aida alberto mattioli 2023aida

PAZZO D’OPERA - ALBERTO MATTIOLI: “QUESTA NUOVA ‘AIDA’ DELL’OPERA DI ROMA È SOPRATTUTTO E SOPRA TUTTI L’‘AIDA’ DI MICHELE MARIOTTI - EKATERINA SEMENCHUK È LA MIGLIORE DI UNA COMPAGNIA SOLIDA MA NON ESALTANTE - APPLAUSI CONVINTI MA NON CATACLISMATICI ALLO SPETTACOLO IPERACCESSORIATO DI DAVIDE LIVERMORE - VENENDO DALLA LUGUBRE SOBRIETÀ DI QUELLE DELLA SCALA, QUANTO SONO PIÙ DIVERTENTI LE PRIME DI ROMA, TUTTO UN ‘COME STAI-TE TROVO BBBENE-QUANTO TI FERMI’, POI TUTTI AL BUFFET A DIRE CINICHE SCIOCCHEZZE…”

Alberto Mattioli per Dagospia

ALBERTO MATTIOLI PAZZO PER L OPERA

 

Questa nuova “Aida” dell’Opera di Roma è soprattutto e sopra tutti l’”Aida” di Michele Mariotti. Perché che “Aida” sia in realtà un’opera intimista e psicologica e di interni lo dicono tutti i direttori, ma così la fan pochi.

 

Nei momenti, per così dire, privati, cioè i tre quarti dell’opera, Mariotti esplora tutte le possibili dinamiche dal mezzoforte in giù, fino a pianissimi impalpabili e di straordinaria suggestione. In quelli pubblici e trionfali, il suono non è mai bombastico, ma secco, nervoso, tagliente.

 

La modernità dell’opera viene fuori tutta: basta ascoltare l’accompagnamento che si direbbe mahleriano, letteralmente inaudito, di “Presago il core”. Ogni frase è illuminata da un gioco sottilissimo di rubati: l’orientalismo così francese e impressionistico di quest’Egitto all’acquarello parte dal Saint-Saëns dei ballabili del secondo atto per approdare al Debussy del preludio del terzo.

 

aida riccardo zanellato (ramfis) ph fabrizio sansoni 13 opera di roma 2023

Insomma, una meraviglia vera, anche grazie a un’orchestra in stato di grazia e a un coro che Ciro Visco rende capace di pianissimi sfumati e di esplosioni di potenza quasi scaligera.

 

Aggiungo che Mariotti non sa solo dirigere ma anche concertare: finalmente si è sentito un Radamès attaccare sottovoce “Se quel guerrier io fossi”, che è un soliloquio, non un comizio; e per la prima ma speriamo non ultima volta Ekaterina Semenchuk, Amneris, ha cantato quasi sempre piano, salvo scatenarsi nella scena del Giudizio.

 

aida zanellato (ramfis) kunde (radames) semenchuk (amneris) ph fabrizio sansoniopera di roma 2023

aida ph fabrizio sansoni opera di roma 12 2023

È lei la migliore di una compagnia solida ma non esaltante. Krassimira Stoyanova canta tutto lirico, fra il piano e il pianissimo, e tutto bene, compreso il micidiale do acuto dei “Cieli azzurri”, anche se, è parso, con una presa abusiva di fiato. Però non deborda esattamente di carisma e le mancano quei gravi carnali e carnosi che vorremmo in ogni Aida, insomma la si ammira sì, ma “a freddo”.

 

Gregory Kunde canta bene, anzi benissimo se consideriamo l’età e la carriera pregressa. A settant’anni, è chiaro, si va a serate: questa era una serata sì, con la voce amministrata con saggia prudenza, una gran facilità in acuto nel terz’atto e bei piani nel finale.

 

aida veronica marini (sacerdotessa) ph fabrizio sansoni 15 opera di roma 2023

La voce è rinsecchita e talvolta stimbrata, però che Kunde sappia cantare lo si è capito fin dal si bemolle di “Celeste Aida” che Verdi vorrebbe pianissimo e “morendo” (vuole ma di solito non ottiene, perché quasi nessuno ci riesce). Kunde invece lo attacca forte, lo smorza e poi lo rinforza con una specie di falsettone: bello anche se, alla fine, leggermente crescente.

