dolce & gabbana a siracusa con sharon stone

ORO, INCENSO E D&G - QUIRINO CONTI: “DEFUNTO L'ARCHITETTO PENSOSO E SUPERATO IL RABBUIATO SIGNORE DELLA BUCA D'ORCHESTRA, IN TRANSITO GLI ERUDITI CUOCHI DOMINATORI DEI PALINSESTI E DEI NOSTRI PALATI, IL MESTIERE DI STILISTA STA INTANTO RESISTENDO A OGNI ATTENTATO. ALMENO DOPO GLI INESTIMABILI SHOW SIRACUSANI DEI PRODIGHI DOLCE & GABBANA...” - VIDEO

 

Quirino Conti

Quirino Conti per Dagospia

 

Un destino tutto particolare sembra aver costantemente accompagnato il nostro sempre gravido Paese: generare Modernità diverse e determinanti; con relativi autori e specifiche produzioni. Ove il Cinema, ove l'Architettura, ove la Musica, ove la Moda ecc.

 

Purtroppo, tanta virtù insieme all'inossidabile cinismo di scortare poi tali Modernità fino alla decadenza e all'inesorabile trapasso. Niente è più lugubre, infatti, dell'agonia di una Modernità delirante e ormai scansata da tutti; e di più sconsolante e commovente della sua morte.

 

Il trapasso del cosiddetto Stilismo contemporaneo si sta rivelando dei più impietosi e drammatici. In effetti, quasi si fosse in un giardino mediceo, perfino sotto gli occhi di una sola generazione quanti cicli e talenti destinati a condizionare il gusto di mezzo mondo, determinandone canoni estetici e ricche fasi economiche!

 

Soltanto gli sciocchi, in effetti, possono pensare il contrario: il solo movimento culturale creatosi a suo tempo attorno a una giacca (Armani), quale consenso ha generato, e quante tintinnanti ricchezze!

 

C'è da dire, però, che se una novità come ad esempio il Beaubourg, produsse euforia e innumerevoli imitazioni (persino storie d'amore, tra quelle tubature tanto romantiche), un disastro simile a quello di un Santuario per San Giovanni Rotondo – come dire il patatrac di un Mito e di una Modernità – è passato in un silenzio complice proprio come lo spegnersi di una cosca.

 

Con un condono che relegava nell'ombra la visibilità di un fallimento e di chi lo aveva prodotto. Comunque, spentosi nel silenzio l’archetipo del Pensoso Architetto, ecco una ennesima leadership da accantonare.

 

Fu quindi la volta dell'Ispirato Direttore d'Orchestra: dopo le epistemologie di Renzo Piano, ora "tutti e tutto” su vita, morte e miracoli di orchestre, filarmoniche, finanziamenti ed estasi pentagrammatiche. Verdi, Verdi, Verdi, ma anche Rossini, Rossini, Rossini. Insieme a dissennate trame vendute come credibili o almeno accettabili.

 

Su pagine e pagine gonfie di boria musicologica a ogni vigilia di stagione (ma pure infrasettimanali, se per caso il Chiomoso Sublime di turno era in trasferta in Perù o chissà dove). Per riempire in tal modo le cosiddette pagine culturali di belle “articolesse” sui fremiti indotti dai madrigali del “modernissimo” Gesualdo da Venosa (“Ardita zanzaretta”) qualche ora dopo aver fatto fuori classicità, tradizione e una moglie fedifraga. E così un nuovo snobismo decretava l'obbligo di corteggiare gli eletti Kleiber, Abbado e Muti, e appresso, spuntati come funghi, un codazzo di direttori da ogni dove.

 

Ma ora, defunto l'Architetto e superato come scudo sociale il rabbuiato Signore della buca d'orchestra, nuove speranze ce le danno gli eruditi Cuochi dominatori dei palinsesti e dei nostri palati. Modernità leggerissime, queste. Naturalmente permanendo ai vertici il mestiere di Stilista che, con i suoi oggetti "belli e logici", sta intanto resistendo a ogni attentato. Con lunghi periodi di gloria (ché per un bottone logato ci si slogava una spalla pur di allacciarlo bene in vista). Tutti sapendo ormai fino alla saturazione delle loro storie e storiacce.

 

In questo caso, però, non fu l’assuefazione alle pedane a tentare di ghigliottinare lo Stile. Anzi: tutto avvenne per la violenta espulsione di Galliano da Dior e relative, occasionali assunzioni di controfigure. Stavolta, dunque, il cambio di leadership appare più problematico: almeno dopo gli inestimabili show siracusani (oro, incenso e mirra) dei prodighi Dolce & Gabbana. 

 

Se dunque la Moda fosse davvero in coma – lo hanno gridato un po’ tutti –, ora vivrebbe di certo in un’altra "Cosa". Altro che albero della cuccagna (Gucci)! Una misteriosa “Cosa” ancora senza nome; e più simile al mestiere dei Bibbiena o di un plastico ornamentale come Giacomo Serpotta & Bottega – meglio sperimentare l’ignoto piuttosto che un’altra giacca di Chanel perfino male interpretata.

 

Per un uso futuro tutto decorativo e sottinteso; e per un genere di vita che al momento non è dato neppure immaginare. Con femmine e maschi fatali (da Fato) e intangibili.

 

Ma chi si coprirà di tali segni, preziosi come in un nuovo “Cantico dei Cantici”? Di certo non noi, ancora sfiancati da un interminabile ciclo di pragmatismo ideologico. Forse, una generazione nuova che sognerà di idealizzarne Modernità e Autore. Dunque, Siracusa più come una metaforica condizione morale che come un nuovo obbligo commerciale. Versace l'aveva sognato, Galliano ci ha rimesso le penne, il duo siculo-milanese sembra esserci riuscito.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?