiede anche il Tg3 per Franco Di Mare e la divisione Approfondimenti da affidare a Francesco Giorgino (ex golden boy di simpatie di centrodestra) o Alberto Matano.

 

Curioso il caso di quest' ultimo, attualmente impegnato nella conduzione de "La Vita in diretta", programma del day-time di Rai 1 alle prese con una crisi di ascolti che riflette un momento non eccezionale della tv di Stato: la nomina eventuale di Matano potrebbe portare a un cambio in corsa dei conduttori (l' altra presentatrice è la star del sovranismo Lorella Cuccarini).

 

GIUSEPPE CARBONI INTERVISTA BEPPE GRILLO

Ma un ventaglio così ampio di richieste si scontra con le opzioni che il Pd è pronto a esercitare: se al Tg1 sarà confermato Carboni, il Tg3 potrebbe finire in orbita dem. E i nomi in pista sono Mario Orfeo e Antonio Di Bella. In alternativa, per uno dei due, la divisione Approfondimenti.

Giuseppina Paterniti, attuale direttrice del Tg3, potrebbe andare a Rainews al posto di Di Bella. Terzo nome noto gradito al Pd, quello di Andrea Vianello, in pole per la guida dello Sport o di RadioRai.

 

Ma a questo punto, nella corsa, si inserisce la Lega, intenzionata a tenere un piede saldo in Rai anche dopo l' uscita dal governo. Il partito di Salvini vorrebbe continuare a controllare Raisport (Auro Bulbarelli), il Giornale Radio Rai (Luca Mazzà) e la Tgr (Alessandro Casarin). Tutta da verificare, ovviamente, la capacità del Carroccio di incidere ancora sulle scelte.

simona ercolani antonio di bella foto di bacco

 

La Lega, d' altronde, ha in corso un derby sovranista per la direzione di rete di Raidue, ovvero per la successione a Carlo Freccero, la cui direzione scade a fine mese: Marcello Ciannarea se la vede con Ludovico Di Meo, sponsorizzato da Fratelli d' Italia. Al timone della rete, secondo la linea Salini che introduce le "superdirezioni", si aggiungerà una divisione, in questo caso quella del Coordinamento generi.

 

Probabile che Stefano Coletta, attuale direttore di Raitre, passi a Raiuno, con il coordinamento della divisione Intrattenimento e Prime time. Resta la casella di Raitre. Che, in questo domino, potrebbe infine andare a Franco Di Mare, assieme alla divisione Day-time, nel caso in cui il giornalista che ha condotto negli ultimi anni Unomattina, non venisse investito - come chiesto dai 5 Stelle - della direzione del Tg3. Più definito il quadro delle altre divisioni, con le conferme di Elena Capparelli (Digital), Eleonora Andreatta (Fiction) e Luca Milano (Rai Ragazzi). A Di Meo (in alternativa alla guida di Rai 2), la gestione dei Nuovi format.

LUCA MAZZAstefano coletta antonio di bella paolo ruffini foto di bacco

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? INNANZITUTTO L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO BLOCCA DI FATTO OGNI POSSIBILE ASSALTO DELL’ARMATA “CALTA-MELONI” AL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI – CERTO, I MANAGER DECADONO SOLO DOPO UNA SENTENZA DEFINITIVA, MA GIÀ DA ADESSO LOVAGLIO E E COMPAGNIA POTREBBERO ESSERE SOSPESI DAL CDA O DALLA VIGILANZA DI BANKITALIA - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DEI PM DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE FAVORITA DA PALAZZO CHIGI DELLA COMBRICCOLA ROMANA, SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO'') - OGGI IN BORSA MONTE PASCHI SIENA HA CHIUSO PERDENDO IL 2,12%, MEDIOBANCA -0,15% MENTRE, ALLONTANANDOSI CALTARICCONE, GENERALI GUADAGNA LO +0,47%...

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?