 

Della Semenchuk si è detto, più interprete che in altre occasioni. Si suppone che ci sia lo zampino di Mariotti, idem per Vladimir Stoyanov, che fa un Amonasro molto nobile e signore invece del solito invasato, in una parte che sveglia sempre l’energumeno che dorme in ogni baritono.

 

Prevedibilmente buoni i bassi, Riccardo Zanellato-Ramfis e Giorgi Manoshvili-Re e ottima la Sacerdotessa di Veronica Marini. Il sor Carlo Bosi è il miglior Messaggero che io abbia mai sentito, e di Aide me ne sono toccate tante (anzi no: troppe).

michele mariotti

 

Spettacolo iperaccessoriato benché non fastoserrimo di Davide Livermore con le scene di Giò Forma dominate dal cubo al led con proiezioni fra l’onirico e il sabbioso e i costumi bellissimi di Gianluca Falaschi che si collocano a metà strada fra l’“Aida” umbertina di Zeffirelli, “Cabiria” e il “Ciro in Babilonia” realizzato a Pesaro, temporibus illis, dalla stessa squadra.

 

È un Egitto-Egitto, senza piramidi ma con i copricapi e i gonnellini di prammatica; Trionfo coraggiosamente vuoto; balletti di alterna gradevolezza con un gruppo di mimi bravi: molto piacevole quello dei moretti senza moretti politicamente scorrettissimi.

 

aida riccardo zanellato ph fabrizio sansoni opera di roma 13 2023

A proposito: “Calibano”, la nuova raffinatissima rivista dell’Opera diretta da Paolo Cairoli, è tutta dedicata al problema del blackface, quindi si era curiosi di vedere se Aida sarebbe stata etiope o meno. Problema risolto pittando di bianco gli egizi e un po’ più scura ma non nera lei, insomma “abbronzata” come avrebbe detto un indimenticabile presidente del Consiglio.

 

Tornando allo spettacolo, da segnalare qualche incidente tecnico, perfino con la manona di un macchinista che spunta per sistemare un siparietto riluttante. L’idea davvero buona è quella del finale, dove Aida non entra fisicamente nella tomba di Radamès (ci siamo sempre chiesti come potesse, in effetti). È già morta ma non sepolta e viene a trovarlo come fantasma o sogno tenendo in mano una specie di lampada votiva nel buio della “fatal pietra”: molto bello.

aida ekaterina semenchuk (amneris) 4 ph fabrizio sansoni opera di roma 2023

 

Applausi convinti ma non cataclismatici. E lasciatemelo dire, venendo dalla lugubre sobrietà di quelle della Scala: quanto sono più divertenti le prime di Roma, tutto un “come stai-te trovo bbbene-quanto ti fermi”, poi tutti al buffet a commentare gli ultimi botox e a dire ciniche sciocchezze modello “e che sarà mai” su “Aida”, su Verdi, sull’opera e in generale sul mondo.

alberto mattioli alessio vlad foto di bacco

aida ph fabrizio sansoni 11 opera di roma 2023aida ph fabrizio sansoni 10 opera di roma 2023AIDA TEATRO OPERA ROMA 21aida gregory kunde (radames) 5 ph fabrizio sansoni opera di roma 2023

 

AIDA TEATRO OPERA ROMA 77AIDA TEATRO OPERA ROMAaida ekaterina semenchuk (amneris) 2 ph fabrizio sansoni opera di roma 2023aida ekaterina semenchuk (amneris) ph fabrizio sansoni opera di roma 2023aida gregory kunde (radames) 1 ph fabrizio sansoni opera di roma 2023aida gregory kunde (radames) 7 ph fabrizio sansoni opera di roma 2023Michele Mariotti aida krassimira stoyanova (aida) 9 ph fabrizio sansoni opera di roma

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)