trump jagger

PIETRE ROTOLANTI SU TRUMP - I ROLLING STONES DIFFIDANO IL PRESIDENTE USA: "TI FACCIAMO CAUSA SE USI ANCORA LE NOSTRE CANZONI" - L'ACCUSA FU LANCIATA, E DEBITAMENTE IGNORATA DALLA SQUADRA DI TRUMP, GIÀ DURANTE LA CAMPAGNA DEL 2016. LO STESSO MICK JAGGER, NON HA LESINATO IN PASSATO COMMENTI DURI NEI CONFRONTI DI ‘THE DONALD’, RESPONSABILE “DELL'IMBARBARIMENTO DEL LINGUAGGIO, E DELLA SUA TRASFORMAZIONE NELL'INSULTO PERENNE”

Flavio Pompetti per “il Messaggero”

 

trump jagger

Non sempre si può avere quello che si desidera. I Rolling Stones ad esempio non vogliono che Donald Trump possa usare la loro celebre: You can't get always what you want sul palco degli eventi elettorali della campagna per la rielezione. Il gruppo rock londinese ha dato mandato ad una delle organizzazioni per la difesa del diritto di autore negli Usa, la Bmi, di diffidare la campagna del presidente per l'uso non autorizzato della canzone, che è stata irradiata dai microfoni prima dei recenti comizi di Tulsa e di Phoenix. Non è la prima volta che Le pietre rotolanti si lamentano dell'abuso.

 

donald trump 3

L'accusa fu lanciata, e debitamente ignorata dalla squadra di Trump, già durante la campagna del 2016. Lo stesso Mick Jagger, solitamente restio a esporsi sulla scena politica, non ha lesinato in passato commenti duri nei confronti dell'immobiliarista newyorkese, responsabile a suo parere, insieme a Boris Johnson «dell'imbarbarimento del linguaggio, e la sua trasformazione nell'insulto perenne». Mick non ha mai perdonato al presidente degli Usa la svolta anti climatica e il ritiro degli Usa dall'accordo di Parigi.

 

LE VIE LEGALI

jagger

Questa volta la band è decisa a passare ai fatti: se il loro pezzo iconico sarà ancora utilizzato in violazione della diffida, chiederanno l'intervento del tribunale. In quanto a Jagger, ha emesso un commento sardonico dopo il più recente utilizzo del pezzo che scrisse nel 1969 assieme a Keith Richard: «Ho appena sentito la notizia alla radio. Forse mi chiameranno a cantarla sul palco della convention repubblicana».

 

C'è da chiedersi cosa possa trovare Trump di stimolante per i suoi elettori in una canzone che celebra la fine dell'epopea della swinging London degli anni '60. Una canzone che parla di frustrazione e di morte, e che nell'unico riferimento politico recita: «Sono andato alla manifestazione a ricevere la mia dose di abuso».

 

E' chiaro che più che il contenuto, quello che vale è la gratificazione della quale il candidato Trump gode, al momento di associare il suo nome a quello di uno dei ritornelli più conosciuti della musica popolare del secolo scorso. Gli artisti che hanno prodotto le canzoni iconiche sono ben coscienti di questo potere, e nella maggior parte dei casi restano indifferenti davanti al loro uso. Non sempre però. E quando si parla di Donald Trump, la lista degli artisti dissenzienti è lunga.

 

donald trump e melania

Diffide verbali sono state fatte negli ultimi anni da Eminem. Rihanna, Pharrell Williams, Steven Tyler, Guns N' Roses, I Queens, Heart, Wind and Fire, Neil Young, Elton John, Adele, Dee Snider, gli eredi di George Harrison e Luciano Pavarotti. La famiglia dello scomparso Tom Petty ha obiettato l'uso appena fatto nel comizio di Tulsa del pezzo: I won't back down (non mi tirerò indietro), un concetto ben più consono alla richiesta di lasciare la Casa Bianca, che nei giorni scorsi è stata fatta a Trump da uno degli anchor della Msnbc, in considerazione della disastrosa risposta dell'amministrazione all'epidemia del nuovo coronavirus.

 

LA SFIDA

MICK JAGGER

Il presidente non ha ingaggiato polemiche di fronte alle diffide. E' già abbastanza preoccupato dai sondaggi che lo vedono inseguire Biden ad una distanza che sta diventando proibitiva. È invece tornato a insultare l'avversario con parole sempre più crude: «Nessuno vuole una persona con un quoziente intellettivo così basso alla guida del paese» scrive Trump, prima di definirlo «stupido» e «corrotto». Sulla sua scrivania intanto si accumulano l'analisi dell'opinionista Peggy Noonan, ex estensore dei discorsi di Ronald Reagan, la quale registra la fine di una settimana piena di pessime figure per il presidente, e quella del suo stesso ex consigliere Sam Numberg, che lo vede andare incontro alla peggiore sconfitta della storia.

donald trump 10donald trump 2

Ultimi Dagoreport

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...