barbara alberti amanda gorman aldo nove

POETESSA DEI MIEI STIVALI (GRIFFATI PRADA) – BARBARA ALBERTI STRONCA AMANDA GORMAN: “È UNA STAR DEL WEB, COME GLI INFLUENCER DI OGGI. È L’ANTIPOESIA, UNA UNITÀ DI CONSUMO DELLA GRANDE MACCHINA DELLA COMUNICAZIONE. E POI, CHE POETA SEI SE FAI DISTINZIONI DEL GENERE? È LA NEGAZIONE STESSA DELLA POESIA” – ALDO NOVE E LA TRADUZIONE NEGATA AI BIANCHI: “SUL PIANO FILOLOGICO-POETICO È UNA QUESTIONE CHE NON ESISTE. È GIOCATO SUL PIANO POLITICO"

amanda gorman

1 – BARBARA ALBERTI: "AMANDA GORMAN È ANTIPOESIA, SOLTANTO UN'ALTRA INFLUENCER"

Marco Grieco per www.mowmag.com

 

Ha solo 23 anni Amanda Gorman e oggi la conoscono tutti per essere la più giovane poetessa d’America. Ma fuori dagli Stati Uniti, le “colline da scalare” hanno poco a che fare con i “ponti” della sua chilometrica poesia di 723 parole recitata sugli spalti di Capitol Hill. Sembra infatti che, per tradurre le sue poesie, non basti la bravura, ci vuole anche l’estetica.

barbara alberti

 

Ci sarebbe questo dietro il “profilo inadatto” del traduttore catalano Victor Obiols, forse troppo bianco per le sue poesie: “Non hanno messo in dubbio le mie capacità, ma cercavano un profilo diverso, che doveva essere una donna, giovane, attivista e preferibilmente nera - ha detto lo scrittore catalano all’AFP -.

 

amanda gorman prada milano

Se io non posso tradurre una poetessa solo perché è una donna, giovane, nera, un’americana del XXI secolo, non posso nemmeno tradurre Omero perché non sono greco, né dell’VIII secolo a.C. o non avrei potuto tradurre Shakespeare perché non sono inglese o del XVI secolo”.

 

È il secondo caso in Europa. In Olanda la scrittrice Marieke Lucas Rijneveld, che forse non avrà declamato davanti ai reali, ma è celebre per ave vinto il prestigioso premio International Booker, si è dimessa dopo che il suo editore Meulenhoff le aveva affidato l’incarico.

 

“In un momento di crescente polarizzazione, Amanda Gorman mostra nella sua giovane voce il potere della parola, il potere della riconciliazione, il potere di qualcuno che guarda al futuro invece di guardare in basso” aveva detto la scrittrice appena accettato l’incarico – poi toltole -, perché scelta dalla stessa Gorman, come ricorda The Guardian.

 

barbara alberti

Tutti vogliono tradurre la raccolta di poesie di una ragazza contesa da editori e case di moda, che negli Usa è schizzata in cima alle classifiche Amazon in pochissimo tempo: "Il mio profilo Instagram è letteralmente impazzito, questo non è un gioco, questo non è uno scherzo. Ho guardato e avevo un milione di follower " ha detto la 23enne commentando la sua reach.

 

amanda gorman 1

Alcuni giorni prima della sua declamazione nel discorso presidenziale, era stata annunciata la pubblicazione della sua raccolta The Hill We Climb. Questione di valori o anche di marketing? E cosa c’insegna questa strana faccenda? Lo abbiamo chiesto a Barbara Alberti, scrittrice con la maiuscola, che ha fatto del coraggio delle idee la cifra distintiva della sua letteratura “politicamente scorretta”.

 

barbara alberti

 

Barbara, ma a lei la poesia di Gorman è piaciuta?

“Io di lei conosco solo i versi della poesia recitata a Capitol Hill, e li ho trovati mediocri. E poi, che poeta sei se fai distinzioni del genere? È la negazione stessa della poesia”.

 

amanda gorman prada milano

In che senso?

“Perché tutto questo è molto esteriore. Posso capire se a farlo ci fosse un grande poeta, perché quel gesto sarebbe accompagnato da un significato diverso. Questa è incultura moderna”.

 

Che poi, come diceva Eco, tradurre è tradire. Quale “autenticità” si vuole richiedere?

