facci cacciari mattei belpietro freccero

PAR CONDICIO NON È LIBERTÀ DI SCEMENZA - FACCI RIMETTE A POSTO LA GALASSIA NEGAZIONISTA CHE IN TV HA TROPPO SPAZIO PER I SOLITI DELIRI: "CARLO FRECCERO, IL PROFESSOR UGO MATTEI (MA POI: CHI È?), UN SEMPRE PIÙ IMBARAZZATO CACCIARI, BELPIETRO: SONO NEMICI DELL'EVIDENZA, SPIEGANO CHE IL COVID STA ALL'INVASIONE DELL'UCRAINA COME IL GREEN PASS STA ALLE ARMI DELLA NATO. SE DIAMO SPAZIO AI DIEGO FUSARO E AI GIULIETTO CHIESA - CHE ESISTONO SOLO PERCHÉ NOI LI FACCIAMO ESISTERE - NE SAREMO INFINE SOLO I COMPLICI"

Filippo Facci per “Libero Quotidiano"

 

filippo facci selfie

Anche basta. La democrazia è una cosa, la par condicio è un'altra. Carlo Freccero che associa l'espressione «fiction» ai bombardamenti russi, e davanti a una folla imbelle spiega che il Covid sta all'invasione dell'Ucraina come il green pass sta alle armi della Nato: col denominatore comune del draghismo che umilia il Parlamento.

 

carlo freccero e ugo mattei

Il professor Ugo Mattei (ma poi: chi è?) che vede «elementi di continuità tra la gestione della pandemia in Occidente e la guerra della Nato», e lo vede nonostante esistano gli oculisti.

 

CARLO FRECCERO

La conseguente associazione DuPre (Dubbio e Precauzione, fondata tra altri da un sempre più imbarazzato Massimo Cacciari) la quale passa dalle critiche al green pass alla contrarietà agli aiuti occidentali all'Ucraina.

 

Il direttore di quotidiano Maurizio Belpietro che sfotte il professor Angelo Panebianco chiamandolo «Panenero, Paneacqua, Panegirico, Paneraffermo» che è come se noi chiamassimo lui Bruttopietro o Belsasso - sai che ridere - e qualifica il professore come uno «di idee illiberali» e un sostanziale despota, uno che banalmente abbia «nel mirino la libertà di espressione, il diritto all'informazione e l'articolo 21 della Costituzione»: e tutto per soddisfare il palato dei peggiori lettori del Paese.

 

massimo cacciari

TORRI GEMELLE

Anche basta. Ci sono conduttori tv che su Raitre e su La7 danno spazio a tesi che è come se dopo l'11 settembre le avessero concesse a chi diceva che le Twin towers erano ancora lì, o che le aveva abbattute Bush, come se in un dibattito di etologia si desse pari spazio ai creazionisti, come se in un documentario sul sistema solare lo si desse ai terrapiattisti, come quella volta che a discutere di omosessualità - sulla Rai - si pretendeva di dare spazio ai fautori della cristoterapia per guarire i gay dalla loro malattia.

 

Basta. Andiamo oltre. In democrazia c'è libertà di opinione e libertà di scemenza, lo sappiamo, ma potete scordarvi che ne consegua una par condicio.

 

maurizio belpietro la verita

C'è libertà di raccontare balle per compiacere quattro lettori o perché si è prostituti dell'informazione, e lo scriviamo noi che, su Libero, abbiamo scritto due intere pagine per smascherare la porcata dei «putiniani» classificati ignobilmente da Gianni Riotta: ma non può esserci eguale spazio tra le deformazioni mentali del reale a dispetto del nudo e crudo reale, quello dei morti torturati, delle immagini e fotografie verificate: convincere i retroscenisti e i complottardi è l'ultimo dei problemi, il problema è nostro, perché a causa della loro esibita proliferazione siamo costretti e schierarci bipolarmente, brutalmente e grezzamente al punto da non aver più la libertà di esercitare neppure le più moderate critiche interne al perimetro del reale.

 

orsini freccero

Esistono molteplici sfumature entro le quali si potrebbe opinare sull'assetto Nato, sulle basi americane in Italia, sulla facoltà di lasciare al potere un uomo di dubbia lucidità come Volodymyr Zelensky - che ci avrebbe trascinato nella Terza Guerra mondiale, se lo avessimo ascoltato in tutto e per tutto - e sulla facoltà di distinguere tra oligarchi russi e ucraini, sulle colpe effettive degli sportivi russi esclusi per colpa di uno solo: ma queste discussioni sono state bandite dalla trasfigurazione del reale offerta da questo sottoprodotto della democrazia amplificato all'eccesso, queste minoranze mentali che scambiano per libera opinione anche il mettere in discussione ciò che sta all'origine storica della libera opinione: la coda lunga dell'illuminismo, il rigore, il metodo, il dimostrabile, il verificabile.

 

RESPONSABILITÀ

orsini cartabianca

Noi dei media siamo corresponsabili, siamo noi che spesso facciamo scoppiare certe bolle social e ingrassiamo certe fiction distopiche. Non è democrazia lasciare spazio a chi spiega che in Ucraina c'è un golpe a opera della Nato o di paramilitari nazisti.

 

Siamo noi che ci contendiamo uno come Alessandro Orsini che il servizio pubblico voleva pure pagare, noi che rischiamo di renderci complici del complottismo che ribalta i ruoli e che permette un'innocentizzazione dei massacratori veri e una colpevolizzazione di chi è stato massacrato.

 

diego fusaro

Se diamo spazio ai Diego Fusaro e ai Giulietto Chiesa - che esistono solo perché noi li facciamo esistere - ne saremo infine solo i complici: ogni loro voce macchiettistica e di mero colore sarà una voce ragionevole in meno con cui il dibattito - pur vivo, vero - potrebbe confrontarsi.

 

Ci sono quelli che accendono i fornelli o tengono il riscaldamento di casa al massimo per consumare più gas possibile e «aiutare Mosca»: che si aspetta a intervistarli? Non siamo in Russia: chi è disinformato ne ha ogni colpa.

 

Ha ragione Angelo Panebianco, che l'ha scritto sul Corriere: il vero pregiudizio è incontrovertibile, non c'è da perder tempo nel tentar di raddrizzarlo. Peggio del pregiudizioso è solo chi, dolosamente, mentendo sapendo di mentire, lo corrobora, gli tiene bordone per quattro lettori o ascoltatori in più.

 

giulietto chiesa

E costoro non sono nemici dell'Ucraina, sono paraculi e nemici dell'Italia. Nemici dell'evidenza, quella che non ammette opinione sul fatto che evidenza sia. Se il rischio fosse quello di passare da censori che oscurano opinioni non rispettabili e fuori dalla realtà, beh, è un rischio che vale la pena correre.

 

I benaltristi, quelli che lo Stato mente sempre, che è tutto propaganda e fotomontaggio e Hollywood - anche i morti per strada - vanno lasciati nelle loro bolle: che oggi, almeno, chiamiamo democraticamente bolle, un tempo chiamavamo catacombe.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...