tinny andreatta letta draghi

IN NOMINE RAI – DRAGHI PER ORA SI È LIMITATO A CHIEDERE UNA RELAZIONE SULLA TV DI STATO (CHE IN PANDEMIA HA PERSO 60 MILIONI) MA IL TEMPO DI SALINI È SCADUTO: PRENDE QUOTA IL NOME DI TINNY ANDREATTA - TRA LE IPOTESI "INTERNE" CI SONO PAOLO DEL BROCCO, DIRETTORE DI 'RAI CINEMA' DA 10 ANNI, E MARIA PIA AMMIRATI. IL DIRETTORE DEL TG1 IN QUOTA GRILLINA, GIUSEPPE CARBONI, È IN BILICO E MARIO “RIECCOLO” ORFEO SEMBRA PRONTO A BALZARE SULLA SUA POLTRONA…

Giorgio Gandola per "la Verità"

MARIO DRAGHI

 

Acquisiti i diritti in chiaro dei mondiali del Qatar, mamma Rai si avvia al finale di partita. È quello del cda in carica, che scade a giugno. Come accade nel pallone è il momento decisivo in cui un rigore, uno sgambetto o un autogol possono essere decisivi.

 

A Saxa Rubra c' è agitazione, il posizionamento sull' onda di Mario Draghi è cominciato e le redazioni (storicamente di sinistra) sembrano vecchi navigatori impallati: ricalcolano.

FABRIZIO SALINI

L' ad Fabrizio Salini si trova in una posizione surreale: contestato per tre anni da Pd e Italia viva per non avere riempito l' azienda di personale rigorosamente dem, adesso viene invitato ad astenersi dal decidere, ad andarsene in silenzio in attesa che dirigenti più fedeli battezzino nomi più graditi.

 

Lui per primo vorrebbe rimanere, magari con un incarico manageriale in una società del gruppo (Rai Cinema), ma il caos che agita il M5s (suo sponsor principale) non aiuta. È ai margini, controllato a vista dai pasdaran in Commissione di vigilanza e cda Michele Anzaldi e Rita Borioni, pronti ad accompagnarlo alla porta per conto di Matteo Renzi e Dario Franceschini.

 

tinny andreatta premiata foto di bacco

È andato a vuoto anche il suo ultimo tentativo, quello di trasformare da determinati a indeterminati i contratti pesanti di due fedelissimi, il direttore generale Alberto Matassino e il responsabile della comunicazione Marcello Giannotti.

 

Sarebbe il regalino finale, nel rispetto di un' antica tradizione ben sintetizzata da Enzo Biagi: «In Rai sai quando entri ma non sai quando esci». Una mossa azzardata che farebbe scattare la rivolta e la denuncia alla Corte dei conti. Lo stop è arrivato da Anzaldi che in una lettera ai giornali ha fatto sapere: «Stop immediato alla lottizzazione e occupazione da parte di questo cda scaduto. Stop a nomine dell' ultimo minuto».

ELEONORA TINNY ANDREATTA

 

Lui che parla di lottizzazione sa di cura omeopatica, ma è noto che dentro l' azienda culturale più importante del Paese il senso del ridicolo latiti.

 

Tirato per la giacchetta, Draghi non ha ancora aperto il dossier. Ha affidato a un pool composto dal ministro Giancarlo Giorgetti, dal sottosegretario Roberto Garofoli, dal capo di gabinetto Antonio Funiciello e dal direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera il compito di guardare dentro i conti (meno 60 milioni l' effetto della pandemia) e di preparare una relazione.

 

del brocco

Niente di più. Il premier deve vaccinare e far ripartire il Paese; non ha alcuna intenzione di farsi trascinare al mercato del pesce di viale Mazzini, mentre i nomi nuovi impazzano e i partiti sgomitano. Sia Pd che Lega vorrebbero un ad di loro gradimento e si muovono, ma il premier potrebbe anche prorogare i vertici pur di portare la grana più in là.

 

Per il ruolo di amministratore delegato, quello davvero operativo, scalpita Eleonora Andreatta, la Tinny figlia d' arte, nel cuore di Enrico Letta che sogna una riedizione 2.0 dell' Ulivo inventato da papà Beniamino.

 

Andreatta rientrerebbe di corsa; si è accorta che a Netflix hanno un altro passo e poco riguardo per una baronessa del suo calibro. Accanto al suo e a quello di Elisabetta Ripa (Open Fiber) segnalata da Forbes fra le 100 donne italiane di successo, i nomi più gettonati sono di manager interni. Nicola Claudio direttore Governance, Paolo Del Brocco oggi ad di Rai Cinema, Roberto Sergio direttore di Radiofonia, Andrea Sassano - un evergreen delle candidature - direttore Risorse artistiche, Maria Pia Ammirati direttore di Rai Fiction, Marcello Ciannamea direttore Distribuzione.

tinny andreatta foto di bacco

 

Dalla seconda fila partono Monica Maggioni, che fu la presidente dello «scaravoltone» mai visto, e Carlo Nardello oggi in Tim ed ex braccio destro di Luigi Gubitosi, che non lasciò ricordi entusiasti e ha smentito l' interessamento.

maria pia ammirati 1

 

Chiunque arrivi dovrà rimboccarsi le maniche fino ai gomiti. Il governo Conte 2 ha fatto disastri soprattutto a Rai 1, l' ammiraglia decaduta. Il trapianto di Stefano Coletta da Rai 3 con logiche ultraprogressiste e linguaggio snob ha dato risultati deprimenti: il Tg1 ha subìto lo storico sorpasso del Tg5, gli show di prima serata costano parecchio e sono spesso perdenti (fallimentari le reunion di A grande richiesta), la corazzata Unomattina è diventata un colabrodo e perde in media due punti di share.

 

La delusione è bipartisan perché pure Rai 2 va male e il direttore Ludovico Di Meo non ingrana; il talk show Anni 20 fa ascolti sotto il 2%, battuto perfino da Nove. Anche se Titolo quinto è un flop, regge Rai 3 di Franco Di Mare, ma solo perché ha un pubblico politicamente affezionato e perché è trainata dai sempre vincenti Tg regionali a presidio del territorio. Sembra strano ma saper fare cronaca è la ricetta migliore.

GIUSEPPE CARBONI

 

A questo proposito il direttore del Tg1 in quota grillina, Giuseppe Carboni, è sempre in bilico e Mario Orfeo - il Partito democratico spinge forte - sembra pronto a balzare sulla sua poltrona. Esperto in colpi di tacco, lui sa come si fa.

MARIO ORFEO

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