“Tutto quello che questa scrittrice fa è totalmente mediatico, non c’è autenticità. È una star del web, come gli influencer di oggi. È l’antipoesia, una unità di consumo della grande macchina della comunicazione. È una comunicatrice, non una poetessa”.

 

E a chi la accusasse di razzismo?

“Tutto questo non c’entra nulla con la lotta al razzismo, che è legittima e va ribadita con forza. Ma se ci facciamo ricattare da questo diventiamo stupidi in tre ore”.

barbara alberti

 

2 – TROPPO BIANCHI PER TRADURRE AMANDA GORMAN? ALDO NOVE: “SERVE STUDIO, NON GENETICA”

Marco Ciotola per www.mowmag.com

 

La questione ha già sollevato un polverone mediatico non indifferente. La sostanza è riassumibile in una breve domanda: solo un afroamericano può tradurre un autore afroamericano? Apparentemente è infatti questa la posizione di editore e agente della famosa poetessa Amanda Gorman, sempre più conosciuta dopo aver recitato una delle sue poesie durante la cerimonia di insediamento del nuovo presidente USA, Joe Biden.

 

aldo nove 2

La Viking Books ha di recente respinto il lavoro – pure ottimo – del traduttore catalano Victor Obiols perché quest’ultimo sarebbe “di profilo inadeguato”. Non dunque un giudizio sul suo periodare né sulla capacità di trasmettere ritmo e stile della poetessa, ma su un non ben specificato modo di presentarsi dell’uomo.

 

Malgrado resti poco chiaro quanto di tutto questo sia opera e volere dell’ampio entourage dietro alla giovane autrice o a una decisa volontà del famoso editore statunitense (già in passato dietro a una decisione simile), resta una vicenda parecchio spinosa e con responsabilità certe di (quasi) tutti i protagonisti in ballo.

 

foto di amanda gorman e victor obiols

Ma è una vicenda di sola immagine per lo scrittore e poeta Aldo Nove, che evidenzia come il riscontro mediatico del tutto abbia innescato una spendibilità politica che è stata prontamente cavalcata, mentre sul piano poetico e artistico “basta un minimo di buon senso per dire che una traduzione non è una questione genetica, ma di cultura”.

 

aldo nove ph dino ignani 1

Cultura che è appunto “studio” e non colore della pelle né provenienza per Nove, di recente vincitore del Premio nazionale di poesia Elio Pagliarani per i suoi “Poemetti della sera” (Einaudi, 2020). La politicizzazione dell’affare e i vari modi di cavalcarlo non rispecchiamo la realtà dei fatti, il “problema reale”, che è invece piuttosto semplice per l’autore lombardo: “Non c’è nessuna influenza reale dell’etnia sugli esiti del lavoro artistico”.

aldo nove

 

“È chiaro che questa cosa ha avuto un riscontro mediatico per una sua spendibilità politica – spiega Nove, raggiunto telefonicamente da Mow per un commento sul tema – ma sul piano filologico-poetico è una questione che non esiste. Ci si appropria di una cultura e di una lingua attraverso lo studio, quindi tutto da questo punto di vista è giocato sul piano politico, non su quello artistico. Direi che la questione nella sua essenza non si debba proprio porre: è una scelta di immagine, ma non corrisponde al problema reale.”

amanda gorman instagram story da milano 2aldo novemiuccia prada amanda gorman le stories di amanda gorman 19aldo nove ALDO NOVEamanda gorman prada milano 2aldo nove ph dino ignanile stories di amanda gorman 11le stories di amanda gorman 13le stories di amanda gorman 22le stories di amanda gorman 25le stories di amanda gorman 23le stories di amanda gorman 17le stories di amanda gorman 16le stories di amanda gorman 14le stories di amanda gorman 15le stories di amanda gorman 24le stories di amanda gorman 18le stories di amanda gorman 10le stories di amanda gorman 12le stories di amanda gorman 8amanda gorman razzista al contrario le stories di amanda gorman 9amanda gorman con gli obama amanda gorman instagram story da milanoamanda gorman all inauguration day di biden 3amanda gorman all inauguration day di biden 1amanda gorman recita una poesia per biden amanda gorman all inauguration day di biden amanda gorman prada milano 1amanda gorman all inauguration day di biden amanda gorman instagram story da milano 1

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO