5g smart city

IL POTERE È D'ORO - ''FAR DECADERE IL DECRETO SUL GOLDEN POWER È INSENSATO E INCOERENTE''. PARLA IL PROF. GUZZETTA: ''NON È SOLO IL 5G. NELLA SOCIETÀ DIGITALE LA SICUREZZA E GLI EFFETTI DELLA SUA ASSENZA SONO SOTTOVALUTATI DALLA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE E SPESSO ANCHE DELLA CLASSE POLITICA. L’INTROMISSIONE NELLA PRIVACY E LE FORME DI MANIPOLAZIONE SONO VIRTUALMENTE MOLTO ESTESE''

Michele Pierri per www.formiche.net

 

rete 5g

A fronte di una condivisione dell’esigenza di elevare la soglia della sicurezza nazionale anche nel campo delle reti, “lo strumento del decreto legge” approdato al Parlamento dopo l’approvazione in consiglio dei ministri “è senz’altro quello che nei tempi più brevi può assicurare questa copertura. E “sarebbe insensato farlo decadere se il percorso alternativo che si indica in realtà non è adeguato a fronteggiare l’asserita emergenza”.

 

A spiegarlo è Giovanni Guzzetta – avvocato cassazionista e professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma “Tor Vergata” – che in una conversazione con Formiche.net rivolge al governo “un invito alla coerenza e alla determinazione nell’affrontare un problema serio” come quello riguardante la sicurezza delle nuove reti di quinta generazione.

 

Professor Guzzetta, il decreto legge che interviene modificando alcuni aspetti tecnici del Golden Power per il 5G ma non solo – misure di controllo, potere di veto, obblighi di notifica e istruttoria – non è ancora stato convertito in legge. Che rischi ci sono dal punto di vista della sicurezza?

Non sono naturalmente un esperto di tecnologie, ma certamente il problema sollevato da alcuni esperti circa la possibilità di un vuoto normativo mi pare allarmante. Mi spiego meglio. Al di là del confronto politico in atto, se è vero – a quanto dicono gli esperti – che i tempi di istruttoria necessari a valutare apparati di quella complessità necessitano di più di 15 giorni – un tempo che con il decreto legge viene portato a 45 – allora il problema va affrontato con chiarezza. Se questi rischi invece non ci fossero, qualcuno si assuma la responsabilità politica di dirlo, mettendolo agli atti, e ci restituisca tranquillità.

 

Perché questo stallo?

salvini di maio

Nella società digitale la sicurezza e gli effetti della sua assenza sono sottovalutati dalla maggior parte delle persone e spesso anche della classe politica. L’intromissione nella privacy e le forme di manipolazione sono virtualmente molto estese. Non credo ci sia la necessaria consapevolezza di questa minaccia. Ma il problema non è solo sul 5G.

 

Che cosa intende?

Al di là del tema specifico, questa vicenda ci dice che c’è un grande dibattito che come Paese dovremmo fare e non abbiamo fatto, e che riguarda in che modo l’Italia vuole affrontare le sfide di sicurezza legate alla pervasività del digitale. Che come tutte le grandi opportunità porta con sé dei rischi. Si tratta di un dibattito ampio, che dovrebbe vedere coinvolto ogni ambito della società. Il vero tema è culturale, perché assistiamo a una irruzione del virtuale nel reale.

 

Tornando al decreto legge, pensa che possa essere fatto decadere senza conseguenze, per poi puntare su un altro tipo di provvedimento legislativo?

smart city 1

Premesso che mi pare che tutti i contendenti (Movimento 5 Stelle e Lega, ndr) riconoscano l’esigenza di elevare la soglia della sicurezza nazionale anche nel campo delle reti, lo strumento del decreto legge è senz’altro quello che nei tempi più brevi può assicurare questa copertura. E che può essere persino reiterato in caso di rinnovate ragioni di emergenza. Sarebbe insensato farlo decadere se il percorso alternativo che si indica in realtà non è adeguato a fronteggiare l’asserita emergenza. Anche il non decidere è una decisione. Direi dunque che su questa vicenda la politica non stia dando una risposta coerente.

 

Quale sarebbe la risposta adeguata da dare sul tema 5G e Golden Power?

Da cittadino innanzitutto e poi da studioso dico: non si accampino scuse di tipo tecnico-procedurale. La scelta è tutta politica. Gli strumenti giuridici seguono quella. Come ho detto, anche decidere di lasciar decadere il provvedimento lo è. Ma se la maggioranza è d’accordo, come sembra, sul rafforzare la sicurezza delle reti, allora serve davvero poco perché il decreto legge già approvato dal governo possa velocemente essere discusso e approvato. Quel che sento di rivolgere è un invito alla coerenza e alla determinazione nell’affrontare un problema serio, che riguarda solo il Paese e non logiche politiche interne o internazionali. Altrimenti si semina solo incertezza. E in tema di sicurezza è proprio quello di cui non abbiamo bisogno.

smart city

 

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA…

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...