pino insegno

PINO INSEGNO E LA VITA CON UN SOLO TESTICOLO: “SCOPRII DA BAMBINO CHE L'ALTRO MI ERA STATO ASPORTATO. HO TEMUTO SOLO DI NON POTER AVERE FIGLI. POI NE SONO ARRIVATI 4” – "GLI ESORDI? PRESTAVO LA VOCE AGLI ATTORI PORNO. ANCHE JOHN HOLMES. I FILM HARD ERANO FATTI BENISSIMO. BEN DUR, PER DIRE…" - E POI L’INGANNO A CECCHI GORI PER DOPPIARE KEANU REEVES, LA PIZZA CON VIGGO MORTENSEN (“MI TELEFONO’, PENSAI A UNO SCHERZO E RISPOSI: SI’, IO SONO TOM CRUISE”), SEAN CONNERY, TROISI, PINO DANIELE E LA COLITE: “UNA VOLTA SULLA PONTINA…” – LIBRO+VIDEO

Elvira Serra per il "Corriere della Sera"

 

pino insegno

Pino Insegno, come va la colite? Ride. Si assuma le sue responsabilità. Lo ha scritto pure nell'autobiografia appena pubblicata per Giunti, «La vita non è un film».

«Ecco, appunto. Ho sempre manifestato lì la tensione. Una volta ero sulla Pontina con tanto di autista quando arriva l'ultimo crampo... Ho visto dei bambini che giocavano dietro un cancello e mi sono avvicinato. "Mamma, corri, c'è Pino Insegno!". La madre pensava di essere su Candid Camera. L'ho supplicata di farmi usare il bagno. Fuori dalla porta si erano appollaiati i parenti: stavano festeggiando una comunione».

 

Parliamo dei suoi esordi nel porno.

«Come doppiatore!».

Certo.

«Erano due giornate a settimana. Ogni volta ero doppiamente sfinito, per la stanchezza fisica e per quella psicologica». La cosa più difficile? «Se ansimi a vuoto per più di 30-40 secondi mandi in iperventilazione il cervello. In Platoon , per esempio, qualcuno svenne».

Il personaggio più famoso che ha doppiato?

«John Holmes».

 

Solo il parlato, immagino.

pino insegno vigog mortensen

«No no, tutto. E lui parlava poco e godeva tanto! Guardi che quarant' anni fa non c'erano le videocassette e i film porno erano costosi, girati bene, con signori registi, costumisti... Ben Dur, per dire, era fatto benissimo».

 

L'esperienza nel porno ha condizionato il salto? Oggi può vantarsi di aver doppiato, tra gli altri, Keanu Reeves, Viggo Mortensen, Will Smith, Robert De Niro, Sasha Baron Cohen.

«Per Keanu Reeves in Belli e dannati dovetti fare il provino con il nome falso di Mario Persichetti, perché Vittorio Cecchi Gori non voleva uno della Premiata Ditta. A creare scetticismo non era il porno, il problema era la tv. Finora ho doppiato 400 film da protagonista».

 

Rivedersi che effetto le fa?

«Ah, quello è il mio momento, perché non sono io che presto la voce a loro, ma loro che prestano il corpo a me».

 

Come attore, però, è stato doppiato.

«Sì, al primo film: Mezzo destro mezzo sinistro , dove interpretavo un veneto. Lo scoprii al cinema e ci rimasi male. Poi ho lasciato perdere: se sei Aragorn nel Signore degli Anelli che ti importa di un ruolo dimenticabile da attore?». A proposito del «Signore degli Anelli», dovette superare le resistenze dei tolkieniani. «Ammazza! Però poi mi hanno amato. Sono anche uno dei fortunati ad avere uno degli anelli usati nel film, una ventina nel mondo».

 

pino insegno sean connery

Con Viggo Mortensen è diventato amico?

«Lui è l'attore cui sono più affezionato. Una volta mi chiamò per propormi di raggiungerlo a Campo de' Fiori per una pizza. Io stavo facendo il bagnetto a mio figlio e ho riattaccato, pensavo a uno scherzo. "Se tu sei Viggo Mortensen io so' Tom Cruise". Richiamò, e buttai giù di nuovo. La terza chiamata me la fece Enrico Lo Verso: "Pino, ma cosa hai detto a Viggo? Dai, vieni qua che ti aspettiamo!".Nel frattempo mio figlio aveva imparato a nuotare...».

 

E l'incontro come andò?

«Mi trovai davanti questo ragazzo normale, maglietta bianca, jeans. Parla sette lingue, è scultore, pittore! Dopo andammo a fare due passi, dei borgatari mi riconobbero e uno mise in mano a Viggo la macchinetta digitale: " A biondi', che ce fai 'na foto? ". Io allibito gli dissi: "Ma ti rendi conto di averlo chiesto al Signore degli Anelli?". E lui: e che m' importa se er biondino c'ha 'na gioielleria? ».

pino insegno pino daniele

 

Torniamo indietro agli esordi nel teatro. La leggenda narra che per il primo spettacolo suo padre fece un prestito di sei milioni di lire.

«Mio padre Armando sta per compiere 90 anni, faceva il vetrinista. Aveva già due mutui e una voglia pazza di starmi vicino». Quei soldi non glieli ha mai restituiti. «Non li rivoleva! Peraltro i soldi guadagnati con Giulio Cesare è... ma non lo dite a Shakespeare li reinvestimmo subito. Con mamma invece sono riuscito in qualche modo a sdebitarmi, ma lei era diversa, le piaceva vantarsi di me al mercato, gioiva quando le mandavo un autista per portarla a teatro a vedermi.

 

A lei sono riuscito a regalare una Fiat 126, con un bel fiocco. Quanto avrei voluto che conoscesse mia moglie Alessia... E una delle cose che mi fanno amare ancora di più mia moglie è che quando abbiamo deciso di sposarci, mi ha chiesto: "Beh, ora non mi porti a conoscere tua madre?". E siamo andati insieme al Monumentale. Non ero più tornato al cimitero dopo il funerale: è morta il 15 dicembre 2003».

pino insegno

 

Quel giorno andò comunque in scena: debuttava al Parioli con «Gli Allegri Chirurghi».

«Sì, mamma era morta la mattina. Lo decidemmo con mio fratello, Claudio, che curava la regia, e con mio padre, che venne in platea. Dopo, andammo insieme a mangiare una pizza. È una perdita che fa sempre male. Quando ho doppiato Jamie Foxx in Ray , c'è un momento in cui lui dice, a proposito della madre: "Lei è qui, non se n'è mai andata". Mi commuove ancora adesso. Ai tempi, aspettai due ore prima di riuscire a fare la battuta».

 

Una parte del suo successo professionale è legata alla Premiata Ditta. Quando vi siete sentiti l'ultima volta?

PINO INSEGNO COVER

«Con Roberto (Ciufoli, ndr ) ieri. Stiamo ragionando su quando riusciremo a riportare in scena Vieni avanti Cretino ». Vi rivedremo tutti insieme? «A me piacerebbe una serata d'onore in Rai. Francesca Draghetti è la mia direttrice di doppiaggio in American Dad !, lei preferisce stare un passo indietro. Tiziana Foschi è rimasta la stessa. Non c'è mai stata gelosia tra noi. C'è stato un unico momento difficile con Roberto: ci conosciamo da quando eravamo bambini a Monteverde Vecchio e forse ha sofferto di più quando ho intrapreso la mia carriera da solista. Ma lo abbiamo superato subito».

 

E di «Bbiutiful» cosa mi dice?

«Nacque da una intuizione di Francesca, che ci segnalò la soap con protagonisti due uomini e due donne. Perfetta per noi. La Carrà ci mise al centro del suo programma, Ricomincio da due . Enza Sampò, che curava uno speciale serale su Beautiful, per due settimane ci proibì di andare in onda. Il massimo fu registrare le puntate con gli attori originali!»

 

Fa tanta beneficenza, ma non ne parla mai.

«Preferisco così. Non amo farla a beneficio di telecamera».

 

Possiamo almeno dire che sta per dare la sua voce ai malati di Sla e ai sordomuti?

PINO INSEGNO ALESSIA NAVARRO

«Non è ancora il momento per parlarne, ma è un progetto al quale ho lavorato con il Campus Bio-Medico, il Niguarda, NeMo...».

 

È stato amico di Troisi e Pino Daniele.

«Massimo mi telefonò dopo che avevo lanciato un appello a Domenica in per farmi accogliere nella Nazionale di calcio attori. Aveva risposto mia mamma: "Pino, c'è uno che imita Troisi che ti vuole parlare...". Non avrebbe nemmeno potuto giocare a calcio, il ticchettio nel petto lo sentivi sempre. Mi diede una prova di amicizia quando si rifiutò di scendere in campo dopo che i senatori della squadra si erano rifiutati di farmi entrare per un solo tempo. Quando morì mi avvisò Pino Daniele».

 

E con lui come andò?

«Diventammo molto amici. Capodanni insieme, mi faceva sentire i suoi brani in anteprima. Poi ci allontanammo. Ma ho tanti ricordi».

 

 

L'applauso più bello?

pino insegno un po photoshoppato

«La verità? A teatro fa sempre piacere, ma in qualche modo lo hai guidato tu. L'applauso davvero più bello è quello dopo un gol, qualunque sia il pubblico: 25 persone o 2.500».

Lei voleva fare il calciatore.

«E sarei anche arrivato ai Mondiali dell'82. Mi hanno stroncato la carriera al Settebagni». Però ha fatto il presidente.

«Sì, della Ruco Line Lazio, calcio femminile. Convinsi la Panini a fare l'album. Al Flaminio per vederci contro il Bayern Monaco vennero in diecimila. A Pisa vincemmo il campionato e purtroppo avevo promesso di fare uno spogliarello vero, non come quello della Ferilli...».

 

Dispiaciuto che il suo primogenito Matteo, 23 anni, nato come Francesco dal precedente matrimonio con Roberta Lanfranchi, abbia smesso di fare il calciatore?

pino insegno giovanni lo storto e pierluigi pace foto di bacco

«Quando me lo disse replicai: ma scusa, sono l'unico padre al mondo che dice al figlio di lasciar perdere gli studi e di continuare con il calcio e tu smetti? Ma lo capisco. A 15 anni era già nomade. Aveva giocato nel San Paolo, Lazio, Perugia, Pisa, Teramo, Pescara...». Francesco, 18 anni, gioca a basket.

«Giocava. Ha lasciato quest' anno in B».

 

E Alessandro, il primo dei due figli avuti con sua moglie Alessia Navarro?

«Fa nuoto e basket, ha 7 anni. Mentre Valerio, di due, dice già "basta", "sono sazio", "faccio da solo". Ma chi gliel'ha insegnato?».

 

Cosa può dirci di Alessia?

pino insegno maria grazia cucinotta foto di bacco (1)

«Quando l'ho conosciuta aveva 29 anni e io 48, ma lei era come se ne avesse 70-80. Matura, consapevole, mi ha ridato una famiglia. Con lei mi sento protetto, anche quando lavoriamo insieme. Lei riesce, sia in famiglia che sul palco, a farmi dare il meglio di me».

 

Incontri ravvicinati memorabili?

«Tantissimi. Ho una stanza piena di foto alle pareti, con Maradona, il Papa, attori. Una volta in sala doppiaggio mi dissero: "A Pi', esci che ce sta Sean Connery". Pensavo fosse il doppiatore, Pino Locchi: " E s' aspettasse n'attimo che ce sta prima n'artro Pino ". Era l'originale...».

Chi è Iktomi?

«Lo spirito guida. È il nome che mi diede Floyd "Red Crow" Westerman, il mio secondo padre... Lo conobbi grazie a Gianni Minà».

 

Come si vive con un solo testicolo?

pino insegno foto di bacco (1)

«Bene. Scoprii da bambino che l'altro mi era stato asportato. Ho temuto solo di non poter avere figli. Poi ne sono arrivati quattro!».

INSEGNO LANFRANCHI

pino insegno riccardo tozzi foto di baccopino insegno (2) foto di luciano di bacco pino insegno foto di luciano di bacco francesco pannofino e pino insegnopino insegno con la moglie alessia navarropino insegno foto di bacco (1)paola perego e pino insegnoPINO INSEGNO IN CABINA DI DOPPIAGGIOPINO INSEGNO SORRENTO pino insegno con la moglie alessia

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...