ali foreman rumble in the jungle

I PUGNI CHE CAMBIARONO LA STORIA - DOPO QUASI 50 ANNI TORNA “FIGHT”, IL LIBRO CAPOLAVORO DI NORMAN MAILER CHE RACCONTA “RUMBLE IN THE JUNGLE”, IL LEGGENDARIO INCONTRO DI BOXE TRA MUHAMMAD ALI E GEORGE FOREMAN, ORGANIZZATO NEL 1974 NELLO ZAIRE DEL DITTATORE MOBUTU –  "L'ORDINE ERA QUELLO DI SEPPELLIRE LA PAURA. AL SUO POSTO ALI RESPIRAVA UNA FIDUCIA IN SE STESSO MINACCIOSA E TERRIBILMENTE MONOTONA"

Giulia Zonca per la Stampa

the fight di norman mailer

 

Sette settimane per raccontare un incontro durato otto riprese e rimasto a spiegare tutto quello che è successo fuori da un quadrato. Prima, dopo e durante il combattimento capace di definire la boxe e il suo ruolo sociale, lo scambio di pugni che ha descritto la paura, la sfida che ha disegnato l'attesa.

 

Siamo a Kinshasa, nel 1974, nello Zaire di Mobutu, il dittatore che regala Ali contro Foreman all'Africa e l'urlo della giungla al mondo. Siamo dentro The Fight, il libro di Norman Mailer che adesso torna in una nuova riedizione con La nave di Teseo e ritrova il titolo originale con tutto il suo carico di ineluttabilità. 

 

In 256 pagine sfila l'appuntamento con il destino che può infilarsi nella vita di qualsiasi essere umano, senza essere Ali o Foreman o Mailer. Per questo la storia, quasi 50 anni dopo essere stata pubblicata per la prima volta, regge, si rinnova e si rianima.

ali vs foreman 11

 

Nelle parole dello scrittore, che criticava ed era criticato dagli Usa, ribolle il caldo appiccicoso del Congo, quell'aria densa, così difficile da respirare con leggerezza, si avverte il sapore di ribellione agitata dai ganci che spostano il vuoto e sibilano e portano avanti una lotta. 

 

Si inizia a picchiare ben prima del gong e soprattutto si capisce subito che schivare non è un'opzione, non la concede la boxe (o almeno mai abbastanza a lungo) e di sicuro non la concede la vita.Quindi bisogna prenderle e capire come stare in piedi, come reggere l'urto, come passare attraverso la passione e restare, se non illesi, per lo meno coscienti.

 

The Fight non è un match di pugilato, è l'arte di incassare e quella serve a chiunque, a qualsiasi generazione, a ogni singola persona: «Ovviamente un grande pugile non vive l'ansia come gli altri uomini. Non può permettersi di pensare a quando un altro pugile gli farà male. L'ordine era quello di seppellire la paura. Al suo posto Ali respirava una fiducia in se stesso minacciosa e terribilmente monotona». I campioni diventano eroi perché sanno come resistere alla noia.

 

ali vs foreman 10

Mailer lascia filtrare ciò che cola dall'attualità di allora, la leggenda di oggi legata a nomi mitici, alla figura più fascinosa dell'intero sport, ad Ali, fatto di carisma e ostentazione, a Foreman che non viene mai tratteggiato come antagonista. Ha la sua dignità, la sua seduzione, il suo potere. 

 

Non è uno qualsiasi, è il campione dei pesi massimi in carica, uno che riesce a trasformare la maleducazione in piacere, che spiega di non poter stringere le mani a chi si presenta perché le sue stanno in tasca. Un'occupazione nobile tenere le mani in tasca, lontano dai guai, protette, foderate prima di essere bendate e infilate nei guanti. Prima di essere usate.

 

muhammad ali

Il libro richiede una preparazione fisica, bisogna arrivarci allenati. Ogni gesto ha un'ampiezza specifica, occupa spazio e impone attenzione, ogni parola cade per terra con gran rumore e costringe a ragionare sulle scelte, sulle chiacchiere, sulle sillabe, sugli incastri: come se ogni vocabolo fosse l'indizio per scogliere il rebus.

 

Rumble in the jungle, l'etichetta ereditata dal confronto, vale pure per la narrativa che poi sarebbe giornalismo coniugato alla dimensione del romanzo, la cifra di Mailer. Lui trascina la verità dentro una fiction e la fa uscire centrifugata e pulita, priva di bugie e intinta nell'epica. Lui corre insieme con Ali e psicanalizza Foreman, lui scrosta la corruzione di Mobutu dai poster pubblicitari stesi sui muri di una città imbavagliata, è lui che colpisce più forte e di solito al ritmo del troppo alcool che beve.

 

ali vs foreman 9

A chi legge non resta che provare l'urgenza di risolvere, tra sparring partner che stremati dai rinvii ormai hanno perso l'aggressività e si muovono con la confidenza del sesso coniugale.

È un viaggio nell'emancipazione afroamericana? È il momento in cui la competizione riesce nella sua magia e incanta? È uno scontro di ego in cui lo scrittore si mette al pari dei due colossi del ring? È la boxe che semina eccitazione e sgomento? È Ali che non smette di far discutere? 

 

ali vs foreman 4

Viene spontaneo cercare di scoprire su quale livello il ritratto si faccia più vero, intenso, importante, ci si inoltra nei capitoli che portano a una fine nota con il desiderio di sapere dove sta il segreto: che cosa ha spostato Ali contro Foreman dalla cronaca alla prova di carattere del genere umano. Solo che ogni piano contamina l'altro e le gambe rischiano di tremare, «George l'avrebbe fatto. Lo avrebbe colpito al ventre. Che battaglia sarebbe stata».

 

ali vs foreman 6

La combinazione tra lo Zaire incollato sopra il Congo, i diritti che si sgretolano nei Settanta delle rivendicazioni, il contatto che riporta, per forza, a quello che conta stordisce. Tanto quanto l'abbinata sinistro-diretto con cui Ali manda Foreman al tappeto: «Piegato in due, gli occhi che non si staccavano da Muhammad Ali, cominciò a barcollare, a crollare, a cadere contro la sua volontà». 

 

The Fight è eterno proprio perché non si lascia catturare dai ragionamenti datati che in certi punti lo abitano. Mailer azzarda un parallelo tra le gradazioni della pelle di Ali e il suo umore con connotazioni razziali che oggi stonerebbero e basterebbe l'iniziale, «le donne sospirano. Gli uomini abbassano gli occhi», per inciampare in divisioni masticate dal presente, ma, con buona pace della cancel culture, non c'è nulla che non arrivi dritto fino a noi perché quel che si ferma alla frontiera con la contemporaneità è solo contesto. 

 

ali vs foreman 7

Non è sostanza e nemmeno stile, non brucia neanche una cellula di The Fight. È un'opera compatta, che non invecchia e che, rinfrescata dall'ultima uscita, si tiene stretta l'essenza e l'esperienza, l'arte di resistere, il valore della sopravvivenza. Al peggio e al meglio, alle botte e al successo: «Così come ci sono uomini che raggiungono la loro giusta statura soltanto nell'ora in cui vengono assassinati, altri la raggiungono il mattino della loro vittoria».

ali vs foreman 5imagesali vs foreman 1ali vs foreman 8the rumble in the jungle posterali vs foreman 2ali vs foreman 3lo stadio di kisnhasa ali vs foreman

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA